Non può esserci viaggio in Scozia senza una tappa a SKYE. E non può esserci tappa a SKYE senza una spedizione a NEIST POINT.
Non ci si scappa… Chiunque visiti SKYE deve spingersi fin lì, lasciandosi il mondo alle spalle, fino a giungere nel punto più a ovest di quest’isola incredibilmente bella in ogni sua parte!

Il NEIST POINT è il punto più a ovest dell’isola di SKYE
Sebbene nei mesi estivi sia visitato da molti turisti, NEIST POINT resta infatti uno di quei luoghi intensi e carichi di magia che ti fanno sgranare gli occhi, ribollire il sangue nelle vene e battere forte il cuore.

Scogliere a NEIST POINT
Uno scenario perfetto, destinato a piazzarsi – insieme alle immagini di castelli fiabeschi, profonde vallate e solitarie brughiere – fra i ricordi scozzesi più belli; quelli che resteranno indelebilmente impressi nella memoria a dare un volto unico e inconfondibile a quella magnifica terra.
Il colpo d’occhio è di quelli da urlo, allestito di tutto punto dalla natura…
Ad aggiungere la ciliegina sulla torta ci ha poi pensato David Alan Stevenson, membro della famosa famiglia di ingegneri civili costruttori di fari in Scozia e nipote del più famoso Robert Stevenson artefice, lui solo, di almeno sedici delle fascinose sentinelle del mare sparse su tutto il territorio scozzese – MULL OF GALLOWAY, LISMORE, RINNS OF ISLAY, BUCHAN NESS e SUMBURGH HEAD – tanto per citarne soltanto qualcuno.
La ciliegina, a NEIST POINT, è naturalmente lei: la fotografatissima LIGHTHOUSE.
Il classico faro bianco, segnato dal tempo e dalle intemperie, con macchie di sale sparse sui muri e crepe profonde come cicatrici, che – se solo potessero parlare – avrebbero ognuna una piccola grande storia da raccontare.

NEIST POINT LIGHTHOUSE
Inaugurato il primo novembre del 1909 e completamente automatizzato dal 1990, se ne sta lì, abbarbicato sul margine di un’aspra scogliera sferzata dal vento; un braccio lungo e spigoloso, proteso in quella micro frazione d’oceano detta “THE MINCH” e puntato contro il profilo misterioso delle isole EBRIDI ESTERNE, che si mostrano intriganti più che mai sulla linea luminosa dell’orizzonte.
La torre del faro, posizionata 43 metri sopra il livello del mare e alta 19, offre un panorama impagabile proprio sul “MINCH”, la distesa argentea che separa le HIGHLANDS di nord ovest e il nord di SKYE dalle isole di HARRIS e LEWIS; quello che gli antichi Norreni chiamavano “Skothlandfjörd”, ovvero il “fiordo (firth) della Scozia”.

Panorami over “THE MINCH”, con il profilo delle Ebridi Esterne all’orizzonte
La sua luce lampeggiante fornisce – da ormai più di un secolo – una guida sicura per ogni imbarcazione che osi avventurarsi in queste acque inquiete… ho letto da qualche parte che ha la potenza di ben 480.000 candele e che può essere vista fino a 16 miglia nautiche di distanza (quasi il doppio in chilometri)!!!
I “LIGHTHOUSE COTTAGES” – un tempo abitazione del guardiano del faro e ormai da anni di proprietà privata – venivano offerti, fino a qualche tempo fa, quale inconsueta casa di vacanza da affittare in regime di “self-catering”…una sistemazione davvero perfetta per le anime più audaci e solitarie! Peccato che oggi siano invece soltanto malinconici gusci vuoti, avvolti dal fascino cupo dei luoghi abbandonati a se stessi.
Ma facciamo qualche passo indietro…perché la gita a NEIST POINT bisogna godersela a cominciare dal primo miglio percorso per arrivarci.
Partenza da DUNVEGAN – villaggio di poche anime nel nord ovest di SKYE – dove i turisti arrivano per visitare il DUNVEGAN CASTLE, affacciato sull’omonimo lago, che poi in realtà altro non è che un profondo fiordo marino.

LOCH DUNVEGAN

Un cottage ai margini del villaggio

Una veduta più ravvicinata…

Il villaggio di DUNVEGAN visto dalla MILL ROAD
Da lì, un viaggio di 30 minuti circa, lungo strade a corsia unica (SINGLE TRACK) serpeggianti attraverso paesaggi memorabili, porta in quell’angolo remoto che – faro a parte – dista chilometri da ogni segno di civiltà che sia superiore a una o due case sperdute nel nulla.
Provenendo da nord est – ad esempio da PORTREE oppure da EDINBANE – occorre attraversare il centro abitato dirigendosi verso l’estremità meridionale del LOCH DUNVEGAN e poi svoltare a destra imboccando la MILL ROAD, fino ad immettersi – di nuovo a destra – sulla B884, la strada minore diretta a COLBOST (da non confondere, mi raccomando, con CARBOST, sede – un bel po’ più a sud- della TALISKER DISTILLERY).

Single Track road verso COLBOST
Più che un vero e proprio villaggio, COLBOST è un remoto distretto agricolo che fa parte della più ampia regione di GLENDALE, in quell’area a nord ovest di SKYE chiamata DUIRINISH PENINSULA.

La strada che attraversa la regione di GLENDALE

Uno dei tanti bellissimi scorci lungo la B884

Panorami nella DUIRINISH PENINSULA
Circondato da uno scenario spettacolare di colline e brughiera, non lontano dalle pendici delle MACLEOD’S TABLES – un paio di bizzarre alture dalle cime inconfondibilmente appiattite – COLBOST è la suggestiva location del famoso “THE THREE CHIMNEYS”, ristorante gourmet di fama internazionale che offre anche qualche stanza di lusso per soggiorni esclusivi, a stretto contatto con una natura strepitosa (aspettatevi prezzi adeguati, of course!)
Negli ultimi anni alcune case di vacanza sono state costruite in zona secondo i moderni criteri della bio-edilizia: pareti a tutto legno dotate di enormi finestroni, per consentire a quei paesaggi straordinari di entrare direttamente dentro casa, insieme a tutta la luce possibile. Seppure si tratti di strutture attraenti e molto ben integrate con l’ambiente, spero vivamente che lo sviluppo urbanistico dell’area finisca qui, perché scalfire anche solo di striscio la selvaggia bellezza di COLBOST sarebbe un vero peccato mortale!!!

Le MACLEOD’S TABLES viste da DUNVEGAN

Arrivo a COLBOST

Uno dei suggestivi fiordi lungo la strada

La baia di COLBOST

Un altro dei panorami che circondano COLBOST
Inutile dire che, già a questo punto, le foto si sprecano, ma l’apoteosi deve ovviamente ancora arrivare!
La strada continua piegando leggermente all’interno, fra pascoli e lande selvagge, fino a lambire il LOCH POOLTIEL, su cui torreggia la mole possente del promontorio roccioso di DUNVEGAN HEAD, fino poi a raggiungere – poche miglia più in là – l’apposito parcheggio presso la nostra agognata meta.
Avviso: i posti disponibili non sono poi molti e durante i mesi estivi si riempiono in fretta! Ma non disperate, qualche possibilità di parcheggio si trova anche appena prima, lungo la strada. In ogni caso, è sempre consigliabile muoversi il mattino di buonora, oppure verso l’ora del crepuscolo, quando la maggior parte dei turisti hanno già tolto il disturbo e lo spettacolo rimane in scena per pochi eletti.

LOCH POOLTIEL e DUNVEGAN HEAD
Una volta lasciata l’auto, a trascinarti in un mondo parallelo è un paesaggio romantico e fiabesco – fatto di squarci d’azzurro, verdi declivi e impressionanti scogliere – sebbene il faro non sia immediatamente visibile dal parcheggio.
Per guadagnarsi il classico punto panoramico da tuffo al cuore – di quelli che ti lasciano per un attimo interdetto e con la lingua incollata al palato – ancora prima di scendere al faro, occorre andare a sfidare il vento lungo la scogliera che si trova sulla destra del parcheggio… Camminate e ammirate; camminate e fate il pieno di tutta la magnificenza della natura, con quel faro bianco che vi farà scattare più foto di una star del cinema!

Il faro appollaiato sul margine di un lungo braccio roccioso

Frequentatori abituali delle scogliere di NEIST POINT

Suggestioni di luci e ombre sul faro
Bene – se siete sopravvissuti all’emozione – tornate in voi e ricalpestate velocemente i vostri passi, perché è ora giunto il momento di sgranchirsi le gambe sul serio.
Chiunque arrivi fin qui, non può certo esimersi dall’intraprendere la breve ma ripida camminata verso il faro, due chilometri abbondanti in discesa all’andata – altrettanti in salita al ritorno – lungo un sentiero lastricato dotato in parte di gradini, che offre panorami entusiasmanti, sempre più ampi e spettacolari, fino ad abbracciare tutta la MOONEN BAY, sovrastata dall’aspro picco roccioso di WATERSTEIN HEAD.

MOONEN BAY e WATERSTEIN HEAD

Ammirando il panorama…

Riuscite a scorgere la ripida scalinata che scende dalla scogliera?

In cammino verso la meta

Vista ravvicinata della baia di MOONEN

Eccolo…ci siamo finalmente!
Si dice fra l’altro che proprio NEIST POINT sia il punto migliore a SKYE per osservare focene, delfini e balene, anche se, per essere sincera, non ho mai avuto la fortuna di avvistarne un esemplare!
Le pareti rocciose attorno al faro ospitano invece numerose specie di uccelli, incluso sule, urie, gazze marine e cormorani che si muovono disinvolti fra quegli anfratti scoscesi; tenete sempre a mente però che voi non appartenete ad alcuna di esse e – non essendo dotati di ali – procedete sempre con estrema cautela! Lo so, la tentazione è forte…ma mai sporgersi troppo!!! Le scogliere sono prive di protezione e non è purtroppo mancato in passato qualche tragico incidente.
Basta un semplice sguardo per capire che no, non si tratta di formazioni rocciose comuni… Colonne scure di basalto che, seppure in scala ridotta, richiamano alla mente la GIANT’S CAUSEWAY, il celebre Sito Unesco dell’Irlanda del Nord.
Non resta allora che prendere fiato e sedersi lì, a contemplare l’oceano, cercando di capire se davvero – come dice la leggenda – una strada segreta che corre sotto il mare, unisca questa fascinosa parte di Scozia con uno dei capolavori più straordinari che la natura abbia donato all’Isola di Smeraldo…

Una veduta al tramonto della GIANT’S CAUSEWAY, nell’Irlanda del Nord
21 Comments
Luisa
4 Luglio 2016 at 11:48Ilaria…..una vera meraviglia
Luisa
ilaria
4 Luglio 2016 at 13:12Mi credi Luisa se ti dico che a scrivere di questo posto e a riguardare queste foto mi viene il magone??? Di certe emozioni intense e profonde non te ne liberi (e non vuoi liberartene) mai più…
“My heart is in the Highlands, my heart is not here…
My heart is in the Higlands, wherever I go””
Beatrice
4 Luglio 2016 at 16:36Dunvegan Hotel, ore 19.30, io e mio papà stiamo cenando, un pò tristi, dopo un intero giorno di pioggia battente che ci ha impedito di andare a Neist Point. Improvvisamente (questione di 2 minuti davvero) le nuvole si aprono e brilla il sole. “Andiamo” ci diciamo all’unisono. Torniamo al b&b a recuperare la macchina fotografica e la padrona ci guarda allibiti, quando le diciamo la nostra meta. “Ci vuole mezz’ora per arrivare li, e quasi un’ora per raggiungere il faro, non ce la farete mai prima che si faccia buio!”. No problem signora, non si preoccupi, due montanari come noi non si lasciano spaventare! Arriviamo a Neist Point con un tramonto spettacolare e ci precipitiamo, letteralmente, verso il faro. Ci abbiamo messo credo 15 minuti a raggiungerlo, di corsa e fermardoci per delle foto velocissime. Eravamo completamente soli. Una sensazione meravigliosa che ricorderò per sempre. Il tempo di curiosare e goderci il paesaggio e torniamo indietro che è ormai buio. Un’avventura magnifica! Purtroppo non ho avuto il tempo di fare la classica foto con la scogliera 😉 Ci devo assolutamente ritornare!
Un bacione
Beatrice
ilaria
4 Luglio 2016 at 16:52Che splendido racconto Beatrice! Posso sentire tutta l’emozione di quella corsa al fotofinish verso il faro… Ci tornerai Beatrice, e scatterai una, dieci, cento foto di quelle da mettere in cornice, con il faro appollaiato alla scogliera! Ma quella schiarita insperata e quella magica sera resteranno per sempre il ricordo più speciale… Grazie per avere condiviso qui quel momento tanto emozionante e irripetibile!
Beatrice
5 Luglio 2016 at 9:23Hai colto in pieno le mie emozioni 🙂 Grazi a te Ilaria!
A presto e un bacione!
ilaria
5 Luglio 2016 at 13:08Fra pazze assatanate di Scozia ci si intende bene!!!!!! Un bacione anche a te!
Simonetta
4 Luglio 2016 at 19:01Oooohhhh Illy….
Che ricordi meravigliosi hai risvegliato in me…era Ottobre di 2 lontanissimi anni fa ormai… e come tu ben sai abbiamo trascorso 3 INDIMENTICABILI giorni su quell’isola meravigliosa che è Skye…caldi colori autunnali…pace assoluta…pochissima gente e ti senti fuori dal mondo circondata da quella natura meravigliosa…che malinconiaaaa… Neist Point è stupendo…e abbiamo avuto la fortuna di trovare bel tempo…non so QUANTE foto abbiamo scattato…tante!!! E come ogni parte del Scozia…quel luogo resterà per sempre impresso nel mio cuore….poi tu sei meglio di una guida turistica Complimenti per i tuoi racconti!
ilaria
4 Luglio 2016 at 20:06Sì, ricordo perfettamente la ricerca di un b&b a SKYE per te e Francesco, mentre ci trovavamo a casa tua, la prima volta che siamo venuti a trovarvi a Berbenno! Perché la Scozia fa anche questo…unisce le persone!!! Una terra incredibile e una bellissima amicizia…ecco quello che ci lega!!! Grazie mille per il tuo commento che, lo so per certo, esce direttamente dal cuore! Un grande abbraccio
STEFANIA
4 Luglio 2016 at 22:21che dire???? semplicemente meraviglioso il tuo racconto.Mi è parso di essere la’ davanti a quel faro con il vento che ti scompiglia i capelli e col profumo dell’oceano nelle narici. Chissa’ quante foto farei!!!!
Pur essendo stata a Skye ho il rammarico di non essere stata in questo luogo magico come in tanti altri. Il tuo racconto non fa altro che alimentar.e la mia voglia di Scozia….
Amica mia oramai devi continuare a scrivere di viaggi, chi ti ferma più?? Ma per scrivere ovviamente devi continuare a viaggiare ed io ti auguro dal profondo del cuore di continuare a farlo finchè puoi….grazie ancora una volta di avermi fatto viaggiare con te anche solo virtualmente…Stefy
p.s. foto spettacolari. una piu’ bella dell’altra, tutte da incorniciare
ilaria
5 Luglio 2016 at 3:44NEIST POINT è uno dei tanti luoghi straordinari a SKYE che, ne sono più che certa, ti farebbero letteralmente impazzire! Peccato davvero che in occasione del tuo viaggio in Scozia non ti sia stato concesso di visitarla come merita… Ma questo è solo un motivo in più per tornare al più presto in quella terra ed esplorarla in piena autonomia! Nel frattempo puoi sempre viaggiare con me…e grazie mille di farlo sempre con tanto trasporto ed entusiasmo!!! Ora non sto più nella pelle di scoprire le possibili connessioni storiche fra Cremona e quell’isola meravigliosa… Questi sono segni del destino, non credi anche tu? Un grande abbraccio e ancora grazie di tutto!
PATRIZIA LA CARA
14 Luglio 2017 at 8:23Ciao Ilaria fantastico tutto cio che pubblichi, fotografi e descrivi, partirò il 28/7 per la scozia e molto del materiale pubblicato mi farà da guida nel mio viaggio, c è la possibilità di riceverlo cartaceo o di poterlo scaricare ?
Grazie per l’attenzione e per la passione che traspare dalle tue foto.
Patrizia
ilaria
14 Luglio 2017 at 20:32Ciao Patrizia, ma che piacere ricevere commenti come questo! Fammi sapere quali articoli ti interessano e il tuo indirizzo e-mail… farò il possibile per farteli avere prima che tu parta! A proposito… sarà il tuo primo viaggio in Scozia? Vedrai… ti aspetta un mondo fantastico!!! A presto e, mi raccomando, continua a leggermi!
patrizia
15 Luglio 2017 at 7:31Ciao fantastica Ilaria, sicuramente l articolo di neist point mi farebbe piacere ricevere , ora sono in macchina entro sera ti invio altri 3/4 argomenti che tu hai pubblicato e che avrei piacere mi facessero compagnia nel mio viaggio.
Grazieeeeeee
ilaria
15 Luglio 2017 at 21:51Perfetto Patrizia… allora resto in attesa! Poi settimana prossima vedo di farti avere i testi degli articoli che ti interessano. Buona domenica e a presto!
patrizia
16 Luglio 2017 at 7:55Grazie e buona domenica
Stefania
1 Aprile 2018 at 18:33Bellissimo blog! Davvero brava! La Scozia è nel mio cuore fin da quando bambina fantasticavo un giorno di poterla visitare… O, ancora meglio, di trasferirmici… Ora insieme a mio marito (altro malato di Scozia) sognamo di poterci vivere in futuro. Nel frattempo ci limitiamo a viaggiare in questi lidi il più spesso possibile! Tra le mete più memorabili c’è di sicuro Neist Point che abbiamo visitato in una giornata ventosissima. Faticavo a tenere in mano la macchina fotografica! Ricordo poi il meraviglioso B&B dove avevamo soggiornato, inseguiti dalla pioggia. Finestre al posto di pareti aperte su un panorama incantevole. Avevamo cenato in un buon ristorante (mi pare si chiami “the old school”) dove ci siamo pappati un strepitoso pudding affogato nel whisky e circondato da un’ottima custard cream (vogliamo parlare di questo capolavoro britannico?). Il ritorno nel B&B, immersi nel buio profondissimo che si conosce solo in luoghi come questo, è stato altrettanto memorabile, visto che non trovavamo più la strada Ma niente paura, siamo tornati un po’ indetro e abbiamo imbroccato la strada giusta. Grazie ancora per l’ottimo blog. Ciao! Stefania
ilaria
2 Aprile 2018 at 9:38Che piacere conoscere un’altra coppia malata di Scozia!!! Il vostro sogno è il nostro sogno… trasferirci un giorno in quella terra e farne la nostra meravigliosa quotidianità! E anche noi nel frattempo fuggiamo lassù ogni volta che ci è possibile. Come voi amiamo tutto della Scozia… inclusa la cucina, con i suoi piatti robusti che scaldano il cuore! Grazie mille per essere passata di qui e per avere condiviso con me ricordi tanto belli e pieni d’emozione! Ti aspetto ancora presto, un grande abbraccio
Massimiliano
10 Febbraio 2019 at 9:40Ciao Ilaria!!
Che meraviglia e che foto stupende!!
Complimenti!! I tuoi articoli trasmettono emozioni indescrivibili ancor prima di poterli ammirare dal vivo. Per riuscire a pianificare al meglio le mie giornate ti volevo chiedere indicativamente una volta arrivati al parcheggio il tempo necessario per salire al punto panoramico e poi arrivare al faro, naturalmente le soste per fare fotografie saranno moltissime immagino.
Grazie.
ilaria
10 Febbraio 2019 at 17:37Ti ringrazio moltissimo Massimiliano, sono contenta che le mie foto e descrizioni ti abbiano trasmesso il giusto entusiasmo con cui partire alla scoperta degli angoli più belli di Scozia! Neist Point è un luogo davvero straordinario e, calcolando il tempo per arrivarci e il milione di foto che vorrai scattare, io direi che devi mettere in conto (complessivamente) una mezza giornata! Ti assicuro che la location è favolosa e merita assolutamente che si facciano le cose con estrema calma…
Jessica
15 Gennaio 2020 at 11:38Che meraviglia, Ilaria! E che foto splendide! 😀 Dev’essere proprio un posto magico…
Caspiterina, sto organizzando un viaggio di una settimana per quest’estate senza includere l’Isola di Skye, perché essendo la nostra prima volta in Scozia non vorremmo strafare… e ora mi imbatto in un post del genere! :'( Niente, sono in crisi nera!
ilaria
15 Gennaio 2020 at 14:15Grazie Jessica, Skye è indubbiamente un’isola di straordinaria bellezza ed è molto difficile resistere al suo incanto! Credo comunque che la tua decisione di non includerla in un primo itinerario di soli sette giorni sia assolutamente saggia… lei da sola merita almeno tre giorni pieni e sarebbe un peccato doverla visitare di fretta! La Scozia ha tante altre meraviglie da offrire e sono sicura che poi vorrai tornare una seconda volta magari proprio per visitare la splendida Skye! Se avessi bisogno di consigli ricontattami pure. Buona pianificazione, a presto