Alti, slanciati, solitari, consumati dal tempo e dalle intemperie, impegnati in un continuo faccia a faccia con l’ignoto. C’è qualcosa di magico in un faro…
In ogni faro!!!
Qualcosa che incanta e che cattura molto più di quanto il semplice fattore estetico possa spiegare.
Ditemi, chi di voi non subisce il fascino irresistibile dei fari?
Strade di luce nel buio; guida sicura nel pericolo…
Piccoli baluardi di presenza umana là dove a dettare legge è la natura selvaggia.
Eppure, sembrano essere parte integrante del paesaggio, come fossero lì da sempre e per sempre!
Ogni terra bagnata dal mare ne possiede una certa quota… Italia, Portogallo, Francia…tanto per fare qualche esempio.
Addirittura, in Bretagna esiste ufficialmente una “ROUTE DES PHARES” che, prima o poi, mi piacerebbe assai percorrere.
Pochi però possono competere con la bellezza sublime dei fari del grande Nord, caparbiamente abbarbicati a scogliere impervie, in lotta perenne con l’Atlantico; incuranti di pioggia, vento o tempesta.
Prendiamo un posto a caso: LA SCOZIA!
Con le sue quasi 800 isole e le sue coste infinite, ne ha da dire in materia…
Quindi, cari amanti dei fari, non esitate…organizzate il vostro viaggio e andate a scoprire il fascino incredibile dei fari scozzesi!
Non tutti sanno che a idearne e costruirne un gran numero furono gli STEVENSONS, parenti stretti del famoso romanziere Robert Louis Stevenson, autore di romanzi che hanno fatto il giro del mondo come “Treasure Island” (“L’isola del tesoro”) e “Dr Jackyll and Mr Hyde”.
Furono gli altri uomini di famiglia – ROBERT, ALAN, DAVID, THOMAS, CHARLES – a distinguersi invece in qualità di ingegneri civili e costruttori di fari, dotati di grande talento e determinazione; tutta quella necessaria alla realizzazione di quei giganti sottili, ubicati nei luoghi più inospitali e inimmaginabili… in molti casi oserei dire “impossibili”, soprattutto considerando la tecnologia disponibile nel secolo diciannovesimo!
Ormai da tempo pienamente automatizzati, non richiedono più la presenza di un guardiano: a controllarne il funzionamento in remoto è, nella quasi totalità dei casi, il NORTHERN LIGHTHOUSE BOARD, l’ente storico che ha sede nel centro di Edimburgo.
Ma dove si trovano esattamente i fari più belli di Scozia?
Eccone un piccolo elenco che, per ovvie ragioni di spazio, è del tutto parziale e assolutamente incompleto, ma capace di darvi un’idea dei numerosi esemplari in offerta…
1) NEIST POINT
E quale altro faro potrebbe aprire l’elenco se non il NEIST POINT LIGHTHOUSE?
Più fotogenico di una top model e piazzato nel punto più a ovest dell’isola di SKYE, è in assoluto il faro più celebre e fotografato di Scozia!
Poco importa che le sue pareti annerite dal tempo siano sfregiate da vento e salsedine…
C’è una bellezza intrinseca, una suggestione profonda, un disperato senso di precarietà e vertigine in quel puntino bianco aggrappato al margine estremo di una lunga scogliera appuntita…
E poi ci sono i magnifici panorami della MOONEN BAY e il profilo intrigante delle Ebridi esterne a fare da magico sfondo.
Fiore all’occhiello dell’ingegnere ALAN DAVID STEVENSON, la sua lanterna si illuminò per la prima volta nel 1909, lanciando fasci di luce della potenza di 480.000 candele, visibili fino a 30 chilometri di distanza!
Un faro d’eccezionale impatto visivo, che nessun appassionato dovrebbe farsi mancare!
2) BUTT OF LEWIS
Paradiso di spoglia e remota bellezza, è il punto più a nord dell’isola di LEWIS, la più settentrionale delle Ebridi Esterne, ed è menzionato nel Guinness dei primati quale luogo più ventoso di tutto il Regno Unito.
È qui che i pascoli verdeggianti del nord dell’isola lasciano il posto a nere scogliere a strapiombo sull’Atlantico, dove onde impetuose vanno a infrangersi ai piedi di un imponente faro.
Proprio lui, il BUTT OF LEWIS LIGHTHOUSE, inaugurato nel 1862; un faro tanto suggestivo quanto insolito, per quella sua alta torre di mattoni rossi stranamente non intonacata.
Sensazione inspiegabile trovarsi al suo cospetto… lasciarsi il mondo alle spalle e arrivare fin qui, dove tutto, ma proprio tutto sembra finire!
Posare i piedi su rocce fra le più antiche di questa terra e abbandonarsi alla furia del vento, mentre lo sguardo – libero – scivola via verso l’infinito…
3) BUCHAN NESS
Dista solo un’ora da Aberdeen, eppure è uno di quei luoghi segreti che la Scozia vuole tenere tutti per sé.
Dal 1827, il faro svetta sul suolo roccioso di un piccolo promontorio che, dal villaggio di BODDAM, si protende nelle acque gelide del Mare del Nord.
Ci troviamo nella parte iniziale della BUCHAN COAST, nell’estremo nord est dell’ABERDEENSHIRE; non certo il tratto costiero più famoso o attraente di Scozia, ma comunque punteggiato di piccole gemme (CRUDEN BAY, SLAINS CASTLE…) e pervaso di quel fascino quieto che scaturisce dal suo essere profondamente autentico…
Un’oasi di pace, minuscola e pittoresca, a breve distanza dalle cittadine portuali di PETERHEAD E FRASEBURGH, un po’ trascurate nell’aspetto e, almeno a prima vista, non troppo fotogeniche.
Immediatamente riconoscibile per le grandi strisce di un bel rosso brillante (aggiunte nel 1907) e rinnovato di recente, è uno dei fari scozzesi ancora pienamente operativi; mentre le ex abitazioni del guardiano sono state trasformate in lussuosi appartamenti da affittare ai turisti.
Un frammento di Scozia toccato dal turismo solo di striscio e, nel complesso, molto “vero”, tranquillo e piacevole!
4) RATTRAY HEAD
Sembra un grande birillo emerso dal mare…ma si tratta del faro di RATTRAY HEAD, promontorio bagnato da acque insidiose e coperto da un vasto sistema di dune, che si innalzano come colline dorate per 17 miglia, fra St Combs e Peterhead, di nuovo lungo la BUCHAN COAST.
Tutto cominciò nel 1887, quando il capitano di una nave scrisse alla commissione del NORTHERN LIGHTHOUSE BOARD dicendo più o meno così: “è cosa rara passare da questo punto pericoloso, senza imbattersi in imbarcazioni di qualche sorta arenate sulla battigia… sarebbe una vera manna per i marinai che un faro venisse messo qui…”
Passarono molti anni prima che tale richiesta fosse accolta e i relitti di molte navi sono visibili ancora oggi lungo la spiaggia.
Nel 1895 gli STEVENSONS completarono finalmente il faro, una torre alta 37 metri costruita su una roccia sommersa dal mare e raggiungibile a piedi durante la bassa marea.
Quelle che un tempo erano le case dei guardiani ospitano oggi il RATTRAY HEAD ECO-HOSTEL, con annesso un bed&breakfast piuttosto spartano, che si fregia del titolo di “sistemazione rurale” più a est della terraferma scozzese. Per arrivarci seguite le indicazioni per la “OLD RATTRAY FARM” (che troverete lungo la strada che collega i villaggi di CRIMOND e ST FERGUS) e preparatevi a un tratto finale sterrato di quelli da far rizzare i capelli sulla testa!
5) LISMORE
EILEAN MUSDILE LIGHTHOUSE, questo il suo vero nome, che è poi anche quello dell’isolotto che lo ospita, un basso scoglio che misura pochi acri, posizionato all’ingresso del LOCH LINNHE, lungo la costa ovest della Scozia a qualche centinaio di metri soltanto dall’isola verdeggiante di LISMORE, nelle Ebridi Interne.
Fu costruito nel 1833 da ROBERT STEVENSON e pare che per fargli posto, un grande monolite (STANDING STONE) della ragguardevole altezza di 2,70 metri fu rimosso dal punto più alto dell’isola.
Il faro è ben visibile dal traghetto della CALEDONIAN MACBRAYNE, la cui rotta passa proprio accanto a LISMORE, durante la traversata da OBAN verso MULL o verso la più lontana isola di BARRA.
Il destino ha voluto che in occasione dei miei passaggi (tre almeno!) il meteo fosse sempre da pessimo a funesto!!! Non certo le condizioni ideali per un reportage fotografico degno di tale nome… Come dire? Si fa quel che si può!
6) SUMBURGH HEAD
Un promontorio scosceso e verdissimo, dove l’aria sembra farsi ancora più pura, l’oceano più vasto, e la natura del tutto indomabile…
Qui, sul margine estremo della South Mainland, l’isola principale delle Shetland, ci si sente davvero piccoli piccoli.
Qui dove nel 1821, sempre lui, ROBERT STEVENSON costruì un magnifico faro bianco; il suo primo nell’arcipelago (sarebbero poi diventati otto) e il più antico delle Shetland.
Splendidamente rimesso a nuovo nel 2014 per una spesa complessiva di oltre 5 milioni di sterline e circondato da una riserva naturale che pullula di vita, offre ai visitatori un’esperienza davvero unica: un Visitor Centre con i fiocchi; una piattaforma panoramica al coperto, che garantisce lo spettacolo anche in caso di maltempo; la possibilità di salire in cima al FOGHORN (la sirena delle nebbie), di ammirare la sala macchine riportata all’antico splendore e di curiosare nella piccola stazione radar completa di gran parte degli arredi originali.
Chi volesse godersi lo spettacolo non-stop, potrebbe decidere di soggiornare in loco, affittando uno degli splendidi cottage un tempo abitazione del guardiano del faro e della sua famiglia.
Per il massimo spettacolo veniteci a inizio estate: migliaia di puffins (pulcinella di mare), urie, fulmari, beccacce di mare e gabbiani tridattili nidificano sulle pareti rocciose sottostanti il faro e, scrutando bene fra le onde, si sa mai che spunti anche il dorso lucido di qualche orca, o magari la pinna di un delfino!
E non dimenticate di ispezionare le rocce vicino alla riva…capita spesso che intere colonie di foche stiano lì a crogiolarsi pigramente al sole!
7) MUCKLE FLUGGA
Ci spostiamo all’estremo opposto delle Shetland, nel punto più a nord dell’isola di UNST, la più settentrionale dell’intero Regno Unito.
Un luogo che no, non si può spiegare…
Te lo devi conquistare, camminando per miglia in mezzo al nulla, su passerelle di legno che non finiscono più e che ti salvano i piedi da chilometri e chilometri di torba acquitrinosa e scura.
E cammina e cammina, arrivi lì….in quel luogo incredibile che è la HERMANESS NATURE RESERVE, dove a travolgerti sono i versi striduli e l’odore acre di migliaia di uccelli marini.
Ma non è finita qui…
Perché c’è da camminare ancora… lungo scogliere di una bellezza prepotente, che si fa quasi insostenibile per troppo selvaggio splendore… finché finalmente…ecco che TI APPARE!!!
Un brivido intenso ti scuote la schiena…non puoi credere ai tuoi occhi!
No, non può esserci un faro lì!!!
E invece c’è!
Sembra piovuto dal cielo, ma in realtà ce lo hanno messo loro, quei fenomeni degli STEVENSONS (in questo caso i fratelli THOMAS e DAVID) nel 1854.
Lo scrittore ROBERT LOUIS, figlio di THOMAS, visitò il sito in età giovanile…e ne rimase così colpito che si ispirò proprio a UNST per la stesura della mappa protagonista del suo romanzo d’avventura “L’Isola del tesoro”.
Un faro che fa sognare e che ti proietta di colpo in universi paralleli!
8) ST ABB’S HEAD
Era la notte dei tempi quando una serie di eruzioni vulcaniche formarono questo spettacolo di promontorio lungo la costa del Berwickshire, a sud di Edimburgo.
Ed era il 1857 quando la nave “Martello” affondò per l’impatto con la CARR ROCK, un isolotto sommerso dalle acque irrequiete del Mare del Nord, proprio lì, poche miglia al largo di ST ABB’S.
Si decise così di costruire un faro, che segnalasse l’ingresso meridionale al FIRTH OF FORTH (il fiordo di Edimburgo) e che potesse guidare le navi di passaggio prima e dopo che la luce dei fari di BELL ROCK e ISLE OF MAY (collocati un po’ più a nord) entrassero o uscissero dal campo visivo.
Ancora una volta, gli artefici furono loro, DAVID e THOMAS: i lavori vennero ultimati nel febbraio 1862 e la ST ABB’S LIGHTHOUSE entrò subito in servizio.
Alcuni anni più tardi venne aggiunta la “SIRENA DELLE NEBBIE” (FOGHORN), una specie di trombone rosso rivolto al mare, che fece qui la sua comparsa in Scozia per la prima volta!
Il faro è alto solo 9 metri e non è certo fra i più impressionanti mai visti, ma l’ambientazione è assolutamente favolosa…
Quelle scogliere solitarie, quei faraglioni aguzzi tappezzati di uccelli marini, quelle piccole insenature rocciose dai mille colori… un pezzo del mio cuore sta ancora lì, su quel magnifico tratto di costa, dimenticato dal mondo e dai turisti, che di rado lo inseriscono nei loro itinerari di viaggio. Peggio per loro… e meglio per chi, come me, potrà goderselo in santa pace!
9) ARDNAMURCHAN POINT
Con la sua torre grigia alta 36 metri, svetta maestoso nel punto più a ovest della “terraferma” britannica.
Realizzato nel 1849 da ALAN STEVENSON utilizzando il granito proveniente dall’isola di MULL, l’ARDNAMURCHAN POINT LIGHTHOUSE è un faro davvero remoto e dotato del fascino intenso che appartiene solo ai luoghi estremi.
Battuto senza pietà dalle famigerate “gales” atlantiche – venti furibondi che soffiano a velocità pazzesche – è il primo, isole a parte, a scontrarsi con le intense perturbazioni provenienti da ovest.
Per vederlo nel massimo fulgore, veniteci all’ora del tramonto, nelle serate limpide, quando il sole è una grande palla infuocata che sprofonda lentamente nel blu dell’oceano, trasformando il cielo in una delicata tavolozza rosa.
Fra aprile e ottobre si può prendere parte ai tour guidati che – ogni mezz’ora tra le 11,00 e le 16,00 – per la modica cifra di 6 sterline ti portano in cima alla torre… credetemi, la fatica di salire tutti quei gradini (152 più 2 scale!) sarà ampiamente ripagata dai panorami incredibili che si aprono da lassù… pare fra l’altro che questo sia uno dei punti migliori in Scozia per l’avvistamento delle balene!
E per riprendervi, dopo la visita, niente di meglio che un goloso “cream tea”, da gustare nel coffee shop ospitato in uno dei cottages annessi al faro.
10) DUNNET HEAD
A nord del villaggio di DUNNET, lungo la brulla e remota costa settentrionale della Scozia, ecco che la terra si alza dolcemente per formare DUNNET HEAD, un piccolo promontorio ventoso punteggiato di pecore, culminante nell’aspra scogliera di EASTER HEAD, il punto in assoluto più a nord della terraferma scozzese.
Proprio qui nel 1831 venne inaugurato un faro (l’ennesimo progettato da ROBERT STEVENSON) che, dall’alto dei 20 metri della sua torre bianca, veglia sul PENTLAND FIRTH, lo stretto che separa le ISOLE ORCADI dalla regione di CAITHNESS.
Se siete fortunati abbastanza da arrivarci in una giornata tersa, potrete godere di un panorama fra i più estesi mai visti…l’isola di STROMA, HOY e le ORCADI di fronte a voi, e un lungo tratto di costa in entrambe le direzioni: a est, fino a DUNCASBY HEAD e a ovest, verso il misterioso e selvaggio CAPE WRATH.
Pensate un po’ che la regina madre in persona visitò questo faro sperduto in più di un’occasione; la più recente (si fa per dire) nell’ottobre del 1979, quando Mr Malcom – il capo guardiano – organizzò per sua maestà un tour guidato della stazione.
E mentre il nostro viaggio fra i bellissimi fari scozzesi sta per finire, mi piace chiudere gli occhi e immaginarla lì, con il suo cappellino turchese (o forse verde pisello?) e una borsetta in tinta, a sorseggiare un “afternoon tea” in compagnia di Malcom e della moglie, al calduccio di uno dei cottage annessi al faro, con l’oceano fuori a picchiare alle finestre e a riempire l’aria del suo ruggito.
Ma ora ditemi, qual è il vostro faro preferito?
22 Comments
Beatrice
25 Febbraio 2017 at 8:20Articolo interessantissimo Ilaria!
I fari hanno quel non so che di misterioso e romantico! Di questi che elenchi però ne ho visto solamente uno 🙁
ilaria
25 Febbraio 2017 at 13:34Grazie Beatrice, io ho una vera passione per i fari…li amo tantissimo!
E la nostra Scozia anche in questo è molto generosa!!! In realtà ne ho visti anche altri che – vuoi per mancanza di foto decenti, vuoi per evitare di dilungarmi troppo – non ho inserito nell’articolo. Comunque me ne mancano diversi all’appello… vedremo di rimediare!
Grazie ancora per avermi dedicato il tuo tempo… a presto, un abbraccio
Mira
25 Febbraio 2017 at 18:15L’ho condiviso…stupendo…foto bellissime …
ilaria
26 Febbraio 2017 at 9:02Grazie davvero Mira, per il tuo commento e per la graditissima condivisione! Un abbraccio e a presto!
Teresa
25 Febbraio 2017 at 19:06Veramente descrizione emozionante!
Grazie mille ho condiviso
Teresa Rosa
ilaria
26 Febbraio 2017 at 9:26Benvenuta nel mio blog Teresa (o Rosa?), grazie mille per il commento e per la condivisione! È un grande piacere averti fra i miei lettori…anche tu appassionata di Scozia?
Ciao, a presto e buona giornata!
ANTONELLA GORINI
25 Febbraio 2017 at 21:26Ciao Ilaria, in occasione del mio primo viaggio in Scozia ho visto il faro di DUNNET HEAD, quello di NEST POINT e quello di CAPE WRATH, che non è nell’elenco …
Quale preferisco? Premetto che li ho amati tutti e tre, ma quello di NEST POINT sulli’isola di Skye mi ha impressionata maggiormente, sia per la location spettacolare che per l’atmosfera che regnava in quel momento, con pioggia violenta , vento furioso e nuvole basse che annebbiavano il tutto. Nonostante tutto ciò siamo andati al faro e saliti sulle scogliere… una sensazione incredibile!
Fra tre mesi andrò alle Isole Ebridi Esterne e potrò aggiungere alla mia lista il faro di LISMORE e quello di BUTT OF LEWIS.
Brava Ilaria ! I tuoi articoli sono sempre molto ben scritti ed interessanti, aspetto con ansia il tuo prossimo…ciao
ilaria
26 Febbraio 2017 at 9:37Ciao Antonella, immagino perfettamente la tua sensazione in quella giornata uggiosa a NEIST POINT…a volte le condizioni estreme rendono tutto ancora più unico e indimenticabile!
A me invece ancora manca CAPE WRATH, luogo remoto che mi attrae tantissimo!!! Speriamo di poterci andare presto!
Alle Ebridi Esterne ti segnalo un altro bellissimo faro da raggiungere a piedi sull’isola di SCALPAY (collegata da un ponte a HARRIS). Si chiama EILEAN GLAS ed è davvero fantastico!
Grazie mille per il tuo passaggio e per le belle, graditissime parole. Buona giornata e a presto!
ANTONELLA GORINI
26 Febbraio 2017 at 20:30Grazie per la dritta e ti auguro di aggiungere al più presto il faro di Cape Wrath alla tua collezione…Buonanotte!
ilaria
27 Febbraio 2017 at 8:46Grazie a te Antonella! Poi ci terrei a conoscere le tue impressioni su quelle magnifiche isole…
Stefania
27 Febbraio 2017 at 12:41Ciao Ilaria. Ma esiste qualcosa in Scozia che non valga la pena di essere visto???? Io credo proprio di no. Complimenti. Questo post sui fari è davvero interessante. Anche secondo me i fari hanno qualcosa di magico…. riescono ad attirare tantissimi turisti al loro cospetto. Ricordi il film con Demi Moore “Half light?” dove il faro ha avuto una parte importante nella storia??
Mi fa poi molto piacere che hai iniziato il tuo post proprio da Neist Point che andro’ sicuramente a vedere. La tua descrizione alimenta sempre di piu’ la mia voglia di Scozia. I tuoi racconti, le tue descrizioni ed anche le tue foto sono proprio un invito a partire al piu’ presto per poter godere appieno di cio’ che tu scrivi. Se posso fare un piccolo “appunto” ma è senz’altro un minimo dettaglio mi piacerebbe vedere questi fari che tu hai descritto localizzati su di una cartina cosicchè si possa fare un itinerario ben preciso e sapere che anche in Scozia esiste una “route des phares” (ma bisognerebbe rinominarla in inglese) come in Bretagna.
Vai avanti così amica mia, io tifero’ sempre x te!
Con affetto Stefy
ilaria
27 Febbraio 2017 at 16:14Ciao carissima!
L’idea di una “LIGHTHOUSE ROAD” scozzese è davvero geniale…e a dire il vero ci avevo pensato anch’io! Creare una cartina con tanto di itinerario evidenziato sarebbe stato il massimo, ma le mie rinomate capacità tecnologiche per ora non arrivano a tanto!!!
Vedremo di migliorare per il futuro…
Nel frattempo grazie mille per avere viaggiato di nuovo con me! Vedrai poi che emozione visitare quei fari di persona…dovrai farmi un reportage dettagliato con tutte le tue impressioni “a caldo”!!!
Un abbraccio
Beatrice
9 Marzo 2017 at 12:59anche io ho una passione per i fari, sto pensando di appendere una foto gallery di fari in casa mia.
ilaria
9 Marzo 2017 at 22:19Ciao Beatrice, benvenuta tra i miei lettori! Bellissima idea la tua…quasi quasi la copio!!! Mi sembra di capire che anche tu ami viaggiare, andrò a dare un’occhiata al tuo sito… Grazie per il passaggio e, spero, a presto!
Riccardo
16 Dicembre 2018 at 6:55Complimenti…
Emozionanti i tuoi racconti!
ilaria
16 Dicembre 2018 at 8:47Grazie mille Riccardo, questi luoghi mi emozionano tantissimo e riuscire a rendere l’emozione “a parole” è la sfida di ogni mio articolo! Sono davvero contenta che a te sia arrivata…
Una buona giornata e a presto
Stefano
27 Agosto 2019 at 14:05Sono appena tornato dalla Scozia con la mia famiglia. Abbiamo fatto un on the Road di 13 giorni alla ricerca di emozioni. I fari sono emozioni. Ho scoperto il tuo blog pochi giorni prima di partire ed è stato bello leggere i tuoi racconti. È stato altrettanto bello rileggerli dopo aver visto di persona certi posti. Un saluto e grazie.
ilaria
29 Agosto 2019 at 19:22Ciao Stefano, la Scozia è il posto giusto per chi viaggia alla ricerca di emozioni! I fari sono una mia grande passione e quelli scozzesi sono per me davvero il massimo. Fra l’altro, dopo avere scritto questo articolo, ne ho visti molti altri, per cui prima o poi dovrò decidermi a scriverne un altro! Grazie mille per avere visitato il mio blog e per avermi lasciato un commento… avere un riscontro dai lettori è sempre un immenso piacere!
ilaria
29 Agosto 2019 at 19:22Ciao Stefano, la Scozia è il posto giusto per chi viaggia alla ricerca di emozioni! I fari sono una mia grande passione e quelli scozzesi sono per me davvero il massimo. Fra l’altro dopo avere scritto questo articolo ne ho visti molti altri, per cui prima o poi dovrò decidermi a scriverne il seguito! Grazie mille per avere visitato il mio blog e per avermi lasciato un commento… avere un riscontro dai lettori è sempre un piacere immenso!
Massimo Fantauzzi
9 Maggio 2020 at 11:14Grazie Ilaria … navigando in rete qua e la, ho fatto quel che faccio sempre quando ho bisogno di raccogliermi: guardo foto di fari del nord Europa. Probabilmente la mia esperienza di viaggi nel mondo non ricopre nemmeno un decimo della tua, ciò nonostante, da quando ho memoria, i fari sono sempre stati il mio sogno segreto, in particolare quelli irlandesi e scozzesi: li immagino, li sogno, li spero e sono rappresentati nel mio desktop. Sarebbe troppo lungo e forse fuori luogo spiegarti il perché ho questa espressione umana dentro di me, ma certamente il mio sogno ricorrente è quello di ritirarmi un giorno a vivere in un faro, possibilmente sopra una scogliera, con il vento molto forte e la dolcezza di uno sguardo che giorno dopo giorno, istante dopo istante, si perde nella contemplazione del mare. Ecco perché non posso che ringraziarti per ciò che hai pubblicato. Scusa per la velata poesia che forse percepirai in queste righe ma con ciò che hai lasciato in questo blog mi ha fatto sognare. Grazie
ilaria
9 Maggio 2020 at 13:59Ciao Massimo, felicissima di averti fatto sognare, ne abbiamo tutti tanto bisogno in questi giorni così terribilmente incerti! I fari hanno sempre esercitato un fascino irresistibile anche su di me, soprattutto quelli che si ergono solitari su una scogliera scozzese o irlandese resistendo come rocce agli assalti del vento e dell’oceano! Sono io a ringraziarti per avermi fatto partecipe del tuo sogno e ti auguro un giorno di poterlo realizzare. Respirare orizzonti infiniti carichi d’effluvi d’erica e salsedine, contemplare il mare e sentirsi in pace con se stessi e con il mondo. Questo il sogno più bello, questo è ciò che spero anche per me. Grazie ancora per il passaggio, a presto
Massimo Fantauzzi
9 Maggio 2020 at 14:54Grazie Ilaria … per la risposta così veloce, anche se non la pretenderò mai, oltre che per il sogno … Sai, anche una foto può rendere migliore un sorriso. A presto !!!