Immaginate un’isola che è come una gemma in miniatura – piccola, ma assolutamente preziosa – capace di incantare e sorprendere con effetti davvero speciali.
Il suo nome è BARRA, ma qualcuno la chiama “BARRADISE”, per quella sua bellezza primitiva che è un vero concentrato di fiori selvatici, uccelli marini, mari turchesi e spiagge bianche colme di solitudine.
Dimensioni ridotte che magicamente si espandono in uno spazio che si fa inspiegabilmente immenso, dove cielo, terra e mare si fondono a formare l’infinito.
E ditemi, una panchina come questa non è forse già il paradiso???
Avamposto occidentale del Regno Unito, BARRA è l’isola più a ovest e più a sud (o quasi) fra tutte quelle abitate allineate a formare la lunga catena delle EBRIDI ESTERNE, al largo della costa ovest scozzese.
Così lontana dalla “terraferma” e totalmente “fuori mano”, che per raggiungerla due sono le possibilità:
1. affrontare la lunga traversata in mare a bordo del traghetto CALMAC in partenza da OBAN (5 ore buone, ad alto rischio di mal di mare)
2. optare per un volo FLYBE della durata di un’ora abbondante da GLASGOW (di più partendo da altri aeroporti britannici e non)
Beh, direte voi, tutto qui? Neanche mal comoda quest’ultima soluzione!!!
E potrei essere perfettamente d’accordo, non fosse per il tipo d’aereo che compie l’impresa…minuscolo e a elica, di quelli – per intenderci – che pare stiano su perché tirano quattro venti!
Ma non è tutto. Perché il brivido, nonché la libidine vera, sta nel periglioso atterraggio su quell’immensa distesa di sabbia detta COCKLE STRAND, uno dei tanti mirabolanti arenili che, nelle giornate di sole, trasformano l’isola in un brillante a diecimila carati.
Diciamolo: BARRA è un’isola speciale già a cominciare dal suo aeroporto, inaugurato nel lontano 1936.
L’unico al mondo servito da voli DI LINEA totalmente dipendenti dalle maree, con decollo e atterraggio direttamente “on the beach”.
Un aeroporto così bizzarro da costituire a pieno titolo la principale attrazione dell’isola, al punto che il passatempo preferito dai turisti è appostarsi a bordo pista per osservare i velivoli avvicinarsi all’orizzonte oppure guardarli rollare con grinta sulla sabbia per chilometri, fino a sparire in lontananza per poi staccarsi da terra ondeggiando nell’aria, in un cielo che pare sconfinato.
Di più. Un aeroporto a prova del viaggiatore più impaziente e insofferente (tipo mio marito), perché completamente avulso da stress. Niente code estenuanti o controlli ansiogeni. Il check-in si fa in due minuti netti, direttamente nella sala che ospita anche l’accogliente e luminoso coffee shop, dove passeggeri e visitatori vengono deliziati con torte squisite e piatti leggeri, tutti rigorosamente “homemade” e “locally grown”. All’arrivo, niente nastri trasportatori, né lunghe attese bagagli. Le valige ti aspettano lì, all’esterno dell’aeroporto, sotto una piccola tettoia protettiva…giusto in caso di intemperie!
Avendo un’auto al seguito e un lungo itinerario da mettere a segno, noi abbiamo invece scelto di arrivarci dal mare…
Con due ore buone di ritardo, causa “stormy weather”, che ancora mi chiedo se su quel ferry ci fossi davvero io oppure la mia controfigura… Minuto dopo minuto, cinque interminabili ore di tonfi pesanti e ondeggiamenti furiosi (soprattutto una volta usciti dal “corridoio” fra l’isola di MULL e la “terraferma”), in balìa di venti furibondi – le famigerate “GALES” – e di una pioggia rabbiosa scagliata da un cielo funesto, nero più della pece.
Ricordo la gioia esplodermi nel cuore, nell’istante esatto in cui, scrutando le tenebre con il fiato sospeso attraverso l’oblò, ho intravisto le luci del porto di CASTELBAY… TERRAAAAA!!! Benedetta terraaa!!! Ancora non ci credo, ma ce l’abbiamo fatta, siamo finalmente a BARRA!!!
Stravolti, ma anche consapevoli che arrivarci senza sofferenza non avrebbe avuto lo stesso sapore…
Ad accoglierci la signora Lorna, che ormai disperava di vederci, appostata con una torcia lampeggiante dietro la finestra, per segnalarci – nel buio pesto della notte accentuato dal maltempo – il fantastico SEALLADH NA MARA, la nostra casa dei sogni per i tre giorni successivi.
Mai sonno fu più dolce e profondo… E poi il risveglio, illuminato da un’ondata di sublime luce nordica, a rivelarci di colpo quel paradiso indescrivibile!!!
Toccare il cielo con un dito – ora il concetto mi è chiaro – e abbracciare con lo sguardo la grandiosa vastità dell’oceano, direttamente dalla porta di casa… Se mai verrete a Barra, non prendete nemmeno in considerazione altra sistemazione che questa! Dieci stelle sono ancora poche…per location, panorami mozzafiato, servizio, comfort, pulizia, colazione…insomma tutto!!! Provare per credere.
Una volta appurato che l’isola è lunga 8 miglia (13 km) e larga 7 (11 km) e che è dotata di un’unica strada ad anello lunga complessivamente 22 chilometri e mezzo, la domanda sorge spontanea:
MA DOPO AVER STAZIONATO QUALCHE ORA PRESSO QUEL GIOIELLO DI AEROPORTO, COS’ALTRO FARE A BARRA?
Ovvio: per prima cosa vivere l’ebbrezza di affondare i piedi nella sabbia delle sue numerose, sconfinate e magnifiche spiagge.
Visto il clima, dimenticate pure il bikini… L’oceano resta un’immensa, inafferrabile distesa, tanto splendida e invitante, quanto gelida e impraticabile!
Ma non dimenticatevi il secchiello…
Perché una volta concluse le operazioni aeroportuali, COCKLE STRAND torna a essere soltanto un’enorme spianata di sabbia luccicante, che durante la bassa marea attrae a sé un certo numero di raccoglitori di telline (ecco così spiegato il suo nome!).
Esattamente alle spalle dell’aeroporto e raggiungibile con una breve passeggiata fra dune erbose tra le più alte di Gran Bretagna, si trova TRAIGH EAIS, un’altra spiaggia semideserta e davvero bellissima, lunga più di un miglio (praticamente 2 km buoni), dove camminare per ore, senza uscire mai dal mirino dei venti incessanti provenienti da ovest, artefici instancabili di onde fragorose che si rincorrono senza tregua nell’oceano aperto.
Proseguendo invece verso nord – oltre l’aeroporto – lungo una strada minore che è anche l’unica deviazione dal principale anello stradale, si arriva fino alla punta settentrionale dell’isola, in località EOLIGARRY.
Una scuola e qualche cottage bianco sparso in uno spazio aperto e pianeggiante, dove a dominare è il verde del MACHAIR, la tipica distesa erbosa che affonda le radici direttamente nella sabbia. Qua e là, le macchie di colore dei fiori selvatici e – ovunque all’orizzonte – il turchese del mare in mille gradazioni, a seconda della benevolenza del cielo e della profondità dei fondali. Proprio qui, per la prima volta in Scozia, ci siamo imbattuti in allevamenti di ostriche portati alla luce dalla bassa marea…
Tornando sulla strada ad anello e scendendo lungo la costa ovest dell’isola, ecco che le spiagge si moltiplicano: grandi, piccole, visibili dalla strada o nascoste in piccole baie da raggiungere a piedi.
La più bella di tutte è quella di TANGUSDALE, dove si trova anche l’unico hotel “di lusso” di tutta l’isola, il BARRA BEACH HOTEL. Nonostante la sua presenza che, nel nulla generale, non passa affatto inosservata – anche qui – beata solitudine, vento e silenzio, e gli spruzzi spumeggianti di quei cavalloni che le “GALES” si divertono ad aizzare.
Se ancora non ne avete avuto abbastanza e volete continuare con le delizie balneari, potete fare un salto in auto (o in bicicletta, se le gambe vi reggono) sull’isola di VATERSAY.
Dal 1990 il traghetto non serve più, perché – da allora – un ponte (o strada rialzata che dir si voglia) unisce quest’altro lembo di terra all’estremità sud di BARRA.
I panorami lungo il tragitto regalano scorci spettacolari, persino sotto un cielo plumbeo che promette pioggia, ma sempre prodigo di suggestivi effetti di luce.
VATERSAY è un’isola ancora più piccola, abitata più o meno da 70 abitanti, e se mai il livello del mare dovesse innalzarsi in modo significativo, in un prossimo futuro le isole potrebbero addirittura diventare due…
Solo un istmo basso e sottile unisce infatti le parti est e ovest…una cintura di dune sabbiose ricoperte d’erba, che si apre sui lati in due ampie baie, ognuna sede di un’immensa spiaggia.
Quando poi di spiagge non ne potrete più, sarà giunto il momento di tornare a CASTLEBAY, primo incontro con l’isola per chiunque arrivi con il ferry da OBAN e unico centro dotato di quella gamma di servizi essenziali che aiutano a campare: supermercato, banca, scuola, ufficio postale, distributore di benzina, ospedale ecc… Naturalmente ci sono anche un paio di hotel, qualche posto discreto per mangiare e alcuni bed&breakfast.
Il suo grande porto naturale, in posizione riparata nel sud dell’isola, fu un tempo un importante centro per la pesca delle aringhe ed è oggi sede del principale terminal dei traghetti della CALEDONIAN MACBRYNE (un’altro minore e più recente si trova a nord, in località ARDMHOR, ma serve unicamente le rotte più brevi, dirette alle altre isole dell’arcipelago).
A dominare la baia è il KISIMUL CASTLE (dal gaelico “CIOSAMUL” che significa “THE ROCK IN THE BAY”), un piccolo e affascinante castello medievale collocato su un isolotto roccioso; l’unico di una certa importanza presente in tutte le Ebridi Esterne.
Le origini del castello restano oscure, ma l’ipotesi più accreditata è che l’affioramento roccioso venne fortificato già a partire dall’XI secolo, anche se gran parte delle strutture visibili oggi risalgono probabilmente all’inizio del ‘400.
Incredibile che qualcuno si sia preso la briga di costruire un castello proprio qui, in questo luogo remoto che il mondo non ha neppure in nota e apparentemente lontanissimo dai clamori della Storia!
Le sue vicende sono strettamente intrecciate a quelle dei componenti del CLAN MACNEIL, per secoli i signori di Barra, finché nel 1838 il 40esimo capo CLAN, Roderick MacNeil, colpito da bancarotta, fu costretto a vendere l’isola al colonnello GORDON di CLUNY.
Seguirono cent’anni di totale abbandono, cui pose finalmente rimedio l’architetto americano Robert MacNeil, 45esimo capo del clan, che nel 1937 in occasione della sua visita a Barra, riacquistò gran parte dei beni immobiliari persi dalla famiglia, incluso il castello.
Nel 2000, quest’ultimo venne donato a HISTORIC SCOTLAND, in cambio di un canone d’affitto annuale…la bellezza di 1 sterlina più una bottiglia di TALISKER, a quanto pare il whisky preferito dai MacNeil! Più – naturalmente – il diritto per la famiglia di soggiornare, di tanto in tanto, nella TANIST HOUSE, la parte del castello ancora arredata di tutto punto, in modo semplice e familiare, al punto di farla assomigliare alla stanza di uno specialissimo bed&breakfast!!!
Visitarlo è una piccola avventura, che ha inizio sul molo di CASTELBAY, dove a orari fissi (indicati in loco), una barchetta giunge a raccogliere una manciata di visitatori ad ogni giro, per condurli in pochi minuti attraverso la baia, fino al molo del castello.
Traversata breve, che non vi costerà nulla oltre al prezzo dell’ingresso, ma che – questo è poco ma sicuro – vi resterà impressa nella memoria per tutta la vita, fra le esperienze in qualche modo molto, ma molto speciali!
Cinque sterline e mezza a testa e la visita può avere inizio…
Davvero poca cosa, per vivere l’emozione unica di quel piccolissimo pezzo di storia scozzese arrivato fin qui, ai confini più incredibilmente belli dell’Oceano Atlantico.
INFORMAZIONI PRATICHE
Per arrivare: data la sua posizione remota, incastrare l’isola di BARRA in un itinerario in Scozia non è affatto semplice. Io stessa l’ho inclusa soltanto in occasione della mia seconda visita dedicata quasi interamente alle EBRIDI ESTERNE.
Come già vi dicevo, la scelta è tra il ferry della CALEDONIAN MACBRAYNE da OBAN e il volo della FLYBE da Glasgow. Cliccate sul link per scoprire orari e tariffe.
Dove dormire: la ricettività a BARRA è naturalmente limitata ed è assolutamente necessario assicurarsi un letto in anticipo. Il mio spassionato consiglio sul b&b da scegliere (senza esitazione alcuna!) già ve l’ho dato…
QUI trovate invece un elenco più o meno completo delle strutture presenti sull’isola, nel malaugurato caso che il SEALLADH NA MARA fosse al completo (PS dispone di 2 sole stanze, entrambe nuove e bellissime. La vista migliore si gode dalla “twin room”, mentre la “double” ha un bagno “ensuite” da volare via!!!)
Dove togliersi uno sfizio: oltre all’ottimo coffee shop presso l’aeroporto, vi segnalo una tearoom eccezionale e unica nel suo genere…quella che fa parte integrante del POST OFFICE! Ebbene sì, dopo aver acquistato i bolli per le vostre cartoline, potete prendere posto in uno dei pochi e ambiti tavoli nell’apposita saletta annessa. A servivi un ottimo tè, con straordinari dolci fatti in casa da un’anziana signora che si aggira nel retro, sarà lo stesso addetto alle operazioni postali!!! NOT TO BE MISSED!
Come sgranchirsi le gambe: a BARRA oltre a camminare per chilometri lungo le numerose spiagge, si possono fare bellissime passeggiate di altro genere o addirittura arrampicate…
Una su tutte, solo per i super allenati:
HEAVAL, da CASTELBAY – È la cima più alta dell’isola (383 m) nonché uno splendido balcone panoramico sulla baia di CASTELBAY. Sulla vetta si trova la statua della Madonna con Bambino, conosciuta localmente come “Our Lady of the Sea”, eretta nel 1954.
Ogni anno da almeno quarant’anni, a inizio luglio, si svolge una corsa detta “HEAVAL RACE” che ha come punto di partenza e d’arrivo CASTELBAY SQUARE. I partecipanti sono liberi di compiere la loro corsa seguendo il percorso che ritengono più agevole, mentre sulla piazza si fa festa con danze e musica dal vivo.
Sarà questa – per noi – la prossima impresa da compiere a BARRA!!!
14 Comments
Lucrezia & Stefano - in world's shoes
27 Giugno 2016 at 12:31Rimaniamo a bocca aperta di fronte a tanta bellezza, a volte sconosciuta.
Rimaniamo a bocca aperta di fronte alle tue foto che sanno raccontare tanto quanto le parole, as usual.
Insomma, quando leggiamo i tuoi articoli rimaniamo a bocca aperta. Sembriamo due tonni… Ma che ci importa! Ci siamo riempiti di bellezza e stupore!
Un bacione <3
ilaria
27 Giugno 2016 at 13:25Grazie ragazzi per avermi seguito anche in questa avventura! E grazie per la passione che mettete in ogni commento! Vi aspettero’ sempre con immenso piacere fra i miei lettori. E mi raccomando…dopo Edimburgo, anche il resto della Scozia vi aspetta!!! Un bacione anche a voi!
irene cordisco
8 Luglio 2018 at 20:45mi hai convinta…pertanto sono due anni che tento di convincere mio marito a venirci…è stata un’impresa solo per riuscire ad incastrare le Uists e Barra in un viaggio che partiva dal nord! Ma ce l’abbiamo fatta…ora siamo qui!! Domani mattina il traghetto delle 10 da Eriskay ci porterà finalmente in questo luogo tanto sognato. Ti farò sapere!!!
Un abbraccio,
Irene
ilaria
9 Luglio 2018 at 17:26Wowwww Irene, sono davvero felice per te!!! Credo che anche tuo marito ti ringrazierà per averlo convinto ad andarci… troppo bella e speciale quell’isola! Grazie mille per il passaggio, ricevere il tuo commento è stato un vero piacere! Aspetterò vostre notizie, un super abbraccio
Beatrice
27 Giugno 2016 at 17:38Premetto che non so se sarei in grado di affrontare le 5h di navigazione da Oban (tra l’altro, complimenti per avercela fatta!!!!!) o il volo con l’aereo ad elica (mammamiaaiuto)…. ma ho questo sogno, già da un pò, di visitare Barra..a piedi, e il tuo articolo non ha fatto che incrementare a livelli stratosferici la voglia di partire subito 🙂
Quel b&b looks lovely!!!
ilaria
27 Giugno 2016 at 18:37Ciaoooo Beatrice! Barra è un’isoletta perfetta da visitare a piedi… le distanze sono contenute e con una sola strada non c’è rischio di perdersi! Fin lì però in qualche modo ci dovrai pure arrivare hahahahha!!!! Magari sei fortunata e il mare è piatto come una tavola oppure il volo liscio come l’olio, ma se anche dovessi soffrire un po’, ti assicuro che ne sarà valsa la pena! Grazie mille per la visita…e alla prossima!
PS B&B da sballo, te lo straconsiglio!!!
Mauro
28 Giugno 2016 at 19:01Ogni volta risulta complicato descrivere quello che lasciano dentro i tuoi post,qualsiasi aggettivo sarebbe riduttivo o non renderebbe abbastanza l’idea….per cui tutti in piedi e standing ovation di 23 minuti…..
ilaria
28 Giugno 2016 at 20:37Hahahahha Mauro…qui sei in incognito ma ti riconoscerei fra mille!!!! Guarda che poi alle standing ovation ci faccio l’abitudine e ti tocca farmele ogni volta! Comunque rispondo con 23 minuti di inchini…grazie grazie grazie!!!
Luisa
1 Luglio 2016 at 21:49Che posti meravigliosi!!!
ilaria
2 Luglio 2016 at 12:52Visto, Luisa, che posti fuori dal mondo esistono in Scozia? Ora sto preparando un nuovo post su una meta più classica ma altrettanto bella e speciale!!! Stay tuned… Baciiiii!
STEFANIA
3 Luglio 2016 at 18:43CARISSIMA AMICA MIA!!!! ANCORA UNA VOLTA SONO RIMASTA SENZA PAROLE DAVANTI A COSI’ TANTA BELLEZZA…. E BRAVURA DA PARTE TUA A RENDERE REALI I TUOI RACCONTI COME SE CHI LEGGE STESSE VIVENDO , GUARDANDO E TOCCANDO CIO’ CHE TU DESCRIVI…….E’ IL CASO DI DIRLO: CHAPEAU!!!!!!!
CON AFFETTO STEFY
ilaria
3 Luglio 2016 at 22:33Che dire Stefy carissima… GRAZIEEEE!!! Leggere i tuoi commenti è ogni volta una gran bella iniezione d’entusiasmo, che mi sprona a continuare sempre a scrivere!!! Ti dò quindi appuntamento a prestissimo… Qualcosa che credo ti piacerà (almeno spero) è già nell’aria!!!
Ivana
3 Agosto 2016 at 13:32Ciao Ilaria! Mi sono imbattuta per caso nel tuo blog e ne sono rimasta folgorata. Anche io e mio marito adoriamo la Gran Bretagna ed in particolare la Scozia. Al 12 agosto ci torneremo per la 3 volta in camper, e passeremo una settimana sulla Ebridi esterne. Non vediamo l’ora!!! Le tue foto mi hanno davvero fatto venire ancora più voglia di visitarle. Non è una meta ambita dai camperisti ma abbiamo trovato un paio di diari dell’anno scorso molto interessanti. Mi sono iscritta al tuo blog e non vedo l’ora di vedere i tuoi nuovi viaggi. A presto….Ivana
ilaria
3 Agosto 2016 at 13:41Ciao Ivana, che piacere leggere il tuo commento! E che gioia averti messo ancor più voglia di partire per la “mia”, anzi la “nostra”, adorata Scozia!!! La amo pazzamente in tutte le sue parti, ma le Ebridi Esterne sono fra quelle che occupano un posto davvero speciale nel mio cuore! Comunque posso dirti che l’anno scorso al BUTT of LEWIS, nell’estremo nord (bellissimo!) dell’omonima isola, abbiamo incrociato un gruppo di almeno dieci camperisti italiani!!! Ti auguro una bellissima vacanza e ti aspetto di nuovo qui sul blog. Anch’io sono in partenza domani…Scozia + Islanda stavolta! Così anche il blog per un pochino sarà a riposo… Buone vacanze e a risentirci presto