DUMFRIES AND GALLOWAY, questo sconosciuto…
benvenuti nella Scozia che nessuno, o quasi, sa esattamente dove sia, né mai si sognerebbe di visitare! Quella che, nel migliore dei casi, viene confusa e accorpata con la storica regione dei BORDERS in un generico “SUD”, quasi invariabilmente escluso da ogni itinerario scozzese!
Se poi, per miracolo, qualche turista controcorrente decidesse di scendere sotto Edimburgo, una volta visitate le grandi abbazie dei BORDERS e i luoghi cari a Sir Walter Scott (lo scrittore scozzese per eccellenza), difficilmente si fermerà un giorno in più, spingendosi magari a sud-ovest, oltre il confine del DUMFRIES AND GALLOWAY!
Lo ammetto: io stessa ci sono arrivata solo al mio ennesimo viaggio scozzese, ormai innamorata di quella terra fino al midollo spinale e avida come un vampiro di ogni sua particella! Io, presa dalla passione per quei piccoli luoghi ai margini, che esistono e respirano senza fare rumore e che splendono di una luce a frequenza speciale, capace di colpire solo i viaggiatori curiosi… o quel tantino fissati come me!
Ma dove si trova esattamente il DUMFRIES AND GALLOWAY?
Tanto per cominciare, la sua data di nascita è il 1975, anno in cui le storiche contee del Dumfriesshire e del Galloway vennero fuse in un’unica grande regione, che da sempre ha fama di godere del clima più mite di tutta la Scozia! Il suo territorio ne occupa un lembo estremo, che si spinge così a ovest da sfiorare quasi le coste d’Irlanda e così a sud da guardare dritta negli occhi l’isola di Man e la contea di Cumbria in Inghilterra. E proprio dalla cugina Irlanda sembra arrivargli quel suo carattere rilassato, quella gioiosità lieve, quel vento Atlantico – instancabile sì… e spesso pure furioso! – ma come mitigato da una dolcezza di fondo… d’altronde, da qui a BELFAST sono solo 2 ore o poco più, su uno dei grandi traghetti della STENA LYNE in partenza ogni giorno da Cairnryan!
MA PERCHÉ MAI USCIRE DAI CIRCUITI PIÙ NOTI – immortalati su migliaia di cartoline e brochures di viaggio – PER ANDARE A FINIRE NEL DUMFRIES AND GALLOWAY?
Vi assicuro: di motivi ce ne sono eccome!
1 – veniteci se, pur costretti a viaggiare in agosto, mal sopportate la ressa, la confusione, il dover condividere le più belle attrazioni della meta prescelta con migliaia di altri turisti (spesso italiani)! Garantito: da queste parti preserverete le vostre orecchie dall’idioma italico per tutta la durata del soggiorno!
2 – veniteci se desiderate immergervi in un’autentica dimensione scozzese, fatta di scenari idilliaci, di angoli pieni di poesia, di ritmi lenti, di una quotidianità che continua a svolgersi indisturbata mentre altrove impazza il tutto esaurito dell’alta stagione!
3 – veniteci se amate gli itinerari alternativi. Questa è una zona che ben si presta a inconsuete abbinate vincenti: ad esempio, con l’antica regione di CUMBRIA, appena oltre il confine con l’Inghilterra… lo storico VALLO DI ADRIANO, il pittoresco LAKE DISTRICT, cantato dai grandi poeti romantici inglesi. Oppure con i fascinosi BORDERS, ricchi di attrazioni storiche e non solo; o ancora, con la regione dell’AYRSHIRE e il suo gioiello più prezioso, la meravigliosa ISOLA DI ARRAN, che per la varietà dei paesaggi viene considerata “una Scozia in miniatura”.
Ma veniteci soprattutto perché il DUMFRIES AND GALLOWAY è una regione che offre un sacco di attrattive… sconosciute fin che vuoi, ma cariche di un fascino tanto “quieto” quanto irresistibile, che dapprima ti sfiora, piano piano ti avvolge… poi ti prende e ti si insinua come un morbo sottopelle!
Basta guardarsi intorno… tonnellate di verde, pennellato su miglia di aperta campagna; alberi rigogliosi e placide mandrie al pascolo, fitti boschi, laghi, colline, cittadine sonnecchianti, villaggi minuscoli e pittoreschi… che pare tutto messo lì, a tua esclusiva (o quasi) disposizione!
Poi c’è la costa, che aggiunge quel tocco d’azzurro e di blu, in un susseguirsi di baie solitarie dolcemente lambite dalla Corrente del Golfo… ecco cosa ha in serbo per voi il DUMFRIES AND GALLOWAY!
In due giorni e mezzo non ho certo visto tutto, ma abbastanza per potervi raccontare questa regione in 10 TAPPE IMPERDIBILI…
1 – SWEETHEART ABBEY
Bella in tutto, a cominciare dal nome… “ABBAZIA DOLCECUORE”, perché nata dall’amore grandissimo di LADY DEVORGILLA de BALLIOL per il defunto coniuge, il barone JOHN DE BALLIOL, dal cui cuore imbalsamato, gelosamente conservato in un piccolo scrigno d’argento e avorio, Devorgilla non volle separarsi mai.
Lei e il cuore del marito riposano ora in pace nel presbiterio dell’abbazia, uniti per sempre, all’ombra di quelle antiche pareti rosse diroccate, circondati dal silenzio e da prati curatissimi, di un verde così intenso che a guardarlo gli occhi fanno male!
Siamo a NEW ABBEY, un delizioso paesino di poche anime, che sonnecchia serenamente qualche miglio a sud di DUMFRIES… da farci assolutamente una sosta, non solo per la splendida abbazia trecentesca (la data esatta di fondazione è il 1275), ma anche per le squisite torte e i meravigliosi scones serviti in quello splendore di casetta che ospita la ABBEY COTTAGE TEAROOM. Un indirizzo da segnare sulla cartina come tappa obbligatissima per inguaribili romantici e incorreggibili golosi!!!
2 – RISERVA NATURALE DI GREY MARE’S TAIL
L’ottava meraviglia… il gioiello più splendente di tutta la zona, quello che – per lui e per lui soltanto – varrebbe la pena di saltare sul primo aereo in partenza e di arrivare a tutti i costi fin qui!
Alla Riserva Naturale di GREY MARE’S TAIL – alla sua fragorosa cascata, che sembra precipitare dal cielo lungo ripide colline tappezzate d’erica; alla bellezza travolgente del LOCH SKEEN, il favoloso lago d’alta quota da conquistare col sudore della fronte – ho dedicato un intero articolo che vi consiglio di leggere QUI.
3 – DALVEEN PASS e “IL DISTRETTO DELLE MINIERE”
Siamo nel regno delle SOUTHERN UPLANDS, e per essere più precisi, nelle LOWTHER HILLS, colline brulle – spesso avvolte dalle nuvole – scoscese e misteriose quel tanto che basta a creare uno scenario aspro e desolato… manco a dirlo, squisitamente scozzese!
È qui che corre la A702, eletta “pista perfetta” dai motociclisti: la si imbocca appena a nord di THORNHILL e la si percorre serpeggiando fino al DALVEEN PASS… una breve sosta per riempirsi gli occhi di verde e i capelli di vento, giusto qualche foto di rito… poi si scende fra paesaggi che aprono il cuore fino a raggiungere ELVANFOOT.
Credevate che i villaggi più alti di Scozia si trovassero nelle Highlands? Sbagliato!
Si trovano invece qui, dove la storica contea di Dumfries incontra il South Lanarkshire, fermi nel tempo, che a infilarsi fra queste alture silenziose sembra proprio non farcela! Da ELVANFOOT, li incontri uno dopo l’altro, viaggiando verso ovest… il primo è LEADHILLS (Lanarkshire) seguito a ruota da WANLOCKHEAD (Dumfries and Galloway) che – a quota 410 – è il più alto in assoluto! Siamo nel “distretto delle miniere”, dove un tempo si scendeva nel ventre della terra per estrarne piombo (lo dice anche il nome… LEAD = PIOMBO HILLS = COLLINE), attività che prese il via già nel 1100 per cessare diversi secoli più tardi… nel 1928 a LEADHILLS, circa un decennio dopo a WANLOCKHEAD. E pensate un po’ che nel 1550 da queste parti c’era pure una miniera d’oro, che sfornava noccioline luccicanti del peso anche di 60 grammi! A raccontare egregiamente tutta la storia provvede l’eccellente “MUSEUM OF LEAD MINING” allestito a Wanlockhead, dove si può prenotare la visita guidata di una delle miniere.
Tornare bambini per un giorno? Ve lo giuro… si puoooò!!!
Proprio qui, facendo un salto alla “LEADHILLS & WANLOCKHEAD RAILWAY STATION”, la più alta ferrovia a scartamento ridotto della Gran Bretagna! La sua sala d’attesa è un capanno da giardino e solo uno dei suoi tre minuscoli vagoni è dotato di finestrini provvisti di vetri. A tenerla in vita è un team di appassionati volontari, che nei weekend, durante i mesi estivi, operano corse di 25 minuti fra la stazione di LEADHILLS e GLENGONNAR, la “stazione a monte” (ovvero il nulla!) . Non credevo possibile che un treno mi facesse tornare di colpo all’età di cinque anni, quando a rendermi profondamente felice bastava un giro sul trenino dei giardinetti pubblici!!! Ma Leadhills detiene questo e altri primati, perché è lì che nel 1741, 23 minatori “illuminati” si consorziarono, dando vita alla “LEADHILLS READING SOCIETY”, la prima biblioteca britannica “ad iscrizione”: 3 scellini per l’affiliazione più una quota annuale di 2 scellini; una grande innovazione presto seguita dalla vicina Wanlockhead, che ebbe di lì a poco la sua biblioteca.
A THORNHILL ci si torna infine completando il giro, percorrendo quello spettacolo curvilineo e “multilevel” del MENNOCK PASS, con il cuore leggero di chi ha appena vissuto una giornata a dir poco epica!
4 – CASTELLO DI DRUMNLARIG
Gli appassionati di OUTLANDER senz’altro già lo sapranno… il CASTELLO di DRUMLANRIG è apparso nella seconda serie della fiction quale tenuta di Lord Sandrigham, nei cui terreni l’esercito britannico si accampa, mentre Claire, Jamie e Murtagh affrontano il duca nelle cucine del castello.
Ma, appassionati o no, non osate pensare di passare dalle parti di THORNHILL senza far visita al “PINK PALACE di DRUMLANRIG”! Costruito fra il 1679 e il 1689, in un’elegante pietra arenaria rosa che gli è valsa quel soprannome, il CASTELLO di DRUMLANRIG vanta un’impressionante mole in perfetto stile rinascimentale, ornata da 3 torri e 7 torrette e circondata da boschi ed estesi giardini che non mancheranno di lasciarvi a bocca aperta! All’interno, 120 stanze sontuosamente arredate sono l’umile dimora del DUCA e della DUCHESSA di BUCCLEUCH e QUEENSBERRY, proprietari di una ricca collezione che include tele di valore inestimabile, fra cui pensate un po’, un Rembrant (“La vecchia leggente”) e un Leonardo Da Vinci (“La Madonna dei Fusi”) protagonista, alcuni anni or sono, di un vero e proprio giallo! Trafugato nel 2003, venne infatti recuperato solo nel 2007 dopo essere stato ritrovato a Glasgow, mentre oggi si concede agli occhi dei turisti e di tutti gli amanti dell’arte in una delle sale della SCOTTISH NATIONAL GALLERY di Edimburgo, che l’ha avuto in concessione dai duchi a tempo indeterminato.
5 – CAIRN HOLY
Vagare in solitudine fra le antiche pietre del luogo di sepoltura di un mitico re scozzese non ha prezzo… ma è completamente gratuito a CAIRN HOLY!
Straordinario sito neolitico di cui mai e poi mai avrei scoperto l’esistenza, se quelle pietre misteriose non mi avessero strizzato l’occhio dalla copertina di una rivista, adocchiata alla Thornill Inn, durante l’attesa di un tavolo per la cena. Una candida domanda rivolta alle indaffaratissime cameriere – “do you know where is this?” – e… attimi di panico, incrocio di sguardi attoniti, guance paonazze, lunghi momenti di silenzio e poi quell’ipotesi un tantino azzardata… “Stonehenge”!?!?
“Eh no, ragazze!” Avrei voluto rispondere…
Si tratta invece di CAIRN HOLY (come appurato mediante breve ricerca) sito misconosciuto persino da quelle parti! Due tombe neolitiche di grande suggestione, risalenti al IV millennio avanti Cristo e collocate in cima a una sperduta collina, con splendido affaccio sulla WIGTOWN BAY. Conosciute come “CLYDE CAIRNS” – un particolare tipo di tomba a camera tipico del sud ovest scozzese – sono entrambe prive della pietra di copertura, prelevata nel corso dei secoli per costruire argini o terrapieni. La più elaborata e visivamente impattante è CAIRN HOLY I; mentre si dice che CAIRN HOLY II fosse la tomba del mitico re scozzese GALDUS.
Uno di quei luoghi segreti – e poco frequentati – pronti a riversare su di voi rivoli di magia! Si trova lungo la A75, una decina di km a est di CREETOWN e vi si può accedere liberamente tutto l’anno.
6 – WIGTOWN
Metti una mattina di “heavy rain”, di quelle in cui il cielo toglie ogni speranza… e
metti 24 librerie concentrate in una tranquillissima (al limite del soporifero) cittadina di mille abitanti… eccoci a WIGTOWN, eletta nel 1998 “SCOTLAND’S NATIONAL BOOK TOWN” ovvero la capitale nazionale del libro, rigorosamente usato, come tanto piace al mondo anglosassone! Ci si arriva lasciandosi alle spalle l’insieme impervio delle Galloway Hills, per fare ingresso nella penisola di MACHARS, un’idilliaca distesa di dolci pascoli lievemente ondulati, disposti a forma di triangolo, che le acque del Solway Firth bagnano sui due lati inferiori. Il posto giusto per dimenticare la pioggia, lasciandosi rapire dal mondo affascinante della scrittura… “Lasciate ogni speranza o voi che entrate”… ecco il doveroso avviso che andrebbe apposto all’ingresso della più grande libreria scozzese – denominata semplicemente “THE BOOK SHOP” – perché sappiate che in quel labirinto di sale e salette stipate da montagne di tomi, perderete totalmente la cognizione del tempo!
Siete già innamorati di WIGTOWN e l’idea di dover ripartire vi è insopportabile?
La soluzione c’è e si chiama “THE OPEN BOOK”, una piccola e affascinante libreria con appartamento annesso (al piano superiore) che viene data in affitto, per una o due settimane, a chi volesse vivere il sogno (a tempo determinato) di possedere un tempio (o meglio, tempietto) del libro in Scozia… Preparatevi però a interminabili liste d’attesa: sebbene quella attività non sia retribuita (anzi, l’esatto contrario), ottenerla è cosa ambitissima! Ma vuoi mettere il privilegio di sentirsi parte di quella piccola comunità eccentrica? E di scambiare ogni giorno quattro chiacchiere con i clienti venuti a curiosare fra i “vostri” scaffali??? Beh, lo ribadisco, certe esperienze non hanno prezzo!
Un caro saluto va a Chiara e Katia, le fortunate libraie in carica all’epoca del nostro passaggio, approdate lì da Reggio Emilia… incontrarvi in quella veste è stata una piacevolissima sorpresa!
7 – GARLIESTON
“In Scozia non c’è luogo più lontano dai percorsi battuti dal turismo di GARLIESTON” Firmato: Lonely Planet!
Potevo, secondo voi, perdermi un posto così???
Un villaggino dimenticato dagli uomini e dal tempo – otto miglia a sud di Wigtown – acciambellato come un gatto in una baia riparata, piena di vento e di religioso silenzio! A salutare il nostro arrivo, una delizia di porticciolo con la sua sfilza ordinata di cottage settecenteschi che, mentre ti allontani, si perdono all’orizzonte nel cielo grigio, come uno stormo di gabbiani in volo! A separarli dal mare un prato verdissimo, da cui svetta una grande croce celtica; qualche panchina vuota e un campo di bocce rigorosamente chiuso!!! E per fortuna che è pieno agosto… ma ve l’immaginate la movida sfrenata dell’inverno???
8 – ISLE OF WHITHORN
La chiamano “THE ISLE”, forse chissà, per quel suo essere fuori dal mondo, un’immagine da cartolina magicamente sospesa fra mare e terra, là sull’estrema punta meridionale della penisola di MACHARS!
Caratteristico villaggio dalle origini molto antiche, ISLE OF WHITHORN vide la luce 1600 anni fa, quando ST NINIAN, primo missionario e santo di Scozia, sbarcò su queste sponde, ben prima dell’arrivo di SAN COLOMBANO a Iona. In tempi più recenti, è qui che giungevano via mare i carichi di carbone, concime e legname per tutte le necessità della penisola, e sempre qui ci si imbarcava sul COUNTESS OF GALLOWAY, un grande battello a vapore diretto a Liverpool, porto di transizione per gli emigranti diretti al Nuovo Mondo.
Tutta da godere è la passeggiata fra i profumi salmastri e i colori vivaci del porto, ancora oggi punto focale del villaggio, gremito tutto l’anno di reti e pescherecci, in arrivo ogni giorno con il loro bottino di granchi e aragoste, da gustare freschissimi direttamente sul lungomare, ai tavoli della pluripremiata STEAM PACKET INN!
Oltre il porto, alcuni cartelli conducono alle trecentesche rovine della ST NINIAN’S CHAPEL, antico luogo di pellegrinaggio oggi affidato alle cure di HISTORIC SCOTLAND; ma è in cima ad un selvaggio promontorio spazzato dal vento che lo sguardo può abbracciare il SOLWAY FIRTH e il MARE D’IRLANDA, con le cime imponenti del LAKE DISTRICT a far capolino dall’altra sponda del fiordo.
9 – PORTPATRICK
È l’estremo punto occidentale della SOUTHERN UPLAND WAY, un sentiero lungo 340 chilometri che – fra valli, boschi e colline – corre da qui fino al Mare del Nord!
In passato, grazie alla sua posizione, PORTPATRICK fu il porto principale per gli scambi con l’Irlanda del Nord; poi una serie di violente mareggiate resero insicuro l’attracco e, alla fine del XIX secolo, tutti i traghetti locali vennero dirottati nel vicino porto di STRANRAER, riparato dal LOCH RYAN.
Con il suo clima mite, i bei pub e gli ottimi ristoranti allineati nel grazioso porticciolo, è una delle località di villeggiatura più popolari di tutto il sud ovest scozzese… e non è poi così difficile capire il perché! Sarà forse il Mare d’Irlanda… sarà quella dolce mezzaluna che si apre nella costa rocciosa… saranno quei cottage in tinte pastello o i panorami meravigliosi dalla cima della scogliera… sarà forse che lì tutto quanto emana una dolcezza infinita… persino la gente del posto, che ti saluta con un sorriso e con lo sguardo curioso di chi si chiede come mai uno straniero sia capitato fin lì!
Dolcezza sì… ma con tutta l’intensità grintosa del RHINS (o RHINNS) of GALLOWAY, la piccola penisola a forma di fagiolo, che sembra staccarsi dalla terra per correre incontro alle onde… come non amare quella sua costa tormentata, con il vento che soffia così forte da farti pensare alle selvagge e desolate Highlands!!!
Mi raccomando: a PORTPATRICK bisogna restarci per cena e chiudere la giornata con uno dei memorabili piatti di pesce serviti dal CAMPBELL’S RESTAURANT o dall’ottimo ristorante del CROWN HOTEL!
10 – MULL OF GALLOWAY LIGHTHOUSE
“MULL OF GALLOWAY EXPERIENCE”… la chiamano così perché è un’esperienza di quelle da ricordare! Inizia scendendo sempre più giù, lungo stradine solitarie che raggiungono il capolinea, nel lembo più estremo del RHINS OF GALLOWAY, là dove gli spazi di colpo si dilatano e i panorami si fanno improvvisamente grandiosi! Un piccolo mondo a parte, dove la natura sparge intorno a sé una bellezza luminosa che riempie gli occhi e li abbaglia… sempre più intensa, travolgente, incontaminata e selvaggia! Ahhh quel meraviglioso senso di lontananza da tutto, che appartiene solo ai luoghi estremi e che ritrovi qui, nel punto più a sud di tutta la Scozia, esattamente come nelle sue più remote propaggini settentrionali! Qui, dove ROBERT STEVENSON, famoso costruttore scozzese di fari, lavorò per due anni alla realizzazione del MULL OF GALLOWAY LIGHTHOUSE, una torre bianca alta 26 metri, che svetta dalla cima di una brulla scogliera perennemente sferzata dal vento! La sua luce intermittente, visibile anche a 28 miglia di distanza, venne accesa per la prima volta il 26 marzo 1830 per guidare le navi in questo tratto insidioso di mare. Non mancate di salirne i 115 gradini per affacciarvi ad uno dei panorami più straordinari mai visti! Da lassù, nei giorni limpidi, i vostri occhi estasiati potranno saltare dalle coste d’Irlanda all’Isola di MAN; dalla Scozia al profilo accidentato della Cumbria! E per suggellare l’impresa vi verrà consegnato un “CERTIFICATE OF ACHIEVMENT” da conservare per sempre fra i ricordi di viaggio più belli… Ma attenzione, perché l’esperienza non è completa se non si scende fino al FOG HORN, il corno delle nebbie, rivolto al mare nel punto più basso della scogliera, sempre pronto a lanciare un segnale acustico ai navigatori, per guidarli nei giorni più critici! Naturalmente bisogna poi risalire… ma niente paura, a ritemprarvi dalle fatiche provvederà la luminosissima GALLIE CRAIG COFFEE HOUSE, costruita secondo i più moderni dettami della bioedilizia e perfettamente integrata con l’ambiente circostante! Ed è proprio da lì, dalla sua fantastica terrazza panoramica, che con il cuore in visibilio e lo sguardo diviso fra il faro e il Mare d’Irlanda, salutiamo il DUMFRIES AND GALLOWAY già presi da una gran voglia di ritornarci!!!
LE NOSTRE “BASI” (alias BED&BREAKFAST) nel DUMFRIES AND GALLOWAY
Nella zona di THORNHILL:
MAC MURDOSTON FARMHOUSE
Avete un debole per le case di campagna? Allora non perdetevi questo bellissimo bed&breakfast affacciato sui pascoli ondulati del Dumfries and Galloway! Situato poche miglia a sud di Thornhill e circondato da un rigoglioso giardino dove si aggirano tre gatti sornioni, è la base perfetta da cui visitare tutta l’area del Dumfriesshire. La calda ospitalità, l’ambiente curato e molto piacevole e l’ottimo rapporto qualità/prezzo ne fanno una scelta davvero vincente! Stanza non grande ma arredata con gusto e super confortevole, con grande bagno privato esterno. Colazione abbondante e di ottima qualità. Decisamente da ritornarci!
Nel RHINS OF GALLOWAY:
KNOCKQUHASSEN FARM B&B
Un nome difficile da ricordare per questo b&b dislocato negli immediati dintorni di STRANRAER! La sua posizione esatta è così isolata, che percorrendo l’ultimo tratto di strada (una single track SENZA l’ombra di un passing place) persino quel pilota impavido che è mio marito mi ha guardato con un pizzico d’odio, sbottando: “spero per te che ne valga la pena”!!! Ad accoglierci una specie di signorina Rottenmeier scozzese, che si è subito premurata di istruire mio marito (luiiiii…. il pilota N.1 di Scozia!!!) su come parcheggiare l’auto senza danneggiarle l’aiuola!!! Per mia fortuna la casa era proprio bellina… stanza piccola ma dotata di tutto e di più (dagli assorbenti igienici ai carica batteria), pulizia maniacale e sala colazione a tutte vetrate con una vista da volare via!!! Tutto sommato un buon b&b per chi voglia esplorare il RHINS OF GALLOWAY, anche se, la prossima volta, non mi farò certo scappare la RICKWOOD HOUSE di PORTPATRICK… ma vuoi mettere, la mattina, l’emozione di svegliarsi lìiiii???
18 Comments
Beatrice
8 Febbraio 2018 at 16:41Cara Ilaria, lo sai che questa è una zona che sogno di visitare da tanto e questo articolo mi ha fatto venire gli occhi a cuore, davvero! Che luoghi magnifici, che colori, che panorami! Adoro le fotografie di Portpatrick, mi piacerebbe proprio essere li in questo momento, e passeggiare lungo la costa! Grazie per queste piccole perle che ci regali! <3
ilaria
8 Febbraio 2018 at 19:27Che bello sarebbe Beatrice essere lì a passeggiare insieme, fra i colori e i silenzi di quei porticcioli e lungo quei sentieri pieni di vento! Ti ringrazio di cuore per questo tuo commento che ripaga appieno tutti gli sforzi ultimamente fatti per trovare il tempo di scrivere! Un grande abbraccio
Graziella Bruzzone
8 Febbraio 2018 at 18:26Tutto bello ma per come scrive e descrive lei sarebbe piena di fascino anche la più squallida periferia di ogni città. Bravissima.
ilaria
8 Febbraio 2018 at 19:45Onoratissima di questo suo commento Graziella! La sfida, ogni volta, è di far arrivare la mia stessa emozione a chi mi legge… grazie di cuore per avermi confermato che con lei ci sono riuscita!
Rosalba e Massimo
8 Febbraio 2018 at 23:11Avendo battuto questi stessi percorsi proprio questa estate, non possiamo che aver gioito nell’aver letto così ben descritto quel lembo di terra scozzese… i piedi della Scozia, dove poggia tutta la bellezza che sta più a nord, dove le highlands hanno le loro radici, fino ai frammenti delle isole più lontane. Abbiamo amato come voi quei luoghi tranquilli e silenziosi, fuori dai tour, fuori dai giri più gettonati e blasonati ma, come hai giustamente detto, nessun angolo di Scozia deve essere trascurato perchè dove sembra non ci debba essere forse niente di eclatante, ecco che arrivano le sorprese e si capisce che ogni luogo ha qualcosa da dirci, anche sottovoce, sommessamente ma “forte e chiaro inside” 🙂 Passeggiare a Portpatrick la sera dopo cena fino a tardi, sul suo lungomare sonnacchioso e le luci di Irlanda fra le nuvole all’orizzonte, ci ha incantato e riempito il cuore (anche grazie all’affetto semplice ma sincero e alla calda accoglienza dei locals). Grazie Ila, per la precisione e l’accuratezza (come sempre) dei tuoi preziosi appunti di viaggio, e per i vostri percorsi a caccia di tesori particolari e nascosti, altro che guide turistiche!!! 😉 😉
ilaria
9 Febbraio 2018 at 14:15Cari Rosalba e Massimo, chi altri se non voi poteva avventurarsi in quella parte sconosciuta di Scozia? Inspiegabilmente, i nostri cammini corrono spesso paralleli, anche lungo i tragitti più inconsueti!!! L’apprezzamento sincero di chi in quei luoghi, come me, c’è appena stato non fa che rendermi ancora più felice… Le barchette di Portpatrick sono ancora lì, ormeggiate nel mio cuore e il vento continua a soffiare forte dal Mull of Galloway fra i miei pensieri! Luoghi speciali che hanno lasciato il segno e che allungano la lista degli angoli di mondo in cui ritornare… Grazie di cuore per il vostro prezioso commento, un grande abbraccio
Rosalba e Massimo
9 Febbraio 2018 at 18:13Purtroppo il meraviglioso B6B dove siamo stati ospiti per due sere a Portpatrick (e che volentieri avremmo segnalato perchè altri potessero andare) ha cessato l’attività a fine estate 2017, i gestori si sono trasferiti in un altro luogo e al momento sono impegnati in altri sogni personali… pittura e arti manuali per Glenda e fotografia, musica e scrittura per Adrian. La Scozia scatena ispirazioni a 360° 🙂
ilaria
10 Febbraio 2018 at 23:23Noi invece abbiamo dormito in un b&b sperduto sulle colline intorno a Stranraer, ma la prossima volta che saremo da quelle parti mi riprometto di fare base a Portpatrick… troppo bello goderselo fino all’ultimo prima di andare a dormire e poi risvegliarsi lì la mattina! Peccato che il vostro bellissimo bed&breakfast abbia chiuso i battenti! Ehhh, le passioni a volte portano lontano, ma se abitassi in un posto come Portpatrick di certo non vorrei allontanarmi mai!
Elena Binda
12 Febbraio 2018 at 8:32Carissima Ilaria, a differenza delle persone che hanno già commentato, io non trovo parole adeguate ad esprimere le emozioni che mi ha fatto vivere anche con questo diario di viaggio. Già io ADORO la Scozia, ma tu mi stai facendo sanguinare il cuore, perchè invidio la tua possibilità di girarla come vorrei fare io.
Grazie, perchè vivo un amore attraverso di te, che è sempre più appassionato ( a quanto pare, non c’è limite alla crescita dell’Amore…) <3 <3 <3
ilaria
12 Febbraio 2018 at 13:28Ma davvero Elena, hai colto nel segno! Non c’è limite alla crescita dell’amore! Dopo 16 viaggi in lungo e in largo per la Scozia te lo posso confermare!!! Una terra che ad ogni angolo ti dà di più… ogni volta di più… finché l’amore lo senti fluire copioso nelle vene e tracimare dal cuore! Ti ringrazio tantissimo per questo tuo commento e per la passione con cui mi segui… la stessa meravigliosa passione che ci unisce indissolubilmente a quel sogno chiamato Scozia! Un super abbraccio
Lesley McKie
14 Febbraio 2018 at 8:33Ilaria, what a wonderful trip you have had in our beautiful, quiet and forgotten corner of Scotland. We re-open the doors of Abbey Cottage Tearoom on Friday this week and look forward to welcoming your friends and blog readers as they follow in your footsteps. Sweetheart Abbey is indeed a magical, romantic place. Kind regards from Lesley and the team at Abbey Cottage.
ilaria
15 Febbraio 2018 at 11:02Oh Lesley, what nice surprise to find your comment to my post about Dumfries and Galloway! Next time I’m around in the area I’ll surely pop in, meet you and introduce myself! New Abbey tearoom is a little gem I loved so much and I’m more than happy to recommand my friends and followers to come for a visit… I’m sure they’ll enjoy the peaceful and romantic atmosphere of the village, of the ruined Abbey and your fantastic cakes! Thank you very much for getting in touch with me, kind regards from Italy!
Celeste
2 Marzo 2018 at 22:01Ilaria, e che te lo dico a fare… mi salvo anche questo tuo bellissimo articolo. La zona sarà (ingiustissimamente dalle foto splendide che hai scattato e da quello che racconti) poco battuta, ma io sto sognando ad occhi aperti. La libreria in gestione per una settimana poi sarebbe davvero un sogno, ma immaginavo ci fosse una mega lista d’attesa. Mai dire mai!
ilaria
3 Marzo 2018 at 7:53Ciao Celeste, sempre bello incontrarti qui! Ormai ne sono convinta: non scoverò mai una parte di Scozia che mi lasci indifferente!!! Men che meno qui, dove il trovarsi immersi nella quiete assoluta di piccoli luoghi autentici, completamente fuori dai flussi turistici, regala emozioni molto speciali! La libreria da prendere in gestione è una piccola meraviglia di quelle che solo la Scozia può regalare. Le liste d’attesa sono lunghe, ma si può sempre tentare! Perché no, Celeste?
antonella gorini
20 Marzo 2018 at 15:57Ciao Ilaria, un altro colpo andato a segno! Mi dici come si fa a scegliere quale parte della Scozia vedere se tu hai il potere di farci innamorare di ogni singolo angolino ?
Sarà difficile, ma tu saprai consigliarci….
Bravissima come sempre!
Baci
antonella
ilaria
31 Marzo 2018 at 18:04Ehhhh sì, in Scozia scegliere è sempre così difficile!!! Infatti io vorrei andare e tornare dappertutto! Ogni luogo, anche il meno famoso, ha il suo fascino speciale da regalare… e sappi che spesso consigliare non è per niente facile! Mi auguro però di dare sempre buoni consigli… Grazie mille per il tuo assiduo passaggio e scusa il ritardo della mia risposta! Un grande abbraccio
irene
26 Maggio 2019 at 10:12evviva!! Finalmente questa estate, avremo la possibilità di fare un lungo viaggio in macchina, e finalmente di visitare questa zona che mi ha sempre incuriosita ma che ahimè è sempre rimasta fuori dai nostri progetti. Sono molto curiosa e il tuo articolo mi ha incuriosita ancor di più!! Ti farò sapere al nostro ritorno!
ilaria
26 Maggio 2019 at 21:45Ma dai che bello Irene… partirete in auto dall’Italia? Sarà un’esperienza magnifica!!! E sono sicura che questa parte così poco visitata della nostra adorata Scozia non mancherà di conquistarti! Diversissima dalle Highlands, ma a suo modo “estrema” nel suo essere quasi totalmente dimenticata dai turisti… così dolcemente intrigante e unica! Vi auguro un fantastico viaggio… vedrai, sarà indimenticabile come accade sempre in Scozia!