“… Solo quando ci siamo perduti, in altre parole solo quando abbiamo perduto il mondo, cominciamo a trovare noi stessi, e a capire dove siamo, e l’infinita ampiezza delle nostre relazioni”
(H.D. Thoreau)
Mi sono persa in uno spazio minuscolo e completamente brullo.
Un’isoletta perfetta, che fa ufficialmente parte delle SHETLAND e dunque della SCOZIA, ma che in realtà appartiene soltanto a sé stessa e a quella piccola comunità di uomini e di donne (una settantina in tutto) abbastanza forti, abbastanza pazzi o abbastanza fortunati da vivere lì.
Una scheggia di terra che si trova – sola – nel mezzo dell’oceano; cinque chilometri quadrati contro miglia e miglia di acque burrascose e metri cubi di vento feroce.
Per arrivarci devi essere disposto a metterti in gioco, a passare in qualsiasi momento al piano “B”, a mettere da parte le tue certezze, tenendoti pronto ad accogliere quello che gli elementi decideranno per te.
Un luogo così diverso da qualunque altro. Perchè lì sei tu a sentirti profondamente diverso.
Un luogo dove ogni piccolo gesto si riempie di significato. Dove finalmente torni a sentire il tuo cuore che batte e l’ossigeno che ti dilata i polmoni ad ogni respiro. E dove i tuoi passi tornano a fare rumore.
Un luogo dove – attraverso le grandi finestre del tuo alloggio – non vedi più solo l’orizzonte, il prato o la scogliera, ma tutta la strada che fino a quel momento hai percorso.
Un luogo infinitamente tenero e caparbiamente ostile al tempo stesso. Idilliaco con il sole, feroce nelle intemperie.
Un luogo magico che quando ci arrivi ti sembra di entrare in un sogno.
Un luogo che si chiama FAIR ISLE e che – per un attimo – ci ha fatto perdere il mondo…
Arrivare alla FAIR ISLE è sempre una gran bella sfida…e bisogna volerlo con tutte le forze, incuranti dei possibili contrattempi, di mal d’aria e mal di mare!!!
Il solo pensiero di essere riuscita nell’ardua impresa di posare i miei piedi su quello scoglio sperduto e di averne sperimentato l’indescrivibile senso d’isolamento dal mondo, mi fa schizzare ogni volta l’adrenalina a mille!
Pioggia a dirotto, vento furioso, nebbia fitta sono sempre lì, pronti ad accanirsi sulle SHETLAND anche nel pieno dell’estate, rendendo impossibile – anche per svariati giorni – ogni collegamento con le isole più remote.
Così, ora che ripenso a quelle due giornate straordinarie trascorse sulla FAIR, la sensazione netta è quella di aver vissuto un’esperienza unica e difficilmente traducibile in parole, concessa solo ai pochi dotati di quel pizzico di insana follia e cocciuta perseveranza necessarie per spingersi fin lì!
Quando affermo che la FAIR ISLE è piccola, intendo dire proprio piccola, tanto da non possedere nemmeno uno straccio di centro abitato che si possa definire “paese”. Un’unica strada – stretta ed assai accidentata, lunga pochi chilometri soltanto – la attraversa da un capo all’altro, fra verdi pascoli e vaste distese d’erica che vanno a gettarsi a picco in vertiginose scogliere abitate da migliaia di uccelli marini.
Alla FAIR ISLE non ci sono mezzi pubblici e nemmeno auto… indubbiamente i residenti ne possiedono una, fatto sta che il passaggio di un mezzo di locomozione è un evento molto raro, per la semplice mancanza di luoghi sufficientemente lontani da raggiungere!
Disseminati sull’isola, ci sono un aeroporto mignon con pista d’atterraggio in terra battuta; una scuola (frequentata da cinque bambini in tutto); una stazione dei vigili del fuoco, un post office che funge anche da bottega (l’unica) e un ambulatorio azzurro che ha tutta l’aria di essere uscito da un fumetto. E poi due chiesette da fiaba e due pittoreschi fari bianchi a segnare i margini nord e sud dell’isola. E non stupitevi se la signora che gestisce il Post Office è poi anche quella che vi fa il check-in all’aeroporto, o se il pescatore o l’allevatore di pecore è anche l’idraulico e l’elettricista ufficiale dell’isola!
A FAIR ci si nutre di pace infinita e di silenzio, camminando per ore in perfetta solitudine, accompagnati solo dal sibilo del vento, dal fragore cadenzato dell’oceano e da stormi in volo che riempiono il cielo delle loro voci stridule. Ci si muove liberi sulle proprie gambe, all’interno di quel piccolo universo perfetto, in uno spazio aperto dove i pensieri si dissolvono, la coscienza si espande, la mente si svuota e si rigenera; sotto un cielo così immenso e luminoso da ubriacare i sensi e fornire una misura tangibile del concetto di infinito.
Nessun caffè, pub o ristorante; neanche l’ombra di un albergo.
L’ospitalità viene offerta, in regime di pensione completa, dal BIRD OBSERVATORY, di proprietà del NATIONAL TRUST e gestito da una giovane coppia, David e Susannah, che vivono qui (tutto l’anno!!!) con le loro due bellissime bambine. Oltre ad accogliere ospiti in una quindicina di stanze nei mesi estivi, l’osservatorio si occupa di studiare il comportamento e i flussi migratori della miriade di uccelli che nidificano sull’isola e offre un interessante VISITOR CENTRE con molto materiale didattico, un punto di ristoro e un negozio di souvenirs, aperti anche agli “esterni” .
Questo non è un luogo per tutti; qui ritmi e abitudini si stravolgono…
Qui occorre semplicemente lasciarsi andare e amalgamarsi ad ospiti di tutte le età, provenienti dalle parti più disparate del mondo (Stati Uniti, Danimarca, Germania, Galles, Inghilterra tanto per citarne alcune); appassionati studiosi e fotografi, oppure persone in cerca di solitudine, di introspezione, di un contatto profondo con la natura; spiriti avventurosi che amano l’imprevisto o semplicemente persone che, per una volta, hanno deciso di rinunciare al controllo della situazione e di mettere alla prova la propria adattabilità e capacità di attesa.
A orari prestabiliti, ci si trova tutti attorno al grande tavolo della sala da pranzo oppure nell’accogliente lounge, dove si puo’ prendere un caffè, leggere un libro o lavorare al computer, alzando di tanto in tanto gli occhi per scrutare il panorama attraverso le grandi vetrate, condividendo, anche in silenzio, il grande privilegio di trovarsi in un luogo tanto speciale.
Alla FAIR c’è anche ci viene per imparare i segreti dell’antica e pregiata lavorazione della lana, così tipica del posto da prenderne persino il nome! “FAIR ISLE KNITWEAR”, ovvero capi in maglia in mille colori ed elaborati motivi, prodotti dalle donne dell’isola in laboratori casalinghi e poi esportati in varie parti del mondo…
In realtà sull’isola esistono anche altre due possibilità di alloggio; la prima presso la AULD HAA, la casa più antica di FAIR, che il National Trust ha assegnato ad una coppia di statunitensi (prescelta fra molti candidati desiderosi di prenderne possesso) ed ora in parte adibita a guest house; la seconda invece nella SOUTH LIGHTHOUSE, in quella che un tempo era l’abitazione del guardiano del faro.
Dovunque scegliate di soggiornare, dovrete comunque pensarci per tempo, perchè soprattutto in certi periodi dell’anno (giugno e luglio) gli appassionati di birdwatching giungono numerosi alla FAIR e la ricettività è in proporzione davvero ridotta. Io stessa, pur avendo optato per date considerate già di bassa stagione (seconda metà di agosto), ho dovuto fare qualche “aggiustamento” per combinare la disponibilità di volo e sistemazione per la notte.
Ecco quindi come procedere per l’organizzazione di un soggiorno sulla FAIR ISLE:
1) Contattare la struttura prescelta e verificare la disponibilità dell’alloggio. Fare quindi una prenotazione provvisoria.
2) Contattare la compagnia aerea DIRECTFLIGHT oppure la compagnia di navigazione che operano i collegamenti fra la Mainland e la Fair Isle. Prenotare il volo o la traversata via ferry sul “Good Shepherd” (che non effetua trasporto auto) e attendere la conferma.
3) Confermare infine la prenotazione dell’alloggio.
Il BIRD OBSERVATORY (ma probabilmente anche le altre sistemazioni) richiede il pagamento di una caparra che verrà restituita nel caso i collegamenti per l’isola fossero cancellati causa maltempo, un’eventualità di fatto sempre in agguato.
Quel 16 agosto 2014 non lo dimenticherò mai. Un’intera mattina spesa nella sala “check-in” del minuscolo aeroporto di TINGWALL (sull’isola principale delle SHETLAND), con le dita incrociate, in attesa di una partenza resa sempre più improbabile dal susseguirsi di bollettini meteo da pollice verso. Enormi nuvole basse, pioggia battente e visibilità ridotta ai minimi termini. Dopo tre ore buone di ritardo, siamo rimasti i soli a non aver gettato la spugna, i soli a sperarci ancora…
Ed ecco che quando ormai sembra impossibile, quando già stiamo pensando – con la morte nel cuore – ad una sistemazione alternativa per la notte – miracolooooo!!! – il pilota alza inaspettatamente il pollice e ci dà l’okay per il decollo.
Il tempo di imbarcarci e di portarci sulla pista e una nuova coltre di nubi cancella completamente anche quel minimo di schiarita. Ma i motori rombano già in modo assordante, mentre il trabiccolino blu è ormai lanciato verso il vuoto. Ci stacchiamo da terra e ci sentiamo di colpo in balia del vento e dei vuoti d’aria, in una specie di ondeggiamento continuo simile a quello di una barca. I nostri cuori battono all’impazzata. Ci guardiamo e ci sentiamo un po’ incoscienti, forse non era il caso di partire, forse avremmo dovuto rinunciare… Ma un alone luminoso ci guida inesorabile verso la FAIR ISLE e verso il sole. Un sole limpido e radioso che per due giorni ci accompagnerà lungo quell’unica strada che corre attraverso l’isola, infiammandoci anima e cuore, mente e spirito…
14 Comments
Rosalba e Massimo
28 Marzo 2016 at 23:10Grazie per averci riportato là, in mezzo all’oceano… Fair Isle la sogni, la aspetti ma solo quando i tuoi piedi la toccano puoi provare a comprenerne qualcosa. Un posto veramente fuori dal mondo, dove è bello perdersi e lasciare fare alla natura! La cosa buffa è che a distanza di tempo ancora ci capita di pensarla come ad una cosa epica: hey, siamo stati a Fair Isle! Che vuole anche dire “ci siamo riusciti”, cosa non sempre facile. Ilaria, come sempre, sei riuscita a descrivere bene le sensazioni che regala quella briciola di terra fantastica. Bravissima!! R&M
ilaria
29 Marzo 2016 at 11:42Grazie ragazzi! È stata un’emozione grande tornare lassù anche soltanto con questo racconto… Voi sapete bene cosa significhi trovarsi su quell’isoletta!!!!! Eh, sì sono ricordi che vivono dentro di noi più vivi che mai…qualcosa di veramente straordinario che per un attimo ha dato una scossa alla nostra vita e che, anche a distanza di tempo, ci fa sentire ancora il sapore dolce della conquista!!! E poi non è forse stata la FAIR ISLE ad aver fatto incrociare le nostre strade??? O forse le webcam delle SHETLAND? Poco importa, quel che conta è che è nata una bellissima amicizia…ed è stato grazie a quelle isolette che amiamo tanto! Un abbraccio
Rosalba e Massimo
29 Marzo 2016 at 22:18la webcam delle Shetland ci aveva fatto incontrare… eravamo destinati! 🙂 a volte si pensa di essere soli a essere così “presi” da certi posti, fare certe pazzie, amare tanto visceralmente luoghi così lontani e difficoltosi da raggiungere dove c’è poco e niente e che pochi sceglierebbero come meta delle proprie vacanze. Fino a pochi anni fa, MAI avremmo pensato di salire a bordo di un piccolo aereo a 8 posti in balia dei venti del Nord, ma Fair Isle ha fatto il miracolo! E’ bellissimo essersi trovati e poter condividere tutto ciò e il bello è che ci si gasa sempre di più gli uni con gli altri… fantastico, vero? grazie a voi!
ilaria
1 Aprile 2016 at 21:10Eh sì, raggiungere certi luoghi è quasi un miracolo e poi quegli stessi luoghi compiono miracoli dentro di noi!!! Condividere questa grande passione per angoli di mondo tanto speciali è il modo più bello per rivivere intensamente le emozioni che ci hanno regalato… Fantastico davvero Ro!!!
ANTONELLA
29 Marzo 2016 at 11:58Che dire! La tua capacità di trasportare la mia anima nei posti che descrivi,(con le parole o le immagini, non fa differenza),è cominciata tanto tempo fa,con le mie lacrime sul tuo primo album. Sono cambiati i luoghi ,la tecnica fotografica migliora ogni volta,ma quello che passa è sempre icredibilmente e magnificamente pieno di amore e passione. Ogni volta riesco ,come mi succedeva con le favole, a vedervi li, dove racconti di essere ,felici di viver una nuova avventura. Grazie!
ilaria
29 Marzo 2016 at 12:49Eh sì…questi sono proprio luoghi che appartengono a un mondo da favola, quella in cui vorrei, anzi vorremmo, tanto vivere per sempre!!!!!!! Grazie mille per le parole bellissime…la lontananza da certi posti fa meno male, se qui c’è qualcuno con cui condividere il dono grande di essere stati là! Un abbraccio
Mira
1 Aprile 2016 at 14:58Beh, a leggere l’articolo si rimane senza parole… sapevo che questi luoghi fossero belli ma tu li hai resi così fantastici (con delle foto stupende) che mi viene voglia di partire … Appena vengo a Cremona, DOBBIAMO incontrarci e scambiare due parole su questi posti e sulla NOSTRA passione!
ilaria
1 Aprile 2016 at 21:14Ti aspetto Mira, anzi…non vedo l’oraaa!!!!! Fammi sapere quando passi, così vedo di ritagliarmi un po’ di tempo per il nostro incontro… Intanto grazie di cuore per l’attenzione che mi stai dedicando! A presto!
Graziella Bruzzone
17 Dicembre 2017 at 11:07Anch’io amo ogni luogo sufficientemente nordico, selvaggio e remoto del pianeta per prendere in prestito le tue parole. Non sono però mai stata da nessuna parte e mi lustro gli occhi con le web cam delle Lofoten e dell’Islanda e leggo di preferenza libri ambientati in questi luoghi. Ho appena terminato il terzo libro di Ann Cleeves e le Shetland mi sono entrate nel cuore e così ho scoperto questo blog. Però sono troppo vecchia per fare questi viaggi e quindi mi accontento delle esperienze e dei racconti di chi c’è stato. Grazie per come hai scritto e per le foto bellissime.
Graziella
ilaria
17 Dicembre 2017 at 12:38Ohhh Graziella, non si è mai troppo vecchi per fare qualcosa che ci appassiona così tanto!!! Posso capire il tuo amore fino all’ultimo fremito, perché quel fremito è anche il mio! Ti auguro con tutto il cuore che la salute ti sostenga perché tu possa, almeno una volta, fare un viaggio nel Nord che così tanto nutre i tuoi sogni… Sono onoratissima, comunque, di essere riuscita a portarti con me in quel mondo unico e meraviglioso e di averti consegnato le mie emozioni come un dono prezioso! Grazie di cuore per il tuo commento… mi ha davvero riempito di gioia!!! Un abbraccio
Lea
15 Ottobre 2018 at 18:51Ciao Ilaria grazie per il filmato, splendido e mi piacerebbe tanto fare l’esperienza che hai vissuto. Ma vorrei chiederti se sai se organizzano corsi di fair isole. Mi piace molto il knitting e vorrei approfondire quella tecnica. Grazie e spero che tu possa risponderti lea
ilaria
16 Ottobre 2018 at 15:33Ciao Lea, ti ringrazio molto per il tuo commento. In realtà non so a quale filmato ti riferisci, mi sembra di avere inserito solo foto, comunque Fair Isle è davvero un posto speciale, di quelli che ti lasciano dentro un segno indelebile! Personalmente non ho seguito corsi di “Fair Isle knitting”, ma per avere informazioni puoi rivolgerti al Bird Observatory, che è il vero fulcro della vita sociale dell’isola. Ti auguro di poterci andare presto, sarà un’esperienza indimenticabile!!!
MANUELE
2 Agosto 2019 at 15:38Buongiorno Ilaria, complimenti per la splendida descrizione del luogo e di tutti i luoghi dove ha soggiornato..
Ha saputo dell incendio che ha completamente distrutto il “bird observatory”?
Saluti
Manuele
ilaria
2 Agosto 2019 at 22:15Buongiorno Manuele, Fair Isle è un luogo veramente unico e speciale… grazie di cuore per i complimenti, davvero graditissimi! Purtroppo ho saputo dell’incendio e per me è stato un vero colpo al cuore… ho ricordi bellissimi di quel posto… che purtroppo non ci sarà più!!! Ora mi auguro che venga ricostruito presto, anche se sento che qualcosa è andato perduto. Spero in ogni caso di poter tornare su quell’isola prima o poi… chissà, non è proprio cosa facile, ma di sicuro ci proverò! Grazie mille per il passaggio, a presto