Gran Bretagna Isola di SKYE Scozia

SKYE SEGRETA – Scenic Drive nella SLEAT PENINSULA

SKYE, l’isola di gran lunga più celebre e più visitata di Scozia; quella dove i superlativi si sprecano e dove gli occhi non sanno più da che parte guardare.
L’isola dove la mano di Dio ha deciso di strafare e dove la grandezza della natura si esprime al massimo in ogni singolo panorama, in ogni scorcio di terra e di mare che appare grandioso all’orizzonte, sui promontori scoscesi che sfidano i venti furibondi provenienti da ovest, negli scenari mozzafiato plasmati da millenni di sconvolgimenti climatici e immortalati in migliaia di immagini da capogiro.
Poco importa che dal 1995 il celebre “SKYE BRIDGE” l’abbia resa fin troppo facilmente raggiungibile e che ultimamente nell’alta stagione venga invariabilmente presa d’assalto da migliaia di turisti! SKYE rimane UNICA e IRRIPETIBILE. Magica. Intensa. Per niente docile, mai addomesticata. Un’isola che non smette mai di catapultarti in un’altra dimensione… di travolgere i sensi, di sorprendere e di incantare.

L’altopiano del QUIRAING, fra le attrazioni più celebri e frequentate di Skye e di tutta la Scozia

 

Oggi però voglio svelarvi una SKYE diversa e segreta; un breve circuito da percorrere non appena si potrà tornare a viaggiare e che quanto a bellezza non ha nulla da invidiare alle attrazioni più famose concentrate nel nord dell’isola – Portree, Old Man of Storr, Quiraing, Dunvegan Castle, Neist Point –  prese d’assalto dai visitatori richiamati dalla fama (meritatissima) di questi luoghi. Vi porterò invece nella PENISOLA DI SLEAT, quel lembo di terra desolata che ne forma l’estremità meridionale dove difficilmente i turisti si accalcano e dove è sempre possibile ritagliarsi un angolo di pace, un’oasi di silenzio, un pieno di bellezza da gustare in solitudine o quasi! Quel suo territorio spoglio, apparentemente piatto e privo di attrattive, nasconde in realtà una bellezza sconvolgente; come un segreto ben celato che si rivela agli occhi e che fa sobbalzare il cuore ad ogni curva lungo le impervie strade minori che serpeggiano verso ovest. Eh sì, perché curve a gomito, strettoie, svolte repentine qui ce ne sono abbastanza da far rizzare i capelli anche al pilota più esperto e da aggrovigliare le budella del viaggiatore più incallito. Ma andiamo per ordine e immaginiamo di arrivare a Skye proprio dal ponte che collega l’isola alla terraferma in località KYLE OF LOCALSH.

L’intero percorso si copre in auto in un’ora e mezza circa, ma serve almeno una mezza giornata per godere appieno dei magnifici panorami presenti lungo tutto il “SCENIC DRIVE” 🚗

 

Una volta superato lo “SKYE BRIDGE” e raggiunta la località di BREAKISH, anziché proseguire lungo la A87 in direzione nord, vale la pena svoltare a sinistra imboccando la A851, una strada ampliata di recente che ha sostituito la vecchia “single track road” lungo tutto il lato orientale della PENISOLA DI SLEAT. Una breve deviazione porta a ISLEORNSAY, villaggio incantevole dotato di uno storico hotel (“EILEAN IARMAIN“, il corrispondente gaelico di “Isleornsay”) di una minuscola distilleria indipendente (“THE GAELIC WHISKIES“, dove si producono anche ottimi GIN) di una galleria d’arte e di una manciata di belle casette bianche disposte attorno a un piccolo porto naturale che l’isolotto di ORNSAY, sormontato da un bel faro bianco, ripara come uno scudo dalle correnti. Raggiungere a piedi l’isolotto e il suo faro durante la bassa marea rimane per ora un sogno nel cassetto che spero di poter realizzare in occasione del prossimo viaggio da quelle parti! Ma faro a parte, c’è da restare stupefatti anche solo restando in semplice contemplazione sul molo del villaggio o sui prati circostanti, vagando con gli occhi fra i panorami grandiosi che abbracciano l’inaccessibile area montuosa di KNOYDART torreggiante sul blu del mare proprio lì di fronte sulla “terraferma”.

Il bellissimo faro di ISLEORNSAY, ben visibile dal villaggio (FONTE)

 

I grandiosi panorami che circondano il tranquillo villaggio di ISLEORNSAY

 

Ma il bello viene una volta lasciata ISLEORNSAY. Lo spettacolo prende il via poche miglia più a sud dopo avere infilato la minuscola single track senza nome che si stacca sulla destra in direzione ORD-TARSKAVAIG. È qui che il gioco si fa duro e che i colpi di scena cominciano a moltiplicarsi. Un sussulto ad ogni chilometro, ad ogni curva una scoperta inattesa. I favolosi panorami marini di ISLEORNSAY lasciano presto il posto a uno scenario campestre e montano, fatto di rocce, alture, avvallamenti, boschetti e cespugli. La strada prosegue in un continuo saliscendi fra lande selvagge tappezzate di boschi sempreverdi di conifere. Ad un tratto compare pure un laghetto, incastonato fra selvagge colline, mentre la strada prende a farsi ancora più impervia e sempre più impegnativa, con la carreggiata che arriva a restringersi al punto che persino il transito di un’utilitaria mette una certa paura! Ed è tutto un susseguirsi incalzante di buche, dossi, curve secche e tornanti che incollano il guidatore al volante… guai a distrarsi, qui è un attimo perdere il controllo e ritrovarsi con le chiappe in fondo alla scarpata!!!
Poi la strada finalmente scende, mentre il mare fa di nuovo capolino all’orizzonte. Un cartello sulla destra indica ORD. Un’ulteriore breve salita conduce a qualche sperduto cottage candido. Ma a lasciarci senza fiato è la spiaggia corallina che si trova a pochi metri di distanza, una distesa ampia e solitaria dai colori cupi eppure magicamente brillanti… mare tenebroso, rocce grigie, sabbia screziata, tappeti d’alghe di un intenso giallo ocra e persino un isolotto di marea dall’aspetto spoglio e misterioso. A fare da sfondo, il profilo scuro delle Cuillin di un nero denso che vira al blu. Siamo pur sempre a Skye, un’isola che non manca mai di dispensare impressioni forti. Panorami incredibili, silenzi assordanti, profumi netti, impertinenti, inebrianti che assaltano le narici e ti invadono l’anima.

La magica solitudine della spiaggia di ORD

 

Cinque minuti d’auto per raggiungere TOKAVAIG, altra frazioncina semi deserta annidata nella baia più remota che si possa immaginare, con le rovine misteriose del DUNSCAITH CASTLE ben visibili dalla strada e con le CUILLIN e la cima del BLA BHEINN a fare da splendida cornice. La strada per raggiungere il castello è breve e del tutto intuitiva: ci si incammina a lato di un delizioso cottage bianco che spicca nel nulla circostante; poi si prosegue fra pascoli e affioramenti rocciosi che lambiscono il mare fino a giungere al cospetto di possenti rovine abbarbicate a uno sperone roccioso dominante la solitaria distesa del LOCH EISHORT. Della grigia mole del DUNSCAITH CASTLE rimane ben poco, ma vi assicuro che quel poco vi incanterà a cominciare dalla sua straordinaria collocazione! Il castello risale al XIII secolo e sorge su un sito fortificato ancora più antico; un tempo fu la roccaforte del clan MACLEOD, finché nel XV secolo divenne la sede principale dei MACDONALDS di Skye. Oggi a frequentarlo sono solo le pecore, più qualche turista impazzito che camminando sull’orlo del baratro e rischiando di rompersi l’osso del collo, ne attraversa il corridoio d’accesso dal pavimento totalmente collassato. Certo, la tentazione di entrare è forte… ma sarebbe decisamente più saggio limitarsi ad ammirare i magnifici scenari circostanti dalla verde scogliera che sta lì accanto, facendo il pieno dei colori intensi e dell’aria fresca e profumata di questo angolo segreto della mitica SKYE.

Le rovine dirupate del DUNSCAITH CASTLE in località TOKAVAIG

 

Dopo circa due miglia, dall’alto della strada ecco apparire il pittoresco villaggio di TARSKAVAIG, casette bianche sparpagliate nel verde di prati e boschetti collocati al centro di panorami immensi, solitari e maestosi, dove mare e montagna si fondono a creare suggestioni indescrivibili. Pur minuscolo, è proprio questo il villaggio principale fra quelli annidati lungo la costa occidentale della SLEAT PENINSULA, l’unico ad offrire il ristoro di un piccolo caffè allestito all’interno della “COMMUNITY HALL”: se mai verrete da queste parti fateci un salto… le torte che vengono servite cambiano ogni giorno e sono davvero imperdibili, così come la musica tradizionale che spesso le accompagna!

Due vedute (rispettivamente autunnale e invernale) del villaggio di TARSKAVAIG

Si dice fra l’altro che assistere a un tramonto a ORD o a TARSKAVAIG sia un’esperienza davvero magnifica, perché è qui che il sole tramonta in gloria infuocando il cielo dietro il profilo aguzzo dei monti Cuillin… speriamo in futuro di capitarci nella serata giusta e di poterlo testimoniare con un reportage fotografico come si deve!

Ma il giro non è ancora finito. La strada procede ora verso ACHNACLOICH (attenzione… che si tratti di un villaggio non se ne accorgerà nessuno 😜) facendosi decisamente più scorrevole, improvvisamente più dolce e meno impervia; poi un deciso cambio di direzione e si comincia a scendere, questa volta in direzione est, finché la nostra single track non torna a serpeggiare per ricongiungersi alla strada principale. Davanti agli occhi panorami strabilianti, che abbracciano la distesa lucente del SOUND OF SLEAT oltre il quale le cime scure di KNOYDART si innalzano maestose in uno scenario che lascia senza parole: varrebbe la pena spingersi fin qui anche solo per la gioia di questa visione, per l’emozione di questa sinuosa discesa nella perfetta grandiosità della natura.

Una volta riconquistata la A851 l’anello si chiude e si torna a viaggiare in direzione Nord, verso ISLEORNSAY, poi BREAKISH e verso la Skye più nota e frequentata. E se la bellezza dirompente dei panorami incontrati vi avrà asciugato la gola, allora basterà fare una sosta alla “nuova” TORABHAIG DISTILLERY, ricavata dalla ristrutturazione di un’antica fattoria e inaugurata nel gennaio 2017. Mettersi lì in santa pace a inalare i profumi nell’aria… effluvi di whisky, mare, erica, mentre gli scenari attraversati aleggiano ancora dolcemente nel cuore ❤️

La bella THORABAIG DISTILLERY inaugurata nel 2017  lungo la sponda orientale della SLEAT PENINSULA

 

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4 Comments

  • Reply
    antonella gorini
    11 Giugno 2020 at 16:29

    Ciao Ilaria!
    Se ci sarà una terza volta a Skye non ci perderemo questa scenic drive, davvero allettante…
    Le foto sono pazzesche!
    Mi togli una curiosità? Come fai a scoprire tutte queste chicche? Immagino che voi partiate sapendo già cosa andrete a vedere…
    Un abbraccio.

    • Reply
      ilaria
      12 Giugno 2020 at 12:06

      Ciao Antonella, questo giro nella Sleat Peninsula è davvero molto bello, la strada è terribile, ma regala panorami veramente indimenticabili… e che atmosfera! In un prossimo futuro spero di riuscire a percorrerla in una bella giornata estiva (o primaverile) per assaporarne gli scenari nella loro veste più sgargiante. In realtà non ricordo esattamente come ho fatto a scoprirla, a volte sembra che siano i luoghi stessi a chiamarmi a sé! Credo avessi visto girovagando sul web qualche foto scattata in quella parte dell’isola e di esserne rimasta folgorata. Quando poi mi metto in testa di andare in posto faccio il diavolo a quattro pur di riuscirci! Grazie mille come sempre per il passaggio, ti auguro tanti bellissimi viaggi e nuove scoperte a breve, un bacione

  • Reply
    Paolo
    23 Giugno 2020 at 19:53

    Ciao Ilaria, caspita! Avanti di sto passo dovranno proprio farti ponti d’oro gli amici scozzesi! 😀
    Non me ne vogliano gli altri siti ben fatti e utili anche loro, tuttavia il fior fiore delle gemme naturalistiche illustrate e commentate a tema si trovano soltanto su questo straordinario preziosissimo sito di cui apprezzo davvero molto anche lo spazio dedicato a ciò che è meno conosciuto, sovente perché un po’ fuori mano.
    Che spettacolari anche questi luoghi mirabilmente favolosi, perbacco! Non posso che trovarmi d’accordo con te:
    la Scozia è veramente più che speciale, pazzesca nei suoi paesaggi mai ordinari e men che meno mai monotoni neppure con il tempo non troppo clemente…
    In una parola Unica, nonostante quando ci si senta particolarmente appetibili ai midges tanto famelici quanto preziosi all’ecosistema o quando (esperienza personale della scorsa estate) ci si ritrova nel bel mezzo di un altopiano fantastico come il Quiraing immersi nella più fitta delle nebbie…in effetti la Scozia non sarebbe la Scozia senza i suoi moscerini (peraltro, si sa, non presenti in tutte le zone) nei mesi estivi e senza talvolta la sua haar….
    Naturalmente non c’è giorno che non si speri nella rimozione della quarantena per che arriva in Gb dall’estero, incrociamo le dita e, per scaramanzia, non diciamo nulla, carissima Ilaria, se non, evviva il cardo! 😀

    • Reply
      ilaria
      24 Giugno 2020 at 11:46

      Ciao Paolo, ti ringrazio molto per il tuo bellissimo commento. I piccoli luoghi segreti sono la mia grande passione, adoro uscire dai percorsi più battuti (pur meravigliosi eh!) e imbattermi in mille scoperte più o meno inaspettate… ma sempre straordinarie quando si tratta di Scozia! A forza di aspettare che l’obbligo di quarantena venga rimosso sono ormai allo stremo… e mentre la nostalgia e il desiderio di partire raggiungono livelli stratosferici tengo le dita incrociatissime!!! Speriamo in bene, voglio essere fiduciosa. E sempre evviva il cardo!

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