Se il SINGLE MALT è l’indiscussa superstar, sono tante le stelle a brillare nel cielo di ISLAY! Una volta sbarcati oppure atterrati nel suo piccolo aeroporto, basta tenere bene aperti gli occhi e il cuore per rendersi conto del sottile incanto che sta ovunque sull’isola: nei villaggi candidi, sulle spiagge deserte, lungo le scogliere a picco, fra i laghi marini e le torbiere scure che fanno da perfetta cornice al mondo affascinante del whisky.
Ecco perché dopo avervi parlato delle splendide distillerie che attirano ogni anno sull’isola un gran numero di estimatori della preziosa “UISGE BEATHA“, vi porterò ora alla scoperta di quel meraviglioso “contorno” che provvede a deliziare anche chi al whisky preferisce l’intatta bellezza dei tipici paesaggi selvaggi delle EBRIDI.
Partiamo dunque alla scoperta delle tante meraviglie di ISLAY, a cominciare dai suoi irresistibili VILLAGGI. Ecco qui i principali (e i più belli), quelli che contribuiranno a fare di ogni viaggio a ISLAY un’esperienza davvero speciale:
1 – BOWMORE
Con i suoi quasi mille abitanti, la sua manciata di negozi e ottimi hotel/ristoranti, il suo centro informazioni turistiche e addirittura due banche può essere considerata a pieno titolo la capitale di Islay, nonché il suo centro geografico e amministrativo. Pensate che si tratta del primo villaggio pianificato a tavolino in Scozia nel lontano 1768, come parte di un piano per ricollocare gli abitanti del vecchio villaggio di Killarrow che all’epoca sorgeva vicino a Bridgend. Le strade di Bowmore, con le belle casette bianche allineate sui due lati, sono disposte su uno schema a griglia il cui asse è costituito dall’animata MAIN STREET, la strada principale che dal molo sale per circa 300 metri fino alla pittoresca ROUND CHURCH (vedi articolo precedente) offrendo dall’alto splendidi panorami sul LOCH INDAAL e sui RHINNS OF ISLAY, la parte di isola che sembra emergere dal mare sul lato opposto del fiordo. Vicino al molo si trova la famosa BOWMORE DISTILLERY, il vero gioiello del villaggio nonché tappa obbligata per chiunque giunga a BOWMORE, di cui vi ho già ampiamente detto nella puntata precedente. Proprio lì dietro si trova la scuola che con il suo caratteristico tetto a pagoda sembrerebbe piuttosto un’altra distilleria!!!
BOWMORE è la base perfetta da cui esplorare l’isola; a maggior ragione per coloro che non dispongono di un mezzo proprio: dalla stazione degli autobus lungo la MAIN STREET partono corse frequenti in ogni direzione e verso ogni villaggio.
Appena fuori Bowmore, lungo la A846 in direzione di Bridgend, si trova il COLUMBA CENTRE (Ionad Chaluim Chille Ìle) l’Istituto dove viene insegnato il gaelico e che ospita spesso interessanti mostre d’arte; continuando invece lungo le basse sponde inondate di luce del LOCH INDAAL, sono tante le piazzole dove fermarsi ad ammirare magnifiche vedute straripanti di blu, buttando un occhio alla fauna selvatica che popola i banchi di sabbia luccicante sulla vasta superficie del lago (che poi in realtà è mare!!!). Veniteci in autunno per vivere l’emozione di un decollo in massa delle eleganti (e starnazzanti) BARNACLE GEESE, le oche selvatiche che ogni anno arrivano puntali dalla Groenlandia per svernare a Islay.
2 – PORT ELLEN
Il nostro primo incontro con Islay è avvenuto proprio qui, in questo villaggio tranquillo e ordinato, con la sua fila di casette immacolate a incorniciare la baia di LEODAMAS in un ricamo delicato che nelle languide mattine d’autunno risplende di bagliori ultraterreni. Il silenzio che a PORT ELLEN aleggia invariabilmente nell’aria, si interrompe brevemente all’arrivo dei grandi traghetti della CALEDONIAN MACBRAYNE provenienti ogni giorno (e più volte al giorno) da Kennacraig. Fondato nel 1821 dal signore di Islay Walter Frederick Campbell che lo intitolò alla moglie Ellinor o Eleanor (da cui l’abbreviazione “Port Ellen”), è il secondo villaggio più grande di Islay dopo Bowmore ed è situato nel riparato sud-est dell’isola a ridosso della selvaggia penisola di Oa e della baia di Kilnaughton, impreziosita dalle rovine dell’omonima cappella con annesso cimitero. Ad accogliere i visitatori che arrivano con il ferry a Port Ellen è la sagoma bianca del faro di CARRAIG FADHA, dalla forma insolitamente quadrata che si staglia sullo sfondo di dolci colline scure. Divenuto un famoso simbolo di Islay, il faro fu commissionato nel 1832 sempre da lui, Sir Walter Frederick Campbell per celebrare la memoria di Lady Ellenor Campbell. La costruzione fu intrapresa da David Hamilton (insieme al figlio), il principale architetto nell’ovest della Scozia per mezzo secolo fino alla sua morte avvenuta nel 1843. Nel 1924 il controllo e la manutenzione del faro passarono al NORTHERN LIGHT BOARD (Il Consiglio dei Fari del Nord) finché nel 1963 il suo funzionamento fu convertito a gas propano.
Un piccolo supermercato ben rifornito, un Post Office, un ristorante con servizio take-away, qualche bed&breakfast e il delizioso ISLAY HOTEL riaperto nel 2012 dopo un attento restauro, ne esauriscono l’offerta mondana. Nelle giornate miti ci si può accomodare su una delle panchine installate nel piccolo e delizioso “COMMUNITY GARDEN” e rimanere lì a respirare aria di mare ed effluvi di torba ammirando il panorama, oppure passeggiare in tutto relax sul lungomare fino al WAR MEMORIAL che domina silenzioso la baia da nord.
3 – PORT ASKAIG
Non aspettatevi di trovarci un vero e proprio villaggio, PORT ASKAIG è in realtà poco più di un porto… per la precisione il principale punto d’approdo dei traghetti della CalMac (al secolo Caledonian MacBrayne) i cui uffici si trovano praticamente a ridosso del molo. A PORT ASKAIG ci si viene per imbarcarsi per la “Mainland” oppure per la dirimpettaia JURA, o anche solo per godere degli splendidi panorami sulle celebri PAPS, le cime brulle e arrotondate che rendono unico e irripetibile il profilo di JURA, dominante l’orizzonte oltre il SOUND OF ISLAY. Nel caso si sentisse il bisogno di calmare un languorino basta varcare la soglia dello storico PORT ASKAIG HOTEL direttamente affacciato sul porto e dotato di un piccolo e grazioso giardino, nei cui pressi si trova anche una bottega ben rifornita di beni di prima necessità
4 – PORT CHARLOTTE
C’è chi sostiene sia il più bello e il meglio conservato dei villaggi di Islay, anche se – bisogna dirlo – fra tanti gioiellini è davvero una bella lotta! Fondato nel 1828 da Walter Frederick Campbell, che lo intitolò alla madre, il nuovo villaggio doveva fornire strutture abitative ai lavoratori della Lochindaal Distillery (conosciuta anche come Port Charlotte o Rhinns Distillery) aperta proprio qui nel 1829. La distilleria chiuse i battenti esattamente un secolo più tardi, ma i suoi edifici esistono ancora e alcuni di essi sono tuttora in uso presso l’ostello della gioventù e presso l’ISLAY NATIONAL HISTORY TRUST. Pare inoltre che la BRUICHLADDICH DISTILLERY abbia recentemente acquistato il resto della vecchia struttura e stia pianificando di creare una nuova distilleria, chissà… chi vivrà vedrà!
Degno di nota, all’ingresso del paese, il LOCH INDAAL LIGHTHOUSE, un bel faro bianco circondato da prati verdissimi e affacciato su splendidi panorami, progettato e realizzato nel 1869 dagli ingegneri DAVID e THOMAS STEVENSON, membri della famosa famiglia scozzese di costruttori di fari. Pur essendo ancora in funzione, solo il piano terra della torre è aperto e accessibile, mentre l’ex dimora del guardiano del faro è stata trasformata in alloggio per vacanze che può ospitare fino a sei persone, ora conosciuta come LOCH INDAAL HOUSE.
L’interessante MUSEUM OF ISLAY LIFE è invece ospitato dalla vecchia chiesa che si trova sul lato destro della strada (arrivando da Bruichladdich), di fronte all’ambulatorio del Rhinns Medical Center e all’ottimo ristorante YAN’S KITCHEN (aperto solo nell’alta stagione). Inaugurato nel 1977, il museo è dedicato a tutti gli aspetti della vita e della storia di Islay e vi sono esposte varie ricostruzioni di scavi archeologici condotti sull’isola, nonché un’importante collezione di antiche pietre scolpite. Molto interessante la gamma di oggetti domestici ambientati, in gran parte risalenti all’epoca vittoriana e certi oggetti curiosi come un distillatore illecito o gli orologi del RHINNS LIGHTHOUSE che si trova sull’isolotto di ORONSAY al largo di PORTNHAVEN. E per gli appassionati di storia locale c’è pure una biblioteca dedicata alla ricca e affascinante storia di Islay.
A soddisfare il palato in ogni periodo dell’anno provvede invece l’ottimo bar/ristorante del PORT CHARLOTTE HOTEL, una vera istituzione sull’isola, molto popolare anche fra la gente del posto. Elencato dalla WHISKY SOCIETY fra i migliori whisky bar d’Europa, serve anche ottime birre locali in un caldo ambiente caratteristico dotato di un bel caminetto, perfetto per rilassarsi ed entrare in contatto con lo spirito di Islay. Il bar offre anche regolari sessioni di musica tradizionale scozzese/irlandese spesso accompagnata dal canto gaelico… insomma, una chicca DA NON PERDERE!!!
5 – PORTNHAVEN e PORT WEMYSS
Portnhaven è l’ultimo, il più remoto, quello che arriva dopo chilometri di vuoto, al termine di una lunga “single track” disseminata di pecore, panorami vasti e luminosi, senso di solitudine e “passing place” dove accostare quando persino nel nulla che regna quaggiù capita di incrociare un’altra macchina! Questo villaggio delizioso e sperduto venne istituito all’inizio del 1800 per ospitare le persone sgomberate dall’interno di Islay, in modo da offrire loro una nuova casa e una nuova vita a più stretto contatto con il mare. Immediatamente a est di Portnahaven, per la stessa ragione, qualche anno più tardi fu costruito PORT WEMYSS, altro villaggio minuscolo e incantevole affacciato su panorami ancora più incredibili verso l’impervio Mull of Oa.
Dopo lungo viaggiare nel nulla, PORTNHAVEN ti appare così – all’improvviso – in un’abbagliante visione di bianco, appollaiato sulla punta dei Rhinns of Islay, nell’estremo sud ovest dell’isola, proprio di fronte all’isolotto di ORONSAY, che con il suo alto faro ne saluta il porticciolo dalla sua postazione circondata dal mare. PORT WEMYSS sta lì accanto… ma è così piccolo e schivo che praticamente non te ne accorgi. Villaggi solitari, fiabeschi, fuori dal mondo… con i cottages invariabilmente candidi ravvivati qua e là dal lieve tocco di colore dei frontespizi rossi o blu; disposti lungo i lati ripidi di una piccola insenatura, che ospita una spiaggetta sabbiosa contornata da rocce scure. In giro pochi e nessuno; giusto qualche signore attempato seduto davanti all’uscio a scambiare due chiacchiere; un pescatore indaffarato alle prese con le sue reti e il musetto curioso di qualche foca emerso per pochi istanti dall’acqua gelida.
Una piccola chicca curiosa? La bella chiesetta costruita nel 1828 su progetto del celebre architetto scozzese THOMAS TELFORD, bianca pure lei e da sempre condivisa dai due villaggi. Curiosa perché dotata di due ingressi separati e ben distinti, ognuno riservato ai fedeli provenienti dall’uno o dall’altro villaggio, poco amichevoli fra loro fino a un tempo non troppo lontano, al punto che persino all’interno erano previste per loro aree separate!!!
Se mai visiterete Islay, non dimenticate di spingervi fino a questi villaggi dimenticati dal tempo… vi assicuro che proprio lì, fra quelle casette incantate, vivrete attimi di pura e profonda felicità!!!
– BAIE E SPIAGGE
Sabbiose, rocciose, di ghiaia, riparate dai venti oppure esposte alla furia delle correnti atlantiche; raggiungibili in auto o da conquistare rigorosamente a piedi: con la bellezza di 130 miglia di costa non stupisce affatto che, quanto a baie e spiagge, ISLAY offra davvero l’imbarazzo della scelta! Tante, bellissime e quasi invariabilmente deserte. Ma quali scegliere se il tempo è poco???
Ecco le mie preferite:
1 – KILCHOMAN BEACH (o MACHIR BEACH)
Si trova lungo la costa ovest nei pressi dell’omonima distilleria ed è probabilmente la spiaggia più famosa e scenografica di Islay: sabbia bianca incorniciata da alte dune erbose, vista sconfinata sull’oceano, luce cangiante e tramonti spettacolari… se a Islay c’è il tempo per una sola spiaggia, questa è quella su cui puntare!!! Dopo avere lasciato l’auto nell’ampio parcheggio a ridosso di un laghetto circondato dal verde brillante dei pascoli, due passi fra le dune ed ecco raggiunto il paradiso! Un paradiso ventoso però… così ventoso che i surfisti ci vanno a nozze mentre capita spesso che i i pesi piuma come me debbano lottare anche solo per restare in piedi!!!
2 – SALIGO BAY
Si dice che la più bella luce di Scozia abiti qui, fra le baie sabbiose che compongono questa spiaggia e che i bagliori del cielo indugino fra le sue morbide dune e fra le rocce scure che la circondano, dove onde incessanti si rincorrono fino a infrangersi fragorose in spruzzi spettacolari. La spiaggia di SALIGO si trova appena più a nord di MACHIR ed è anch’essa esposta alla furia dei venti provenienti da ovest. Le possibilità di parcheggio sono limitate e la spiaggia va comunque raggiunta con una breve passeggiata fra paesaggi meravigliosamente solitari ed effetti di luce che incantano gli occhi e liberano i pensieri consegnandoli al mare.
3 – SANAIGMORE BEACH
La strada da sola vale il viaggio: una minuscola “single track” che serpeggia solitaria verso nord ovest, fin dove i panorami si aprono come braccia avide d’acqua e di luce verso l’oceano e verso l’Isola di Mull. Una volta raggiunta la fine della strada si può lasciare l’auto accanto all’Exmouth Memorial Cairn, un tumulo eretto in memoria dei 241 emigranti irlandesi che da queste parti persero la vita il 28 aprile 1847, quando al tempo della grande carestia il brigantino “The Exmouth of Newcastle” partito da Derry e diretto verso il Canada naufragò al largo della costa di Islay.
Da qui una breve passeggiata fra verdi praterie tempestate di pecore (e, attenzione, anche dei loro bisognini!) conduce in questa affascinante baia dove distese di sabbia fine si alternano a grandi affioramenti rocciosi screziati d’alghe e licheni. Poiché si affaccia a nord è in genere più riparata rispetto alle baie occidentali di Islay, e a causa dei venti dominanti da sud-ovest è frequentabile anche nei giorni dal meteo più irrequieto.
Nel 2009 alle spalle della baia è stata inaugurata la OUTBACK ART GALLERY, una galleria d’arte che ospita esposizioni di artisti scozzesi affermati o di giovani artisti emergenti che è un piacere scoprire: dipinti, stampe, ceramiche e gioielli originali, oltre a stravaganti e occasionali stranezze che strappano un sorriso. L’ottimo caffè annesso offre invece torte e prelibatezze varie, perfette per recuperare le energie spese saltellando qua e là fra prati, cielo e spiaggia.
4 – CURRIE SANDS
Battuta dai venti atlantici, remota e oltremodo deliziosa, è una nicchia di sabbia che si apre fra le rocce ai piedi di un alto declivio erboso, appena fuori PORTNHAVEN. Nelle tiepide giornate estive è il posto perfetto per un pic-nic al cospetto di idilliaci e rilassanti panorami marini che nei giorni tempestosi cambiano volto trasformandosi in uno scenario selvaggio e sublime fatto di grandi flutti spumosi che s’infrangono in mille spruzzi attorno al faro di ORONSAY.
5 – SINGING SANDS
Sabbia color argento che canta sotto i piedi di chi ne calpesta la distesa quasi sempre deserta… eccone spiegato il nome! Si trova appena oltre il faro quadrato di CARRAIG FADHA ed è il posto migliore per osservare l’andirivieni dei traghetti della CALEDONIAN MACBRAYNE in partenza e in arrivo da/a PORT ELLEN
6 – ARDTALLA
Proseguendo oltre la ARDBEG DISTILLERY nel sud-est di Islay, poco prima che la strada si interrompa infilandosi in una piccola fattoria sperduta, ecco comparire la baia di ARDTALLA. Non aspettatevi una spiaggia sconfinata dai colori caraibici, piuttosto una lingua sottile di ciottoli e sabbia che quando la luce collabora risplendono come pietre preziose sulla battigia lucida sotto un cielo immenso. Un posto insolito e dal fascino intenso, dove sentirsi profondamente grati alla natura per averci regalato piccole chicche nascoste d’inestimabile e commovente bellezza.
– IL MULL OF OA e l’AMERICAN MONUMENT
Immaginate un luogo aspro e roccioso, dove la costa si fa ripida e scura e dove a spargere voci nel vento sono solo le onde e gli uccelli marini; un luogo ai margini del mondo eppure grandioso, dove ci si sente un po’ persi al cospetto di tanta spoglia bellezza: ecco a voi il MULL OF OA, uno degli angoli più remoti di Islay, il punto più estremo della penisola di Oa dove nelle giornate limpide si possono scorgere le coste d’Irlanda, così vicine che allungando una mano pare quasi di poterle sfiorare. A incoronarlo è l’AMERICAN MONUMENT, una torre grigia dall’aspetto severo che pare un missile puntato al cielo; in realtà un memoriale alto 131 metri eretto nel 1920 dalla Croce Rossa Americana per commemorare gli uomini che persero la vita in due naufragi avvenuti proprio qui, al largo di Islay, in quell’anno funesto che fu il 1918: il 5 febbraio la motonave TUSCANIA partita dagli Stati Uniti e diretta nel Regno Unito, fu silurata da un sottomarino tedesco a 7 miglia di distanza dalla costa e a farne le spese furono 200 soldati americani e 60 membri dell’equipaggio britannico; più tardi, sempre in quell’anno, altri 351 militari statunitensi e 80 membri dell’equipaggio britannico persero la vita quando l’H.M.S. OTRANTO affondò al largo della Baia di Machir, a causa di una tragica collisione provocata da condizioni meteo terrificanti. Un luogo spettacolare e al tempo stesso inquietante, che merita assolutamente lo sforzo di arrivarci con una camminata nemmeno troppo impegnativa, nel silenzio di panorami splendidamente desolati. Impossibile sbagliare: il percorso è ben segnalato e ha inizio laddove la strada carrozzabile finisce, in prossimità di un parcheggio appositamente creato, dotato pure di un’area picnic, sempre che ci si capiti in una giornata decisamente più “lovely” di quella toccata a noi!!! Dal parcheggio un sentiero a tratti dotato di comode passerelle in legno si snoda attraverso distese vuote di brughiera e poi lungo la cima di alte scogliere, offrendo agli occhi alcuni dei paesaggi costieri più incredibili di Islay. Ma ECCO I DATI TECNICI DELLA PASSEGGIATA:
Terreno: Erba / Erica, in alcuni punti leggermente paludoso
Distanza / Tempo di percorrenza: 2 miglia, 1-2 ore a seconda del passo e delle soste lungo il percorso
Grado: facile
Fauna selvatica (e non): con un po’ di fortuna si possono avvistare aquile / gracchi (uccelli marini appartenenti alla famiglia dei corvidi) e capre selvatiche… ma anche simpatiche mucche delle Highlands!!!
– IL LOCH GRUINART
Un grande lago marino le cui acque luccicanti s’insinuano dolcemente fra distese di terra ondulate lungo la costa settentrionale dell’isola. La testa del LOCH viene detta “GRUINARD FLATS” ed è una Riserva Naturale protetta dotata di Visitor Centre… il posto migliore a ISLAY dove praticare il birdwatching e fare lunghe passeggiate fra panorami di una bellezza delicata e surreale… dolcemente piena di magia! È qui che ogni autunno le BARNACLE GEESE (oche selvatiche) arrivano dalla Groenlandia a migliaia riempiendo il cielo dei loro voli… le vedi danzare nell’aria e poi posarsi in massa sulle sponde del lago formando un tappeto di testoline scure macchiate di bianco, pronte a librarsi di nuovo nel vuoto in suggestivi sciami vocianti. In primavera al centro della scena sono invece gli uccelli trampolieri, i beccaccini, i pavoni e i chiurli, ma anche il timido re di quaglie. Da non perdere in ogni stagione è la storica KILNAVE CHAPEL con il suo piccolo cimitero dominato dall’antica KILNAVE CROSS, un’alta croce consumata dal lento passare tempo e dalla furia degli elementi. La data di costruzione resta incerta: forse intorno alla fine del ‘300 oppure a inizio ‘400, ma questo poco importa… averla visitata in un giorno di “unpredictable weather” tipicamente scozzese, fra cieli bassi, violenti scrosci, squarci di sole e immensi arcobaleni è il più bel dono che il cielo di Islay potesse farci! Cercatela lungo la stretta strada che costeggia la sponda ovest del lago… ve ne innamorerete! Proseguendo fin dove la strada si interrompe ci si imbatte in un parcheggio da cui parte il sentiero che porta all’ARDNAVE POINT (2h30min circa di cammino per compiere il giro del promontorio); è invece lungo la sponda opposta del lago che si può raggiungere a piedi la splendida distesa di sabbia del KILLINALLAN POINT (3 ore circa di cammino)… meraviglie che ancora ci mancano e che speriamo di poter assaporare in occasione del prossimo viaggio in zona!!!
PS La Riserva è sempre aperta, mentre il CENTRO VISITATORI è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 17 tranne i giorni di Natale e Capodanno. L’ingresso è gratuito ma le donazioni sono naturalmente benvenute!
– FINLAGGAN
Splendido e appartato, il LOCH FINLAGGAN è un lago d’acqua dolce orlato di canneti che sonnecchia fra dolci distese erbose punteggiate di pecore, tre miglia a sud-ovest di Port Askaig. Oggi è così tranquillo e remoto che si stenta a credere si tratti di un luogo che ebbe una grande importanza nel corso della storia scozzese quando, fra il XII e il XVI secolo, fu la sede del potere dei LORD OF THE ISLES, i “Signori delle Isole”, diretti discendenti di Somerled, un “principe” del XII secolo nato da genitori di ceppo norvegese e gaelico, nonché capi del clan Donald, che scelsero di amministrare i loro territori, peraltro molto estesi, da due delle tre isolette presenti nel lago. Una passerella di legno costruita fra canne e ninfee conduce sull’isola maggiore (EILEAN MÒR) vicino alla sponda nord del lago dove si trovano i ruderi di alcuni edifici risalenti all’epoca medievale. Purtroppo il tempo non ci è bastato e la nostra visita si è ahimè limitata a una semplice occhiata in lontananza al lago e alle sue isolette dall’esterno del VISITOR CENTRE inesorabilmente chiuso al nostro arrivo! Ottobre è un mese incantevole per visitare la Scozia, ma ha pure i suoi svantaggi… la luce autunnale è davvero splendida ma ahimè finisce sempre troppo presto!!!!!!
4 Comments
antonella gorini
11 Gennaio 2020 at 6:59Buongiorno Ilaria,
è sempre un piacere leggere i tuoi interessanti racconti!
Curiosa la chiesetta con due entrante distinte, mi ha strappato un sorriso…
Mi piacerebbe sapere se, dopo tanti viaggi, dopo aver visitato ogni centimetro quadrato di questa terra meravigliosa, hai trovato il posto più bello in assoluto ( credo di saperlo…)
Un grande abbraccio.
ilaria
11 Gennaio 2020 at 15:00Ciaoooo Antonella, la storia della chiesetta di Portnhaven è piaciuta da morire anche a me… adoro le piccole stravaganze degli scozzesi!!! Ehhh dopo tanti viaggi la mia voglia di Scozia non si placa… al contrario, cresce ogni volta di più! Il posto più bello in assoluto? Se metto in fila tutte le ragioni a favore di questo o di quell’angolo incantato non me la cavo più e potrei risponderti che sceglierne uno solo è impossibile. Ma poi ascolto il cuore e lui non sente ragioni… lui sa che c’è una grande baia sabbiosa nell’angolo più appartato di un’isola remota ed è lì che vuole sempre tornare ❤️
STEFANIA MERENI
11 Gennaio 2020 at 9:37Che dire? Ormai la scrittura è pane x i tuoi denti. Bellissimo articolo, brava Ilaria. Dalle tue parole scaturisce sempre il grande amore che provi x queste terre. Oltre alle minuziose descrizioni fai anche alcuni cenni storici sulle varie località che sono proprio interessanti x chi voglia andare alla scoperta di Islay ed assaporarla a 360 gradi. Chapeau. La tua fan n.1 .
Stefy
ilaria
11 Gennaio 2020 at 14:50Grazieeee amica mia, se oggi nel mio piccolo scrivo lo devo anche a te! Sono davvero contenta che l’articolo ti sia piaciuto… è sempre fondamentale l’approvazione della mia fan n.1!!!!! L’amore che mi lega a quella terra è ormai viscerale e quei luoghi accompagnano sempre le mie giornate anche a distanza ❤️ adesso bisogna che ti mostri quei piccoli audiovisivi realizzati con le mie foto… il giudizio della Stefy è sempre fondamentale!!!