Ancora una volta – e non sarà certo l’ultima – vi parlerò di un’isola scozzese…
Anzi… “DELL’ISOLA” come direbbe un qualsiasi estimatore di whisky che si rispetti, uno dei tanti attratti qui ogni anno da ogni parte del mondo.
Perchè ISLAY, “the Queen of the Hebrides”, oltre a essere la più meridionale delle Ebridi Interne è anche l’isola del whisky, o meglio, è il WHISKY FATTO ISOLA ed è meta privilegiata di un turismo di nicchia super specializzato.
In posizione del tutto defilata, separata dalla “terraferma” da due profondi fiordi e da altrettante remote penisole (Cowal e Kintyre), non è certo la parte di Scozia più facilmente accessibile e si capisce come mai, non essendo “di strada”, sia generalmente esclusa dagli itinerari più battuti.
Eppure questa piccola terra dolce e selvaggia, sede di ben otto distillerie di fama internazionale e punteggiata di deliziosi villaggi di casette bianche, dispensa a piene mani un fascino intenso e tutto suo, che la rende unica fra la miriade di isole – tutte bellissime – al largo della West Coast scozzese.
Fare lo sforzo di arrivarci è altamente consigliabile non solo agli spiriti inclini al vizio e alle lusinghe dell’alcool, ma a chiunque sia sensibile, oltre che alla bellezza pura di una natura intatta, al prodigio di una passione vera, di un amore profondo che ha radici antiche e che si materializza qui in un nettare complesso, forte, ruvido, fatto a immagine e somiglianza dei luoghi che lo hanno generato.
A Islay gli effluvi inebrianti del whisky pervadono l’aria, impregnano la terra, si mescolano al vento salmastro e ti conducono come un filo d’Arianna attraverso la brughiera, lungo strade fluttuanti su un immenso tappeto di torba che si perde all’orizzonte, fino alla baia più segreta, dove si nasconde l’ennesima distilleria con i suoi pittoreschi tetti a pagoda.
Ma il sospetto che Islay fosse molto più di questo, io e mio marito, amante del whisky e mio inseparabile compagno di viaggio, lo abbiamo avuto ancor prima di arrivarci. Il suo essere speciale lo abbiamo percepito già aspettando il nostro ferry nella minuscola sala d’attesa in fondo al molo di KENNACRAIG, il terminal della Caledonian Macbrayne perso nel nulla del West Loch Tarbert, nella penisola di Kintyre. Lo abbiamo percepito già scrutando l’orizzonte grigio e indefinito, oltre la grande vetrata scossa dal vento e solcata da pesanti rivoli di pioggia. E poi ne abbiamo avuto la certezza all’arrivo a PORT ELLEN (nel sud-est di Islay), nelle tenebre e nel silenzio di un luogo completamente ai margini del mondo, sempre accompagnati da una pioggia incessante.
Era l’11 ottobre del 2012 e ricordo quel momento come fosse ieri.
Ricordo quei cieli vocianti continuamente attraversati da migliaia e migliaia di oche selvatiche – le BARNACLE GEESE – giunte qui dalla Groenlandia puntuali come ogni anno allo scoccare dell’autunno, per ripartire poi a primavera.
Ricordo le meravigliose spiagge lungo la costa ovest, le prime ad essere raggiunte dalle tempeste atlantiche e ad essere baciate da una luce quasi surreale.
Ricordo tutta la magia della baia di ARDTALLA, dove la lunga e tortuosa strada che corre a sud-est dell’isola si interrompe all’improvviso in un paradiso di ciottoli e sabbia.
Ricordo i paesini incantevoli nei cui nomi c’è sempre un porto… PORT CHARLOTTE, PORTNHAVEN, PORT WEMYSS, PORT ASKAIG e il bizzarro faro dalla forma squadrata – detto CARRAIG FADHA – che sembra fare da sentinella sulla baia di PORT ELLEN.
Ricordo il profilo dolcemente arrotondato delle PAPS of JURA, le cime inconfondibili che si innalzano oltre il Sound of Islay (dove “sound” sta per “stretto”)…
E poi loro, le distillerie. Ognuna un piccolo mondo orgoglioso della sua tradizione e geloso dei suoi segreti. Ognuna collocata nella sua baia silenziosa, solitaria e remota, con i grandi barili odorosi accatastati alla mercé delle intemperie e il suo piccolo molo spazzato dal vento. LAGAVULIN, LAPHROIG, ARDBEG, BOWMORE, BRUICHLADDICH, CAOL ILA, BHUNNABHEIN, KILCHOMAN (l’unica non direttamente affacciata sul mare).
Ognuna pronta ad accoglierti per farti accomodare, come un ospite d’onore, in sale “degustazione” belle da morire. Ognuna con la sua atmosfera unica.
E tu ci resteresti per ore, a sorseggiare piano il tuo prezioso nettare o magari, da astemio come me, anche soltanto a scrutare, attraverso le grandi finestre, onde e cielo e nuvole fondersi all’orizzonte, col cuore colmo d’ammirazione e di benevola invidia per tutti quegli uomini il cui lavoro e la cui missione è la realizzazione del whisky perfetto.
Qualche consiglio pratico per visitare ISLAY:
– per raggiungere il terminal dei traghetti a KENNACRAIG, partendo da GLASGOW, prendete la A82 che costeggia il LOCH LOMOND e svoltate sulla A83 a Tarbet. Continuate poi oltre INVERARAY e LOCHGILPHEAD, fino a TARBERT sul LOCH FYNE. Il percorso è piuttosto lungo ma davvero godibilissimo e si presta a numerose soste in altrettanti punti di grande interesse paesaggistico e non solo (es. villaggio di LUSS sul Loch Lomond, villaggio di Inveraray e INVERARAY CASTLE). Lungo il tragitto, per un delizioso pranzo a base di pesce freschissimo, tappa obbligata al rinomato LOCH FYNE RESTAURANT & OYSTER BAR.
Il terminal della CALEDONIAN MACBRAYNE si trova 5 miglia (8 km) a sud di Tarbert (molto carina!!!), lungo la strada per Campbeltown. La traversata dura 2 ore con partenze due volte al giorno durante tutto l’anno, più “corse” aggiuntive nei mesi estivi. A Islay sono due i porti attivi: PORT ELLEN e PORT ASKAIG (da qui ci si imbarca anche per l’isola di JURA).
Raccomandazione: se viaggiate in auto, prenotate sempre i vostri biglietti in anticipo!!!
– da GLASGOW parte anche un volo della durata di 35 min operato dalla BRITISH AIRWAYS EXPRESS per l’aeroporto di Machrie Bay, 8 km da PORT ELLEN. Per informazioni: ISLAY AIRPORT
– il centro amministrativo dell’isola è BOWMORE, un piacevole villaggio affacciato sul Loch Indaal, sede di una famosa distilleria e dotato di tutti i servizi (hotels, b&b, qualche negozio e ristorante).
Bed&breakfast di ottimo livello sono presenti in tutte le parti dell’isola e, in generale, hanno prezzi piuttosto elevati, forse per la presenza di un turismo specializzato.
Noi abbiamo scelto di fare base a PORT ELLEN, il graziosissimo villaggio sede di uno dei porti di Islay, vicino alla bellissima “strada delle distillerie” che corre lungo la frastagliata costa sud-est dell’isola.
Nome della nostra strepitosa sistemazione: AKERNISH HOUSE b&b
Di certo non una casa di design o all’insegna del lusso, ma davvero eccezionale per posizione (a due passi dal punto di attracco del ferry) e per la straripante allegria della signora JOY (un nome, una garanzia!!!!)
Il tutto a prezzi abbastanza contenuti…e il che non guasta affatto!
– sull’isola, soprattutto al di fuori di Bowmore, le opzioni per mangiare non sono moltissime… Se appena vi è possibile, prenotate sempre un tavolo in anticipo!
Per una cena da gran gourmet in un ambiente caldo e dall’eleganza informale, provate l’ottimo ristorante dell’ISLAY HOTEL, concludendo poi la serata alla grande nell’annesso e fornitissimo WHISKY BAR. Il conto non sarà dei più economici, ma sarà certo una serata da ricordare…
15 Comments
Beatrice
16 Novembre 2015 at 17:25…Io aspetto con ansia un (o anche più!!) articolo sulle Ebridi Esterne 🙂
ilaria
16 Novembre 2015 at 18:55Cercherò di provvedere al più presto Beatrice! Ma ti assicuro che Islay è un’isola che merita altrettanta attenzione… Personalità forte e natura splendida che mi hanno lasciato davvero tantissimo, ben oltre ogni aspettativa!
Beatrice
17 Novembre 2015 at 20:32Anche Islay mi attira un sacco in effetti…. Se vado avanti con questo ritmo, ho già le mete delle ferie programmate per i prossimi dieci anni!!! 😉
ilaria
19 Novembre 2015 at 22:30A chi lo dici Beatrice! Fra nuovi posti da esplorare e pezzi di cuore da ritrovare la lista si fa bella fitta…
Massimo Fratantonio
16 Gennaio 2017 at 8:43Ciao Ilaria,
Anche io come te sono un grande amante della Scozia. Più o meno l’anno di innamoramento é lo stesso (2007, anno della matura, la prima volta aldilá del Vallo di Adriano). Da allora o per qualche settimana on the road o da backpacker o per pochi giorni ci sono tornato dieci volte. E l’anno scorso ero partito per viverci, ma ahimè sono rimasto solo due mesi.
Un viaggio in qualche isola torna nella mia hitlist ogni due anni. Dopo esser stato ad Arran, Mull, Skye, Harris Lewis e Barra, sto progettando il tris in un prossimo viaggio: Islay-Jura e Colosay.
Leggere il tuo articolo ed ammirare le tue foto è stato un piacere in quanto si coglie fin dal principio l’amore per la Scozia, per la nostra Scozia. Grazie
ilaria
16 Gennaio 2017 at 11:05Grazie mille a te Massimo per le tue belle parole e per avermi raccontato la tua esperienza! Trasferirmi in Scozia è il mio più grande sogno…e chissà che prima o poi non riesca a realizzarlo! La forza dell’amore può fare miracoli…io ci credo e voglio crederci fino in fondo!!!
Quando l’amore per una terra diventa così grande e profondo, condividerlo è pura necessità e passarci soltanto pochi giorni ogni tanto no, non basta più…
Ti auguro di fare un bellissimo viaggio…quelle isole ti rapiranno il cuore, ne sono sicura! E chissà che un giorno anche tu non possa trovare la tua casa in Scozia
Un grande abbraccio
PS dimenticavo…non perderti il mio articolo sulla splendida JURA!!!
Massimo Fratantonio
16 Gennaio 2017 at 15:35Ciao Ilaria,
un po’ alla volta me li sto leggendo tutti i tuoi articoli scozzesi, per poi agli altri sui paesi nordici. Condivido con te anche l´apprezzamento per l´angolo nord occidentale d´Irlanda, il Donegal. Ci sono stato nel 2010 ed è stata una bellissima esperienza tra Tory Island e Dunfanaghy. Una volta terminati gli articoli scozzesi, darò un´occhiata a quelli su un´altra meta nella mia lista desideri: l´Islanda.
p.s. Grazie per l´amicizia su Facebook!!
ilaria
18 Gennaio 2017 at 23:25Ciao Massimo! E’ un piacere avere amici che condividono le stesse passioni…e un piacere averti fra i miei lettori! Spero che troverai i miei scritti all’altezza dei luoghi raccontati…è così difficile rendere a parole la magia di certi paesaggi, di certe situazioni e di certi momenti!!!
Riguardo all’Islanda posso dirti che spero tanto di poterci tornare presto…è una terra incredibile, un vero concentrato di meraviglie quasi ultraterrene!!!!!! Ma purtroppo è costosa alla follia! E non credere di trovarci il calore di terre come la Scozia o l’Irlanda…
Roberta
9 Ottobre 2019 at 10:04Ciao Ilaria, sono Roberta innamorata della Scozia e, in particolare delle sue isole. Un amore che condivido con mio marito Alessandro da molti anni, infatti quasi sempre dal 2011 la prima settimana di gennaio la passiamo lì. Il prossimo viaggio sarà dedicato a Islay e Lewis & Harris, la mia mente è gia’ in fermento! Lo scorso gennaio eravamo ad Arran e abbiamo avuto un incontro ravvicinato con una famigli di 8 foche che si rilassavano su degli scogli, a bordo srada, pochi metri da noi,un’emozione! grazie per quello che scrivi che ci fa immergere in atmosfere fantasticche e da utili indicazioni per il viaggio.
ilaria
14 Ottobre 2019 at 9:32Ciaooo Roberta, scusa se rispondo con tanto ritardo, ma sono rientrata oggi dalla Scozia e nei giorni scorsi la mia mente e il mio cuore erano così presi dalle meraviglie di cui ero circondata che ho trascurato il blog! Grazie mille a te per avermi scritto… wowwww che fantastica avventura le isole scozzesi nel cuore dell’inverno! Poi fammi sapere come andrà la traversata, incrocio le dita per te che quel giorno le gales invernali facciano un riposino! Io amo visitare la Scozia nel fuori stagione, quando il silenzio è ancora più profondo e la natura mostra il suo aspetto più aspro!!! Ti auguro un viaggio fantastico e spero che poi vorrai raccontarmelo! Un abbraccio
guglielmo
7 Novembre 2019 at 23:25Ciao Ilaria,
A giugno vorrei tornare in Scozia per la quarta volta per una settimana. Cercando sul web esperienze di viaggio e dritte sull’Aberdeenshire mi sono imbattuto casualmente nei tuoi “appunti di viaggio “sui villaggi di Pennan & Crovie.Beh!Ero già favorevole ad inserirli nel mio tour,ma leggendoti e guardando le tue foto sto pensando di dedicare loro più di una giornata.Magnifiche le foto delle sule a Troup head,non ne conoscevo l’esistenza ed ora voglio assolutamente andarci.
Se hai delle dritte da darmi su luoghi imperdibili e poco conosciuti delle Scozia nord orientale e dei Trossachs e sui tempi da dedicare aspetto tuoi consigli .Grazie!
ilaria
8 Novembre 2019 at 19:25Ciao Guglielmo, che gioia sapere di averti convinto a restare un po’ più a lungo dalle parti di Pennan e Crovie, quel tratto di costa merita davvero tantissimo!!! La passeggiata fino a TROUP HEAD è una chicca assoluta da non perdere! Altri luoghi molto belli sono la vecchia seatown e il porticciolo di Gardenstown; il villaggio di Portsoy e il minuscolo Fordyce. Se ti riesce vale una sosta anche il villaggio di Cullen con relativa passeggiata lungo la spiaggia e lungo il vecchio viadotto e/o, avendone il tempo, fino alla spettacolare FIDDLE ROCK.
Nei Trossachs ti consiglio invece la deviazione che da Callander porta su strade minori, facendo il giro ad anello che porta al Loch Venachar, Brig O’Turk; Loch Achray, Loch Katrine, Aberfoyle e Lake of Menteith (con eventuale escursione in barca alla Inchmahome Priory). Riguardo ai tempi tutto dipende da cosa intendi fare… se vuoi camminare oppure no… comunque direi 2 o 3 giorni lungo la costa intorno a Crovie/Pennan e almeno 2 nei Trossachs. Anche di più se intendi dedicarti a escursioni più impegnative
Guglielmo
14 Novembre 2019 at 18:47Grazie Ilaria per le tue dritte!
Guglielmo
21 Febbraio 2020 at 22:22Ciao Ilaria,ho visto solo ora su Fb il magnifico reportage fotografico del tuo viaggio invernale nell’Ardnamurchan:.Dopo aver inserito Crovie,Pennan e Troup Head nel mio prox viaggio in Scotland ora sono indeciso su 2 opzioni dopo Pennan,ho a disposizione 3 gg:1) 3gg nella regione di Lochinver,Loch Assynt,Inverpolly Reserve con escursione ad Handa Island.2) Minitour in auto delle Orcadi solo Mainland e South Ronaldsay
Entrambe mi ispirano…tu che mi consiglieresti?Grazie!
ilaria
21 Febbraio 2020 at 23:07Ciao Guglielmo, capisco il tuo dilemma, si tratta di luoghi molto diversi fra loro, anzi direi quasi agli antipodi per atmosfera e caratteristiche paesaggistiche… eppure tutti meravigliosi!!! La scelta è ardua, molto dipende da cosa vuoi prediligere… i superbi paesaggi montani, aspri, severi e rocciosi dell’Assynt lungo un tratto di costa altamente spettacolare e accidentata; oppure la quieta atmosfera isolana, i pascoli lussureggianti e le vaste distese pianeggianti delle Orcadi dove il verde è più brillante che mai e dove si possono ammirare siti neolitici fra i più importanti e meglio preservati d’Europa! La scelta spetta solo a te. Guarda e riguarda le foto e poi vai dove ti porta l’istinto. Qualunque cosa tu decida non te ne pentirai!