Per chi si fosse incuriosito e volesse saperne di più, ecco la puntata numero due su quelle isole feroci e misteriose che sono le nordiche FAROER…
Per capire di cosa stiamo parlando, consiglio vivamente a chi si fosse perso la PUNTATA PRECEDENTE di fare un piccolo salto indietro; a TUTTI chiedo invece la pazienza di concedermi una piccola, indispensabile premessa…
Mai e poi mai avrei pensato di potermi trovare in disaccordo con un mito indiscusso come LONELY PLANET, la prestigiosa casa editrice australiana che ho sempre considerato alla stregua di un guru!!!
Questa volta – invece – DISSENTO, e dissento fortemente…
Innanzitutto dal fatto che sia stato dedicato alle FAROER uno striminzito trafiletto in fondo alla guida dell’Islanda; in secondo luogo (e cosa ben più grave) per il giudizio generale – molto superficiale – sull’atmosfera e sulle caratteristiche del paesaggio di queste isole…
Le FAROER ricordano di più le ISOLE SCOZZESI che neanche l’ISLANDAAAA????
Vero è che su quest’ultima non posso ancora pronunciarmi; quanto alle prime, posso dire a ragion veduta che sono proprio un’altra cosa…
Atmosfera, cibo, cultura, caratteristiche del territorio, colori… persino luce, nebbia e pioggia sono diverse!!!
Non date quindi credito alla LONELY e venite a verificare di persona quanto in realtà queste isole siano lontane – per aspetto e suggestioni – da qualsiasi altro luogo. Mi pare d’altra parte che le immagini siano sufficientemente esplicite…vi sembra forse che questi scuri affioramenti rocciosi ricordino minimamente le SHETLAND o le EBRIDI ESTERNE??????
Un altro errore da non fare è pensare di poterle visitare in due o tre giorni soltanto. Sì è vero, l’arcipelago è piccolo, ma racchiude in sé così tante chicche paesaggistiche che una settimana è giusto il minimo per poterle apprezzare appieno! E non dimenticate che occorre sempre fare i conti con il famigerato “Faroese weather” che, statene certi, non mancherà di mettervi regolarmente i bastoni fra le ruote…
Quanto agli spostamenti interni, i mezzi pubblici esistono e sono anche piuttosto efficienti, ma un’auto a noleggio è il modo migliore per muoversi in piena autonomia e libertà.
Bene, detto tutto ciò, siamo ora finalmente pronti per partire alla scoperta delle gemme più splendenti delle ISOLE FAROE…
ECCO COSA NON PERDERSI:
1) ovvio…al primo posto TORSHAVN, la capitale!!!
Affacciata sull’oceano (e come potrebbe essere diversamente, visto che qui l’acqua è ovunque???), nel sud-ovest di STREYMOY (vedi cartina), TORSHAVN è una città parecchio accattivante – notevolmente moderna e vivace – dove si concentrano buona parte degli abitanti delle FAROER, la bellezza di quasi 20,000 anime (su un totale di circa 50,000).
Il quartiere vecchio è un tranquillo e affascinante dedalo di viuzze lastricate, piacevolmente orlate da tradizionali edifici in legno, con i tetti ricoperti d’erba alta che ogni tanto occorre tagliare. A volte capita che a provvedere sia qualche pecora affamata e – giuro – avrei fatto carte false pur di assistere allo spettacolo! Ma, ahimè, il colpo di fortuna è mancato. Sarà forse per la prossima volta…ci vuole sempre un buon motivo per tornare…e questo non è certo l’unico!
Proprio qui ha sede il governo, all’interno di un grande edificio – detto TINGANES – di un grintoso colore fra il bordeaux e il rosso porpora.
Il porto è invece il punto d’attracco delle grandi navi bianche e blu della SMYRIL LINE, veri e propri colossi vichinghi sprezzanti delle insidie del mare, che affrontano come niente fosse le trenta ore di traversata dal nord della Danimarca (solo i veri lupi di mare o i temerari dotati di stomaco d’acciaio possono sopravvivere!!!)
Ed è anche un brulicare di attività… marinai alle prese con barche e pescherecci, il mercato del pesce, i caffè, l’ufficio del turismo…
Oltre naturalmente alle vie dello shopping, che si trovano poco più in là!
2) TJORNUVIK
Ovvero l’ottava meraviglia dell’universo!!! É il villaggio in assoluto più a nord dell’isola di STREYMOY e per arrivarci devi andare e andare e andare, percorrendo fiducioso l’interminabile strada che costeggia tutto il lato est dell’isola.
Poi, dopo un’ultima curva a gomito su un fondo stradale sempre più dissestato, ecco – di colpo – la sublime apparizione: poche case colorate, rannicchiate ai piedi di un’imponente anfiteatro roccioso tappezzato di verde, rigato da infiniti rivoli d’acqua che dalla montagna corrono giù verso l’oceano.
Di fronte, una grande spiaggia deserta, dove scie di conchiglie finemente sminuzzate, disegnano intrichi di bianche striature su un fondo nero come la pece… Fra le case, l’immancabile chiesina e – a saturare l’aria – il profumo intenso dell’erba appena tagliata, che viene stesa come lenzuola ad asciugare al sole (ma poi, quale soleeee???).
All’orizzonte, le sagome sfumate di RISIN e KELLINGIN, due esili spuntoni di roccia avvolti dalla leggenda, di cui parleremo più avanti…
3) SAKSUN
Se Tjornuvik è l’ottava meraviglia, allora SAKSUN è sicuramente la nona!
Ci troviamo ancora a STREYMOY, al cospetto di quella che anticamente era una baia attorniata da alte montagne, in cui andava a gettarsi un fiume.
Poi arrivò una terribile tempesta che – con la sabbia – chiuse la baia e imprigionò il fiume, trasformandolo in un lago soggetto alle maree; uno specchio placido e scuro che riflette, raddoppiandolo, lo scenario circostante.
Il luogo è assolutamente magico… Non manca qualche vecchia casa dal tetto erboso e una pittoresca chiesetta che risale al 1858; un gioiello duramente scalfito dagli elementi che – da qualsiasi angolazione lo guardi – provvede a dare quel tocco in più alla bellezza severa del posto.
4) GJOGV
Situato sulla punta settentrionale dell’isola di EYSTUROY (collegata a STREYMOY da un ponte), lo si raggiunge seguendo la strada che – virando a destra – si inerpica dapprima sulla montagna, per poi lasciarsi scivolare di nuovo verso l’oceano, poco più in là.
Immerso nelle nebbie estive oppure oppresso dai cieli cupi di uno scenario surreale, risvegliarsi a GJOGV è una sensazione che – a parole – non si può spiegare… La si può invece sperimentare restando a dormire nell’unico alloggio presente in tutta l’isola, la GJAARDARGUR guest house, cosa che vi consiglio fortemente di fare!
Non perdetevi il porticciolo naturale, incuneato sul fondo di un minuscolo ma profondo fiordo, le cui pareti scure incutono timore.
5) RISIN e KELLINGIN
Ovvero “il GIGANTE e la STREGA“, due bellissimi faraglioni che emergono dall’oceano a nord del villaggio di EIDI, nell’isola di EYSTUORY.
La tradizione narra che che il gigante e la strega venissero da un’isola straniera e che volessero rapire le FAROER per portarsele a casa.
Poiché caricare il fardello delle isole sulle loro schiene non era impresa facile,
ci impiegarono molto tempo. Così il sole si alzò, li sorprese e li trasformò per sempre in due rocce.
6) KLAKSVIK
“Capitale” delle isole del nord, KLAKSVIK ha un po’ l’aspetto di una città fantasma, che pare essere caduta in preda a un incantesimo… A parte qualche auto in transito, per le sue strade non si vede girare anima viva!
In realtà è soltanto un paesotto dall’aspetto un pochino sgraziato, che con i suoi 5000 abitanti scarsi se ne sta sonnacchiosamente adagiato intorno al porto, all’interno di una baia riparata sull’isola di BORDOY (la maggiore delle isole del nord).
A collegarla a EYSTUROY è il Nordoyatunnilin (TUNNEL delle ISOLE SETTENTRIONALI), che è lungo 6,3 km e scende ad una profondità di 150 m sotto il livello del mare (mi raccomando, ricordate di pagare il pedaggio!)
7) VIDAREIDI
Una volta a KLAKSVIK occorre salire ancora, immergersi nel buio totale di due lunghe e claustrofobiche gallerie a corsia unica (del tutto prive di illuminazione), per poi riemergere alla luce sull’isola di VIDOY.
VIDAREIDI se ne sta lì – lontano da quel POCO che su queste isole è TUTTO – ed è un incanto di villaggio incastonato fra scogliere tra le più alte d’Europa, immerse nella natura meravigliosa dell’estremo nord di VIDOY.
La deliziosa chiesetta attuale fu costruita nel 1892, in sostituzione di quella precedente, fatta a pezzi da una terribile tempesta, alla fine del XVII secolo.
Fu in quell’occasione che il mare portò via con sé anche parte del cimitero, tant’è che – secondo la tradizione – molte bare arrivarono fino al villaggio di HAVANNASUND, dove furono salvate e riportate al loro posto, e lì continuano a stare ancora oggi…
8) GASADALUR
Non a caso l’ho tenuto per ultimo! Perché GASADALUR è uno di quei posti che vanno oltre ogni immaginazione.
Un pugno di case spazzate dal vento, aggrappate all’orlo di un’alta scogliera lungo la costa ovest di VAGAR, tagliate fuori dal resto dell’isola (e dal mondo intero) da un possente anello di alte montagne – misteriose, ripide e scure – costantemente avvolte da nuvole spesse gonfie di pioggia.
Completamente isolato fino al 2004 – anno in cui fu inaugurato il tunnel che collega il villaggio alla rete stradale dell’isola – le uniche vie d’accesso a GASADALUR passavano dal mare (sempre molto mansueto da queste parti!!!) o dalla montagna stessa… Insidiosissimo approdo sulla costa rocciosa da una parte oppure ore di faticoso cammino dall’altra!
Un luogo davvero estremo, abitato da gente tosta, temprata dalla solitudine e dalle tempeste atlantiche e proprio per questo avara di parole e di sorrisi.
Qui si trova una delle più famose meraviglie naturali delle FAROER, la vertiginosa GASADALUR WATERFALL, ritratta in tutta la sua fragorosa potenza su decine di brochures turistiche.
All’orizzonte il profilo misterioso di MYKINES – la più occidentale e probabilmente la più spettacolare delle FAROER – un’isola che tanto ha da offrire e che tanto avrei voluto visitare… Sua maestà il meteo non ce ne ha concesso l’onore e questo sogno mancato resta in attesa di realizzazione…
17 Comments
Beatrice
5 Marzo 2016 at 17:23Ok mi sento un pò monotona a riperterlo ancora ma….che foto Ilaria!!! Magnifiche, perfette!!!! 🙂
ilaria
5 Marzo 2016 at 17:52Grazie mille Beatrice! Sarai anche ripetitiva…ma è sempre un piacere sentirselo dire!!!
Valeria Castiello
4 Aprile 2016 at 21:49Che meraviglia! A me ricordano i villaggi di pescatori islandesi, ed immagino che anche il vento non sia da meno da quelle parti 😀
ilaria
4 Aprile 2016 at 22:01In Islanda ci andrò per la prima volta ad agosto, Valeria, comunque al vento sono già ben allenata…alle Faroer è davvero feroce ma anche Shetland, Ebridi Esterne e Highlands scozzesi non scherzano affatto!!! Ormai il vento è il mio pane e non vedo l’ora di sperimentare quello islandese! Grazie mille del tuo passaggio, mi ha fatto davvero molto piacere 🙂
Valeria Castiello
4 Aprile 2016 at 21:57…invece “l’ottava e la nona meraviglia del mondo” sembrano sprazzi di Norvegia: ho ancora più voglia di andarci, adesso!
ilaria
4 Aprile 2016 at 22:07Una viaggiatrice come te non può assolutamente farsele mancare!!! Poi leggerò con molto piacere le tue impressioni…
Chiara
17 Agosto 2016 at 12:52Ciao Ilaria,
Ti ho conosciuta casualmente attraverso una ricerca su Google sulle Isole Faroe!
Mi hai molto rincuorata rispetto al viaggio che dovrò compiere prossimamente proprio lì!
Anzi, mi hai entusiasmata!
Tu in che mese le hai visitate?
Tantissimi complimenti per le foto!
ilaria
18 Agosto 2016 at 22:34Ciao Chiara e benvenuta fra i miei lettori! Sono proprio contenta di averti messo nello spirito giusto per affrontare questo viaggio meraviglioso e avventuroso! Io sono stata alle Faroer nel mese di luglio, il meteo non è stato troppo clemente, ma come puoi vedere dalle foto gli scenari stupendi di quelle isole guadagnano ancor più fascino se avvolti da nuvole e nebbia! Tu invece quando partirai? E quanto resterai? Mi piacerebbe che al tuo ritorno mi facessi sapere come è andata!
Chiara
19 Agosto 2016 at 6:01Ilaria, grazie della risposta!
Purtroppo io dovrò partire in inverno e ho un po’ paura delle tempeste di neve…soprattutto durante il viaggio aereo!!!
Ho amiche che hanno volato senza problemi in inverno nei paesi scandinavi, ma le Faroe credo siano un’altra cosa e sono un po’ preoccupata!
Per il resto, grazie a te, mi sono tranquillizzata!
Purtroppo non potrò restare più di 3 giorni, ma senz’altro scriverò qui le mie impressioni!
Nel frattempo ne approfitterò per leggere gli altri tuoi racconti, sicuramente altrettanto entusiasmanti, in modo da prendere ulteriori spunti per i miei futuri viaggi!
A presto Ilaria!
ilaria
19 Agosto 2016 at 21:32Wowwww, d’inverno!!! Che esperienza tosta! Capisco l’apprensione, ma le Faroer sotto la neve devono essere qualcosa di veramente speciale! A questo punto attenderò con grande trepidazione il tuo resoconto… Ci conto davvero, Chiara!!!
antonella gorini
5 Luglio 2017 at 14:56Ciao Ilaria,
ho appena preso, dalla cassetta della posta, l’ultimo numero di BELL’EUROPA e sfogliando le prime pagine mi sono soffermata a leggere una lettera, solo dopo poche righe mi son detta ” questa è Ilaria che scrive” ed è proprio così….
Volevo solo dirti questo ed augurarti per domani un buon viaggio in terra scozzese, ti penserò e proverò una sana invidia. Ti abbraccio
ilaria
5 Luglio 2017 at 19:14Ma che bello essere riconosciuta dal mio modo di scrivere!!! Questa è una cosa che mi fa davvero tanto piacere! Grazie mille per il pensiero, ricambio di cuore l’abbraccio… e a prestissimo!
Isabella
4 Agosto 2018 at 17:51Ciao Ilaria, sono venuta a conoscenza del tuo blog da mia sorella Francesca, che hai incontrato, insieme ai suoi cani, pochi giorni fa alle Shetland. I miei figli ed io stiamo per partire per le Faroe dove staremo sei giorni, i tuoi spunti mi sono molto utili per scegliere cosa vedere! Interessanti anche i commenti sul clima…. 😉
E complimenti per le foto!
Isabella
ilaria
6 Agosto 2018 at 21:48Ciao Isabella, che piacere leggere questo tuo commento! Così come è stato un grandissimo piacere incrociare il cammino di tua sorella Francesca sulla splendida Westray!!! Abbiamo ammirato molto il suo coraggio e il suo spirito d’avventura e ci auguriamo che il suo viaggio in solitaria alle Shetland (anzi no… a farle compagnia ci pensano i suoi compagni a 4 zampe!!!) stia andando alla grande! Quanto alle Faroe… feroci e bellissime, ci tornerei anche subito! Poi mi farai sapere le tue impressioni. Buon viaggio e buon tutto, che la luce del nord sia con te!!!
Martina
16 Settembre 2018 at 21:03Ciao Ilaria, scusami ti ho scritto anche su Instagram ma non ho ricevuto risposta.
Che bel viaggio!
Posso chiederti se hai utilizzato una guida Lonelyplanet? Io non sono riuscita a trovarne una di questo brand su queste isole.
Grazie mille!
ilaria
17 Settembre 2018 at 7:18Ciao Martina, scusami tu se non ti ho risposto su Instagram, la tua richiesta mi è proprio sfuggita! Purtroppo al momento sulle Faroe non ci sono guide in italiano e, per quanto ne so, l’unica disponibile in versione inglese è quella della Bradt Guides. All’epoca della mia visita i turisti stranieri si contavano davvero sulle dita di una mano, ora stanno aumentando quindi può essere che l’offerta di materiale informativo su quelle splendide isole venga presto ampliata. Comunque ti consiglio di scrivere al loro ente del turismo… ti manderanno le loro utilissime pubblicazioni direttamente a casa!
Martina
17 Settembre 2018 at 20:01Grazie mille Ilaria.
Si la guida della Bradt l’avevo notata anche io. Sai che forse c’è qualcosa sulle Faroe nella guida della Touring sulla Danimarca? Però ovviamente una guida in italiano dedicata esclusivamente a queste isole non c’è come dicevi tu.
Grazie mille intanto!
Buon proseguimento 🙂