Perché un’esperienza scozzese possa dirsi davvero completa, non basta aver visitato il castello di Edimburgo, scrutato le acque scure del Loch Ness nella vana ricerca di Nessie, sognato di essere un Highlander fra le mura dell’Eilean Donan Castle o scalato l’Old Man of Storr sull’isola di Skye.
E non basta nemmeno aver inalato i fumi della “Uisge Beatha” facendo il tour completo di una distilleria o mangiato haggis (il robusto piatto nazionale a base di interiora di pecora) e black pudding (sanguinaccio) a colazione…
Per vivere la Scozia fino in fondo e comprenderne appieno spirito e atmosfera, bisogna mescolarsi almeno una volta agli scozzesi e lasciarsi coinvolgere, insieme a loro, da quella festa di sport, musica e folklore che sono gli HIGHLAND GAMES.
L’origine è antica e pare risalire all’epoca in cui i capi clan usavano queste gare di forza per individuare i guerrieri più invincibili e valorosi, oltre ai migliori musicisti e danzatori in grado di intrattenerli nei momenti di riposo, provvedendo anche a dare lustro, onore e prestigio al nome della casata.
Queste gare, che pare affondino le proprie radici nel XIV secolo, comprendono una decina circa di discipline, tipiche dell’antica cultura celtica e scozzese: danze tradizionali, gare con la cornamusa, gare di resistenza e di lanci (della pietra, del peso, del martello, della fune ecc…).
Fra tutte, la più impressionante è senza dubbio quella del “CABER TOSS” che vede impegnati i baldi partecipanti, un manipolo di ragazzoni dall’aspetto ruspante in bellissimi kilts nei colori dei vari clan, nel lancio di un enorme tronco privo di rami che, da regolamento, deve roteare nell’aria prima di ricadere pesantemente a terra.
Tutt’intorno – a formare un grande cerchio all’interno di un ampio spazio verde – è un gran numero di gente del posto, giudici di gara e autorità locali in eleganti tenute, gruppi di suonatori di cornamusa che si aggirano con incedere lento riempiendo l’aria del suono grave e cadenzato dei loro nobili strumenti.
Ed io – non so neppure spiegarmi bene il perché – già alle primissime note sento il cuore battere forte e una specie di nodo alla gola che stringe e non mi molla, mentre gli occhi restano fissi su di loro fra la folla, intenti a compiere coreografiche marce sotto la guida sicura di anziani capibanda dal portamento fiero, impeccabili e splendidi nelle loro uniformi delle grandi occasioni.
Molto spettacolari anche le gare dei balli tradizionali – di gruppo o singole e quasi sempre accompagnate da una cornamusa – che vedono impegnati danzatori di entrambi i sessi e di età diverse, nelle loro divise sgargianti – in vere prove di abilità che coinvolgono gambe, braccia e mani!
Ballerini e ballerine indossano speciali scarpette morbide dotate di lacci che prendono il nome di GHILLIES, le stesse utilizzate anche nella danza tradizionale irlandese, ma in questo caso solo dalle donne e, pensate un po’, pare siano la nuovissima tendenza moda per la primavera-estate 2016!!!
Non mancano poi una varietà di stands gastronomici e di bancarelle stracolme di gadgets, fra i quali è bene gironzolare un po’ per placare un attimo l’emozione e mettere a riposo il cuore, curiosando allegramente fra il mucchio di ninnoli in bella mostra: spille, stemmi e indumenti in tartan di ogni tipo, il tutto innaffiato, naturalmente, da birra locale proveniente dai vari punti di ristoro!
A dispetto del nome, questi giochi tradizionali si svolgono non solo nelle Highlands, ma un po’ ovunque in Scozia durante i mesi estivi, quando il clima – teoricamente – dovrebbe essere più mite. E dico “teoricamente” non certo a caso, perché all’epoca della nostra visita correva il mese di giugno, ma la giornata era grigia, piovosa e freddissima, tanto fredda da sembrare quasi inverno.
Dopo aver rinunciato, causa maltempo, a spingerci verso nord – fin sulla costa del Moray – in quella mattina gelida e uggiosa ci trovavamo nei dintorni di OLDMELDRUM, un tranquillo paesotto ordinatamente adagiato nella morbida campagna dell’Aberdeenshire, fra il verde brillante dei campi d’orzo e il giallo oro delle grandi distese di colza che caratterizzano la zona.
Per nulla al mondo avremmo potuto perderci l’evento… i giochi, naturalmente, si svolgono con qualsiasi condizione atmosferica, perché i veri HIGHLANDERS non temono né il gelo, né la pioggia!!!
E chi l’avrebbe immaginato che, in quelle condizioni meteo al limite dell’assideramento e dell’annegamento – lento ma inesorabile – avremmo resistito ore e ore, fermi ad osservare tutto quel popo’ di umanità intorno a noi, del tutto incurante delle intemperie e impegnata, con entusiasmo contagioso, a tener viva una tradizione unica e spettacolare? Sono miracoli che solo la Scozia puo’ fare…
E se quando ci capiterete voi farà capolino anche il sole, allora sarà molto più di una festa… sarà una vera esplosione d’incontenibile euforia celtica!!!
Per l’elenco completo degli HIGHLAND GAMES in programma per la stagione 2016 occorre consultare il sito ufficiale della SCOTTISH HIGHLAND GAMES ASSOCIATION.
POST SCRIPTUM: QUALCHE CURIOSITÀ…
Ma lo sapevate che gli Highland Games sono stati esportati dalla Scozia in vari paesi fra cui Canada, Germania, Stati Uniti e, udite udite, persino in ITALIA??? Ho scoperto infatti che in Alto Adige sono state trapiantate, direttamente dalle Highlands, non solo intere mandrie di muccone pelose, ma anche questi giochi!!! Hanno luogo infatti – ormai da qualche anno e con tutti i crismi – gli HIGHLAND GAMES della regione del Plan de Corones!!!! Ma bisognerà che vada a verificare di persona che l’atmosfera sia sufficientemente “Scottish”…
…e sapevate che le moderne Olimpiadi includono le specialità del lancio del peso e del martello (tipiche degli HIGHLAND GAMES) proprio per volontà del loro fondatore, il barone COUBERTIN?
Furono infatti introdotte nei giochi olimpici dopo che COUBERTIN rimase colpito dalle esibizioni di queste gare tradizionali delle Highlands in occasione dell’Esposizione di Parigi del 1889.
11 Comments
luisa
14 Giugno 2016 at 14:43Eh….gia’mescolarsi alla folla per assistere ai giochi!!!!
Fatto …..e mi e’piaciuto tantissimo.
Ho fatto la Foto anche con un gufo reale.
Gran bell’animale,l’avrei portato volentieri a Casa.
Insomma…la Scozia e i suoi abitanti non finiscono mai di stupirci
ilaria
14 Giugno 2016 at 18:14Pensa che io ci sono andata quasi come un ripiego…e poi ne sono rimasta entusiasta!!! Non sarei più venuta via… Anzi, a dirla tutta, spero che l’occasione si ripeta presto e che la prossima volta il sole venga a scaldare ancor di più lo spettacolo!!! Grazie Luisa per la tua testimonianza e per il tuo commento. Alla prossima!
Beatrice
14 Giugno 2016 at 16:26Tutti belli, questi scozzesi!!!! 😉 :*
ilaria
14 Giugno 2016 at 18:16Troppo belli!!! Guarda Beatrice, per me è troppo tardi, ma tu sei ancora in tempo a cercare il tuo Highlander!!!!!
Beatrice
15 Giugno 2016 at 9:03Ahahahha magari, che sogno! Il mese scorso mi sono rifatta gli occhi, davvero!!! 😀
ilaria
15 Giugno 2016 at 13:25Beh, perché no? Mai dire mai…in fondo ormai tu sei di casa!!!
Luisa
14 Giugno 2016 at 17:31E puoi dirlo forte Beatrice!!!!
Basta pensare poi a Sean Connery
A me piace anche ora….nonostante l’eta’ avanzata
Un saluto dalla Liguria
Luisa
ilaria
14 Giugno 2016 at 18:17Concordo al 100%. Puro fascino scozzese. Sexy anche a ottant’anni suonati (probabilmente di più!!!)
Beatrice
15 Giugno 2016 at 9:04Con il kilt poi…wow wow wow 🙂
ANTONELLA
7 Agosto 2016 at 16:26Lo sai eccome cos’è quel nodo che ti prende la gola, ti fa salire le lacrime agli occhi e sentire il rullare dei tamburi direttamente nello stomaco…
ilaria
15 Agosto 2016 at 20:31Eh lo so, lo so…quei tamburi sono sempre con me e accompagnano ormai ogni istante della mia vita! Ne seguo l’eco e mi riportano sempre nello stesso posto…chissà dove, eh!?!!!