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ISLAY – dove il WHISKY si fa isola

Ci vai per il whisky e finisci con l’amarne ogni singola zolla, ogni baia, ogni spiaggia, scoglio e orizzonte; ogni strada stretta che ondeggia per miglia su spoglie distese di torba; ogni casetta bianca riflessa sulla superficie corrucciata di un loch, affacciata su un porto o persa in ettari di vuota brughiera spazzata dal vento.

È l’ottobre del 2012 quando per la prima volta sbarchiamo a ISLAY. Piove di brutto e il buio si taglia con il coltello. L’aria è densa di profumi e un profondo silenzio avvolge ogni cosa. Si respira eccitazione (la nostra) mescolata a mistero e pace infinita… quelli di un’isola totalmente “fuori mano” e a noi ancora del tutto sconosciuta.

È l’ottobre del 2019… dopo sette anni esatti eccoci di ritorno a ISLAY!  L’arrivo del ferry è previsto a PORT ELLEN, nel sud-est dell’isola proprio come la prima volta, ma le bizze del meteo ci dirottano verso PORT ASKAIG, che si trova invece più a nord e dispone di un porto meno esposto alle correnti.
Sette anni? Oddio, sembra ieri. Stavolta non arriviamo nel buio avvolgente della sera ma intorno a mezzogiorno, in piena luce… per quanto luminosa possa essere una bigia giornata autunnale che dispensa vento gelido e promette pioggia a secchiate! È passato così tanto tempo, eppure tutto ci appare incredibilmente familiare, come se ogni cosa fosse rimasta lì al suo posto ad aspettarci per tutto quel tempo. Siamo qui, siamo arrivati. Ci guardiamo con occhi complici e ci scambiamo sorrisi pieni di gioia: è il momento magico in cui un sogno si avvera. E ISLAY ci sembra casa.

Il villaggio di PORT ELLEN, sede di uno dei due porti dell’isola

MA DOVE SI TROVA ISLAY?
PERCHÉ PUR ESSENDO UN’ISOLA MAGNIFICA ENTRA SOLO DI RADO NEGLI ITINERARI TURISTICI?
La sua posizione spiega tutto.
Non certo la latitudine, visto che si trova più o meno all’altezza di Edimburgo e Glasgow, ma piuttosto quella sua collocazione “scomoda”, che costringe il viaggiatore a oltrepassare due profondi fiordi separati da altrettante penisole (COWAL e KINTYRE), prima di imbarcarsi su un traghetto della CALEDONIAN MACBRAYNE a KENNACRAIG e consegnarsi  per due ore e mezza al volere dell’Atlantico, incrociando le dita per trovarlo “in buona”.


La chiamano “THE QUEEN OF THE HEBRIDES” e appartiene alla contea di ARGYLL and BUTE, la seconda più grande di Scozia; fa parte inoltre dell’arcipelago delle EBRIDI INTERNE insieme a isole del calibro di Mull e Skye. Collocata immediatamente a ovest della solitaria JURA a sole 25 miglia a nord delle coste d’IRLANDA, ISLAY è un’isola dal carattere forte e dall’atmosfera unica, dove ad accogliervi non troverete soltanto meraviglie della natura, baie solitarie e villaggi candidi; non solo cieli sconfinati, luce iridescente e profumi intensi di iodio e di torba, voli di uccelli e pecore ovunque… qui a colpirvi e a travolgervi come lo schianto di un’onda anomala sarà la PASSIONE che muove gli uomini! Quelli che ogni giorno lavorano nelle OTTO DISTILLERIE disseminate sull’isola, fra le più affascinanti e prestigiose al mondo; con l’aggiunta di una NONA distilleria nuova di zecca, appollaiata come un falco fra l’erica, in cima a una collina affacciata sul  “SOUND OF ISLAY” e sul profilo fiero di JURA.
Ebbene sì, ISLAY è l’isola del WHISKY, o meglio, è IL WHISKY FATTO ISOLA, dove il vento ti inebria e la pioggia ti ubriaca. Dove il SINGLE MALT scorre ovunque, anche nel cielo e nel cuore della gente, come un fiume in piena.

Ma procediamo con ordine. COME SI ARRIVA A ISLAY?
Sono fondamentalmente tre i modi per raggiungere la “REGINA DELLE EBRIDI”:
1. Il primo, più COSTOSO ma SEMPLICE e VELOCE, prevede l’AEREO: si può volare a Islay da Glasgow con Flybe o LoganAir – Il volo dura 45 minuti e atterra all’aeroporto di Islay, situato a Glenegedale nel centro dell’isola. Dopodiché si può eventualmente noleggiare un’auto direttamente sul posto.
2. Il secondo, con COSTI normalmente PIÙ CONTENUTI e orari PIÙ FLESSIBILI prevede il NOLEGGIO DI UN’AUTO con cui guidare in autonomia fino al terminal di KENNACRAIG (nella penisola del KINTYRE) dove ci si può imbarcare per Islay con il proprio mezzo al seguito. Due i porti d’arrivo: PORT ELLEN oppure PORT ASKAIG, rispettivamente nel sud-est e nel nord-est dell’isola. La traversata può essere prenotata direttamente online sul sito della CALEDONIAN MACBRAYNE.
4. Il terzo, più ECONOMICO ma decisamente più LENTO, prevede di raggiungere KENNACRAIG con l’AUTOBUS CITYLINK in partenza da GLASGOW (usufruendo eventualmente della coincidenza con quello proveniente da Edimburgo). Una volta lì ci si imbarcherà come semplici passeggeri e volendo continuare il proprio viaggio in economia si potrà optare per i mezzi pubblici anche per spostarsi sull’isola.

NOTA BENE: per qualunque modalità si decida, il passaggio aereo/per mare/in autobus va prenotato in anticipo, soprattutto se si viaggia in alta stagione e/o con una tabella di marcia serrata.

PORT ASKAIG, dove si trovano il terminal dei traghetti e gli uffici della compagnia di navigazione Caledonian MacBrayne

 

MA PERCHÉ  SPINGERSI FINO A ISLAY?
Il principale polo d’attrazione dell’isola (anche se assolutamente non l’unico) sono senza dubbio loro: le rinomate e fantastiche DISTILLERIE!!!
Un viaggio a Islay è per ogni appassionato di whisky un vero e proprio pellegrinaggio ad alto tasso alcolico… incredibile che se ne trovino così tante concentrate su un’isola sola! Roccaforti gelose dei loro segreti, le trovi sparse in location mozzafiato, con i caratteristici tetti a pagoda e i barili odorosi accatastati in cortili che si aprono al mare, fra scenari in cui lo spazio e il tempo si dilatano e si fondono in un meraviglioso senso d’eternità… in un assaggio d’infinito!

COME MAI COSÌ TANTE DISTILLERIE SI SONO CONCENTRATE PROPRIO QUI?
Pare che a introdurre per la prima volta l’arte della distillazione a Islay, all’inizio del XIV secolo, furono i monaci provenienti dalla vicina Irlanda. Non poteva esserci ambiente più adatto di Islay per la produzione di UISGE BEATHA (acqua della vita): scorte illimitate di torba, abbondanza di acqua dolce sotto forma di laghi, fiumi e ruscelli ed estese colture di “BERE” (il ​​precursore del moderno orzo) utilizzato dai contadini locali per la propria sussistenza. Così si cominciò a distillare l’orzo in eccedenza e si continuò a farlo liberamente fino all’introduzione, nel 1644, dell’accisa sul whisky. Per sfuggire alla nuova tassa ed evitare di essere scoperti, i distillatori si spostarono nelle remote valli e nelle grotte dell’isola dove nessuno li avrebbe mai trovati. E intanto la produzione di whisky cresceva, ma di fatto nessun esattore osò mettere piede a Islay fino al 1797: c’era una grande riluttanza a raggiungere un luogo così remoto, i cui abitanti erano considerati un “popolo barbaro e selvaggio”, come riferito nel 1777 dal reverendo John McLeish della Parrocchia di Kilchoman, secondo il quale il male conseguente al consumo eccessivo di whisky era molto evidente sull’isola. Quando poi alla fine gli esattori arrivarono, il passaggio dalla distillazione senza restrizioni al pagamento della licenza e delle imposte previste dalla legge sulle accise non fu facile per il popolo di Islay. Nel 1801 ben 233 persone furono accusate di distillazione illegale e molti “distillatori hobbisti” furono costretti a “registrarsi” per evitare multe pesanti e possibili imprigionamenti. Tra il 1814 e il 1836 quattordici micro distillerie clandestine dovettero abbandonare grotte e vallate e uscire infine allo scoperto per esercitare legalmente il loro commercio. Solo una manciata di questi “piccoli” distillatori è sopravvissuta, alcuni si sono uniti per diventare quelle che oggi conosciamo come distillerie Lagavulin e Laphroaig, ma molti altri non lo hanno fatto e sono semplicemente spariti (LOST DISTILLERIES).

Mappa completa delle distillerie di ISLAY – Distillerie operative in BLU; nuove aperture (avvenute di recente o a venire) in ARANCIO; distillerie sparite (LOST DISTILLERIES) in ROSSO

 

Per capire il carattere ruvido dei SINGLE MALTS di ISLAY basta guardarsi intorno: la torba è OVUNQUE, sotto forma d’immense distese brune formate da strati fossili d’erica e muschio; persino l’acqua dei ruscelli è marrone, mentre gli aspri venti atlantici (GALES) spingono nell’entroterra le nebbie marine cariche di iodio che vanno ad impregnare ogni granello di terreno. La TERRA SALMASTRA e il MARE IRREQUIETO, elementi inconfondibili che entrano – in misura maggiore o minore – in tutti i whisky di Islay, fra i più potenti e spigolosi presenti sul mercato… come una “bomba” di sentori che ti esplodono in gola; un pezzo di Scozia – la più ruvida e selvaggia – che ti scivola giù nello stomaco.

Islay Single Malts? “Un feroce, pugno torbato nella gola!”

LE DISTILLERIE DEL SUD
LAPHROAIG, LAGAVULIN e ARDBEG formano il fantastico trio delle “KILDATON DISTILLERIES” così chiamate per la loro ubicazione lungo la strada che porta alla KILDATON CROSS , considerata la più antica e meglio conservata croce Celtica Scozzese. Queste distillerie usano malto pesantemente affumicato e l’acqua torbata dell’isola per ogni fase della produzione ed è dalle loro botti che escono i SINGLE MALTS più saturi di fumo, salsedine e iodio, ognuno dotato però dei suoi caratteri distintivi e di una sua complessità unica.

Arrivando da PORT ELLEN, facciamo subito tappa alla LAPHROAIG, che ci accoglie con i suoi edifici bianchi stretti fra mare e pineta. Ancora prima di imboccare la svolta che porta al parcheggio, a colpirci è la palude torbosa sul lato opposto della strada, dove notiamo tante piccole bandierine colorate con cui “gli amici di Laphroaig” contrassegnano ognuno la propria zolla di torba. Prenotiamo subito il nostro TOUR guidato per il giorno successivo… ha fama di essere il più completo ed esaustivo e non vogliamo assolutamente perdercelo! Ora, dopo averlo fatto, possiamo confermarne il valore e la piacevolezza… se dovessimo indicare il nome di una sola distilleria da visitare, quel nome sarebbe proprio Laphroaig! La posizione è super, l’accoglienza è impeccabile e gli ambienti bellissimi, a cominciare dal museo allestito con cura e stipato di vecchie foto che narrano la storia del marchio Laphroaig dalle origini fino a oggi, per continuare con l’accogliente whisky bar provvisto di comodi divani dove godersi l’atmosfera e rilassarsi sorseggiando non solo whisky ma anche bevande calde gentilmente offerte. Prima di iniziare il tour ci viene fornito un bicchierino originale “Laphroaig” da tenere al collo e da utilizzare alla fine del giro per gli assaggi generosamente offerti (che poi resterà nostro). E per chi non volesse bere sul posto è possibile optare per comode bottigliette da asporto (fino a un massimo di tre, a seconda del pregio dei SINGLE MALTS prescelti). Il tour è una full immersion nel mondo intrigante e nei profumi inebrianti del whisky, a cominciare dalla visita ai “MALTING FLOORS“, ovvero i pavimenti su cui l’orzo viene tuttora girato a mano, per passare alla fornace alimentata a torba, ai grandi alambicchi di rame e alla celebre cantina n.1 (n.1 WAREHOUSE) costruita direttamente sulla spiaggia e stipata di botti che riposano per lunghi anni cullate da intensi effluvi marini.

La palude torbosa di proprietà della LAPHROAIG

 

I bellissimi ambienti della LAPHROAIG DISTILLERY

 

Continuando verso est oltre la LAPHROAIG, incontriamo la mole bianca e severa della LAGAVULIN, affacciata sull’omonima baia e possente come una fortezza, la cui torre ha la foggia di una grande e slanciata ciminiera rossa. Proprio lì di fronte, le rovine del DUNYVAIG CASTLE stanno appollaiate su un piccolo promontorio… del castello resta ben poco, ma è curioso sapere che secondo la leggenda Giacomo IV assaggiò per la prima volta alcool distillato proprio qui nel 1493. Vale la pena entrare nel Visitor Center, dare un’occhiata alle tante bottiglie in bella mostra e accomodarsi per un assaggio nel raccolto salottino di un’eleganza calda e signorile. E, se il meteo lo consente, uscire sul molo dove abbandonarsi al vento e bearsi dei favolosi panorami!

Esterni ed interni della LAGAVULIN DISTILLERY

 

La nostra tappa successiva è la ARDBEG, molto fotogenica con i suoi pittoreschi tetti a pagoda che si stagliano aguzzi fra il verde brillante dei prati e il blu profondo del mare! Non appena lasciata l’auto nel parcheggio, a darci il benvenuto è la mole panciuta di un grande alambicco di rame, lustro più che mai sotto la pioggia copiosa. Il cielo è cupo e non smette di dispensare acqua a dirotto, ma il Visitor Center ci offre un caldo riparo. Ne approfittiamo per mangiare un boccone presso il rinomato “OLD KILN CAFÉ“, pieno di gente e un po’ chiassoso essendo l’unico punto di ristoro (peraltro ottimo) del circondario! Il tour all’interno della ARDBEG lo avevamo fatto già nel 2012: secondo l’esperto di famiglia (il driver, nonché mio marito) è infatti questo il Single Malt n.1, probabilmente il più “heavily peated” in assoluto… insomma, roba forte… non certo rosolio per signorine!!! Ma è il tour della LAPHROAIG, a nostro avviso, a restare di gran lunga il migliore!

La ARDBEG DISTILLERY in posizione spettacolare lungo il SOUND OF ISLAY

 

DA VEDERE NELLE IMMEDIATE VICINANZE:
1 – KILDATON CROSS sarebbe un vero delitto mancare una visita a questa antichissima croce celtica di cui già vi ho accennato sopra: splendidamente scolpita, risale alla seconda metà dell’ottavo secolo ed è fra le meglio conservate di tutta la Scozia! La Croce di Kildalton è strettamente legata alle tre principali croci di Iona (quelle di St John, di St Martin e St Oran), pare infatti che San Colombano provenendo dall’Irlanda avesse fatto tappa proprio a Islay prima di salire più a nord e fondare la famosa IONA ABBEY sull’omonima isoletta che si trova al largo della punta sud-occidentale dell’isola di Mull.  La croce si trova nel piccolo cimitero che circonda la chiesetta medievale di Kildalton, un paio di miglia oltre la distilleria ARDBEG, un luogo speciale immerso nel silenzio di una natura meravigliosa dove si respira pace infinita. La KILDATON CROSS si distingue a prima vista da tutte le croci circostanti: ricavata da una singola lastra di pietra locale grigio-verde resistente allo scorrere del tempo, alla furia degli elementi e all’azione corrosiva dei licheni, misura la bellezza di 2,65 metri d’altezza per 1,32 m di larghezza e se ne possono ancora distinguere i principali disegni. In alto, sul lato est (rivolto al mare) si vedono due angeli con Davide che lotta contro un leone. Più in basso, due uccelli che si nutrono di un grappolo d’uva; mentre sulla colonna si intravede una scultura della Madonna con il Bambino e alcuni angeli. Il pannello sul braccio destro della Croce raffigura Abramo che sta per sacrificare Isacco, mentre sulla sinistra si può vedere Caino che uccide Abele. Ma basta uno sguardo d’insieme per percepirne l’energia e la straordinaria bellezza.

La splendida KILDATON CROSS (sopra) circondata da pace infinita e da altre suggestive croci (sotto)

 

2 – BAIA di ARDTALLA oltrepassando il cartello che indica la deviazione per KILDATON (sulla destra) e proseguendo invece dritto, la strada si fa sempre più stretta e dissestata procedendo in direzione nord fra pascoli verdeggianti che si tuffano in mare e boschetti di latifoglie intrisi di solitudine. Non incontriamo anima viva, se non qualche mucca paciosa e gruppetti di fagiani spauriti che sbucano qua e là in mezzo alla carreggiata. La baia di ARDTALLA si trova in fondo, poco prima che la strada si interrompa andandosi a infilare in una piccola fattoria sperduta. Non aspettatevi una spiaggia sconfinata dai colori caraibici, piuttosto una lingua sottile di ciottoli e sabbia che, quando la luce collabora, risplendono come pietre preziose sulla battigia lucida sotto un cielo immenso. Un posto insolito e dal fascino intenso, dove sentirsi profondamente grati alla natura per averci regalato piccole chicche nascoste d’inestimabile e commovente bellezza.

Single track road verso ARDTALLA

Magica, solitaria e incredibilmente remota… ecco a voi la baia di ARDTALLA!

 

BOWMORE
Oltre ad essere il nome della piccolissima “capitale” dell’isola – dotata di tutti i servizi essenziali incluso banche, negozi, hotel e ristoranti – BOWMORE è anche il nome di una delle più antiche distillerie di ISLAY: dal 1779 la sua mole imponente sormontata da una sottile ciminiera fumante, torreggia sulle sponde del LOCH INDAAL proprio nel punto in cui la MAIN STREET scendendo dall’alto della collina va a infilarsi nel mare. All’estremità opposta, in posizione sopraelevata, sorge invece la celebre chiesetta rotonda, che si dice sia stata costruita in quel modo perché il diavolo, residente all’altro capo della strada, non trovasse angoli in cui nascondersi!
Anche alla BOWMORE (così come alla LAPHROAIG) è possibile osservare l’intero processo di produzione del whisky: dalla maltazione – rigorosamente fatta secondo metodi antichi – alla distillazione, qui tutto avviene sul posto! L’ampia e luminosa sala degustazione può vantare splendide vedute sul mare che calmano l’anima e fanno sognare… il perfetto accompagnamento a un SINGLE MALT mediamente torbato (PEATED) e ben equilibrato che secondo l’autorevole Enciclopedia del Whisky è la perfetta introduzione per ogni principiante alle delizie dei ruvidi Single Malts di Islay.

Esterni ed interni della BOWMORE DISTILLERY

 

La pittoresca ROUND CHURCH a BOWMORE

 

LE DISTILLERIE DEL NORD
Vale davvero la pena avventurarsi nel selvaggio nord-est di ISLAY per visitare altre due distillerie storiche: BUNNAHABHAIN e CAOL ILA, due piccoli mondi appartati da andare scovare in altrettante baie nascoste lungo il SOUND OF ISLAY, il braccio di mare che separa Islay da Jura. In questo caso, a farci sgranare gli occhi non sono tanto le distillerie in sé, decisamente meno attraenti delle “sorelle del sud”, ma piuttosto i gloriosi panorami verso la solitaria JURA, che qui si fanno epici, ammalianti e maestosi. Peccato che in entrambe le distillerie fossero in corso ingenti lavori di ampliamento e ristrutturazione che ci hanno impedito una visita accurata; per fortuna conservo ricordi limpidissimi della nostra prima visita nell’ottobre 2012: ritrovare i sublimi scorci, il silenzio ovattato e la luce magica di allora è bastato a farmi battere forte il cuore! Con in più il bonus di un momento di pura follia meteo… roba da non credere ai nostri occhi… come fosse l’Apocalisse, tra colori extraterrestri, squarci luminosi surreali e il nero-viola di un cielo livido, basso e minaccioso! Certi effetti speciali non si possono descrivere, né si possono immaginare… ma una volta che li vivi ti rimangono addosso per sempre!!!!!!

BUNNAHABHAIN DISTILLERY

 

Giochi di luce nella zona delle distillerie del nord

Diciamo la verità, da queste distillerie ubicate in una parte dell’isola tanto spettacolare e remota, ci si aspetterebbero whiskies decisamente più “cattivi”…. invece BUNNAHABHAIN e CAOL ILA attingono la loro acqua direttamente dalla sorgente prima che abbia avuto contatto con la torba e utilizzano orzo poco o per niente affumicato. Ecco perché i loro Single Malts risultano più leggeri di quelli prodotti dal trio di Kildaton… una fresca ventata di brezza marina con un accenno, oppure niente, di torba.

CAOL ILA DISTILLERY

Sempre in questa zona, alla fine del 2016, si è aggiunta la bellissima ARDNAHOE, l’ultima arrivata fra le distillerie di Islay, le cui linee moderne ed eleganti richiamano la foggia delle più pittoresche distillerie scozzesi. La prima distillazione è stata completata nelll’ottobre del 2018 ed ora la botte N.001 matura e riposa nel silenzioso nord dell’isola… per la famiglia Laing, che da generazioni bazzica nel mondo del whisky, è il promettente inizio di un nuovo viaggio e la realizzazione di un sogno lungamente accarezzato!
Fra qualche anno, a invecchiamento ultimato, scopriremo la tempra del nuovo nato, ma sappiamo fin d’ora che l’acqua utilizzata è quella eccezionalmente pura del vicino LOCH ARDNAHOE, filtrata attraverso la torba e la roccia per migliaia di anni.
Un lago affascinante e avvolto dal mistero: nessuno sa con certezza quanto sia profondo e corre voce che il fantasma di un destriero bianco si sollevi sulle sue acque scure durante le notti di luna piena. I presupposti ci sono tutti… un luogo stupendo e magico che promette un whisky eccezionale con un’anima unica e un cuore meraviglioso.

La nuova nata ARDNAHOE DISTILLERY

 

LE DISTILLERIE DELL’OVEST
Pareti bianche con tocchi di celeste affacciate sul vasto e profondo fiordo formato dal LOCH INDAAL che per poco non separa l’isola in due… è la BRUICHLADDICH, collocata sul lato opposto del fiordo rispetto alla BOWMORE; una distilleria dall’anima “giovane” e dal temperamento audace che si autodefinisce in tre parole: Progressive · Hebridean · Distillers.
Fondata nel 1881, dopo un periodo di crisi chiude i battenti nel 1995, ma viene riportata in vita (e che vita!) nel 2000 grazie a un gruppo di investitori sotto la guida del leggendario Jim McEwan, 52 anni spesi nel mondo del whisky e MASTER DISTILLER dalle idee innovative. È grazie a lui che nella serie di Single Malts morbidamente fruttati tipici di questa distilleria, trova posto una serie esplosiva come quella dell’OCTOMORE, dalle note “heavily peated” e dal carattere complesso, stratificato e affascinante… proprio come la Scozia… proprio come quel piccolo universo sfaccettato che è l’isola di Islay! E poiché anche l’acclamato THE BOTANIST viene prodotto alla BRUICHLADDICH, pure gli amanti del GIN potranno trovare qui il loro pezzo di paradiso!

Non solo whisky alla distilleria BRUICHLADDICH!!!

Ancora più a ovest, un poco all’interno ma a un soffio soltanto dalla splendida baia di MACHIR nel 2005 viene inaugurata la prima “micro distilleria agricola” di Islay: è la KILCHOMAN, inglobata in una bella fattoria circondata da verdi paesaggi bucolici, dove si coltiva l’orzo utilizzato nel processo produttivo. Partita con una produzione esigua, pari a circa un decimo delle altre distillerie, in pochi anni la KILCHOMAN si è guadagnata uno spazio di tutto rispetto nel mondo degli Scotch Whiskies ed è oggi in piena fase di ampliamento. Presso il Visitor Centre si trova anche un ottimo punto di ristoro, perfetto per il lunch o per uno spuntino pomeridiano. Una volta completata la visita e fatti gli assaggi di rito, non si può certo rinunciare a un giretto sulla spiaggia sabbiosa di MACHIR, incorniciata da un laghetto blu cobalto e da morbide dune erbose. Costantemente battuta dai venti atlantici, selvaggia eppure dolcissima, proprio a lei la Kilchoman ha dedicato un SINGLE MALT dal gusto inconfondibile: il MACHIR BAY, il cui carattere tipicamente isolano si fonde alla dolcezza floreale delle lunghe giornate estive che, qui ad ovest, sembrano non voler finire mai.

La KILCHOMAN DISTILLERY, circondata da bellissimi paesaggi rurali

 

La splendida MACHIR BAY in una giornata di vento furioso

Gli appassionati di whisky attendono ora con impazienza la riapertura della mitica PORT ELLEN che farebbe così salire a dieci il numero delle distillerie di Islay. Fondata nel 1825 e chiusa una prima volta nel 1930, fu riaperta dopo ben 37 anni nell’ormai lontano 1967 continuando a produrre whisky considerato all’epoca poco pregiato e utilizzato soprattutto per comporre i vari “blended”. La sua chiusura definitiva, avvenuta nel 1983, la trasformò però in oggetto di culto per i collezionisti e i suoi imbottigliamenti, oggi molto ambiti, continuano ad aumentare di prezzo. A volte solo dopo la morte si entra nella leggenda, ma la PORT ELLEN DISTILLERY pare destinata a resurrezione certa entro il 2020. Così ha promesso il colosso DIAGEO, proprietario di marchi prestigiosi come Lagavulin, Talisker, J&B e molti altri. Noi che adoriamo ISLAY e tutto ciò che le appartiene aspettiamo fiduciosi…

La storica PORT ELLEN DISTILLERY: il condizionale è d’obbligo, ma dovrebbe riaprire i battenti entro il 2020

 

E PER SCOPRIRE TANTE ALTRE MERAVIGLIE DELL’ISOLA, APPUNTAMENTO CON IL MIO PROSSIMO ARTICOLO 😉

DOVE DORMIRE A ISLAY
Meta sempre più ambita da parte di un turismo di nicchia fatalmente attratto dal mondo affascinante del whisky, Islay è diventata un’isola parecchio cara! Per trovare sistemazioni a prezzi decenti occorre muoversi per tempo e darsi da fare con un’accurata ricerca. La pagina giusta da consultare allo scopo è: www.islayinfo.com
Nel caso desideriate essere centrali rispetto alle varie attrazioni dell’isola, BOWMORE è sicuramente la base più indicata; noi abbiamo optato invece per la più defilata PORT ELLEN, un tranquillo villaggio di belle casette bianche che amiamo moltissimo, dotato dei principali servizi e comodo per visitare le distillerie del sud, la Kildaton Cross e il Mull of Oa, una splendida penisola selvaggia di cui vi parlerò nel prossimo post.
LA NOSTRA SCELTA: 40 PIER ROAD B&B
Si trova a due passi dal terminal dei traghetti di Port Ellen e si presenta esternamente come una semplice casetta grigia che, a dirla tutta, non pare nemmeno troppo attraente. Neppure il sito gli rende giustizia, ma poi all’interno la sorpresa: la nostra stanza (FINNLAGAN SUITE) è fra le più belle, spaziose e accoglienti mai sperimentate in tanti anni di frequentazione dei b&b di ogni parte di Scozia! A nostra disposizione, oltre a un bel lettone comodo, un confortevole salottino; una stufa elettrica per riscaldarci nelle fresche sere isolane; un bagno spazioso, luminosissimo e super moderno e un disimpegno con tanto di scrittoio e kit per la preparazione di tè e caffè… insomma, quasi un mini appartamento! Con in più, proprio a fianco, una cucina ben attrezzata (che gli ospiti possono utilizzare) dove ogni mattina viene servita una fantastica colazione con vista sul porticciolo. Il rapporto qualità/prezzo è davvero imbattibile e lo consigliamo caldamente!!!

La super confortevole FINNLAGAN SUITE

 

Fantastiche colazioni servite in uno splendido ambiente!

 

 

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10 Comments

  • Reply
    Olivia
    27 Novembre 2019 at 20:43

    Stupendo. Come sempre i tuoi post fanno sognare. Grazie, Ilaria!

    • Reply
      ilaria
      28 Novembre 2019 at 19:49

      Sempre gentilissima Olivia! Sono molto contenta che questo post ti sia piaciuto, una sognatrice come me non può che essere felice di far sognare un po’ anche i suoi lettori! Grazie a te e a presto

  • Reply
    antonella gorini
    27 Novembre 2019 at 21:53

    Wow Ilaria, non ti facevo esperta di whisky!
    Davvero molto interessante questo tuo articolo, non vedo l’ora di farlo leggere a mio marito, grande amante di whisky torbati ed affumicati e i suoi preferiti sono proprio quelli del trio delle KILDATON DISTILLERIES !
    Aspetto il seguito…
    Un bacione!

    • Reply
      ilaria
      28 Novembre 2019 at 20:03

      Ehhh cara Antonella, con un marito super appassionato di whisky non potevo che documentarmi ed appassionarmi anch’io a quel mondo affascinante e meraviglioso!!! Pur non bevendoli, amo tantissimo odorare i vari SINGLE MALTS, riconoscerne il carattere, le diverse note olfattive, sentirci tutti i profumi della terra, dell’aria e dell’acqua della mia adorata Scozia! Credo non esistano al mondo altre bevande che somigliano così tanto alla terra che le ha generate. Sarò forse di parte? Probabilmente sì… ma cosa posso farci se tutto, ma proprio tutto ciò che è scozzese mi fa impazzire?!?!!! Grazie per aver letto e commentato l’articolo in un lampo. Un grande abbraccio

  • Reply
    Michele Boccia
    28 Novembre 2019 at 19:14

    Che dire Ilaria, semplicemente bellissime le foto ed ovviamente i posti che tu fotografi, posti che se non fosse per i tuoi reportage conosceremmo difficilmente, ciao ed ovviamente viva la nostra amata Scozia

    • Reply
      ilaria
      28 Novembre 2019 at 21:02

      Ciao Michele, grazie mille per avere apprezzato il mio articolo e per il tuo graditissimo commento. Ti invito fin da ora a leggere la seconda puntata dedicata a Islay, che seguirà… non proprio a breve ma non appena mi sarà possibile completare il nuovo articolo! Sempre viva la nostra amata Scozia, ancora grazie e a presto!

  • Reply
    Mauro.Ans
    6 Dicembre 2019 at 21:28

    Bellissimo articolo! Noi saremo ad Islay il prossimo maggio per il malt festival ! Trovare una sistemazione per dormire a prezzi umani è stato parecchio difficile cercando 6-7 mesi prima del festival

    • Reply
      ilaria
      6 Dicembre 2019 at 22:02

      Grazie Mauro, sono davvero contenta che l’articolo ti sia piaciuto! Ehhh lo so, trovare sistemazioni economiche a Islay è praticamente impossibile in ogni stagione dell’anno… figuriamoci durante il Malt Festival!!!! Comunque muovendosi per tempo qualche soluzione abbordabile alla fine si riesce a scovarla. Io ci sono stata solo in autunno… atmosfera e colori bellissimi, ma la prossima volta mi piacerebbe andarci proprio in primavera. Grazie ancora per essere passato di qui e buon countdown per Islay!

  • Reply
    marco dadone
    16 Dicembre 2019 at 6:38

    Fantastico !

    • Reply
      ilaria
      18 Gennaio 2020 at 23:25

      Ma grazie mille Marco, ero convintissima di averti già ringraziato per il tuo graditissimo commento e invece ora vedo che non ti avevo proprio risposto!!!!!!! Avrò forse bevuto troppo whisky???

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