IDILLIACO. Ecco l’aggettivo giusto per descrivere in una sola parola il villaggio di PLOCKTON. E IDILLIACA la sua posizione.
Considerato fra i villaggi più belli e fotogenici delle Highlands, PLOCKTON si nasconde alla vista fino all’ultimo istante come un piccolo luogo segreto che ti arriva di colpo, in una botta di vita improvvisa a interrompere il nulla di un tratto di costa profondamente frastagliata lungo un piccolo promontorio boscoso appena a nord di KYLE OF LOCALSH.
Collocato in posizione defilata, lontano dalla strada principale e vicino al punto in cui il LOCH CARRON sfocia nell’Atlantico, difficilmente vi si giunge per caso, ma una volta che l’avrete scoperto non potrete più evitare di farci un salto tutte le volte – fossero anche cento – che passerete da queste parti! E così nell’agosto appena trascorso ci siamo tornati di nuovo, impazienti di ritrovare quel suo speciale mix d’atmosfera marinara e aspra fierezza delle Highlands; smaniosi di ripercorrerne il lungomare animato e di riassaporarne i panorami di sublime bellezza, inebriandoci ancora una volta di quell’intenso sentore d’alga che durante la bassa marea con prepotenza invade l’aria, mentre il blu del mare lascia il posto a un enorme tappeto salmastro di colore bruno arancio.
Si dice che PLOCKTON goda di uno speciale microclima e che sia questo il motivo per cui le palme crescano tranquillamente nei suoi giardini… un tocco di mediterraneo quassù, in questa spettacolare baia riparata dove nei giorni di sole si respirano fiotti di gioiosa armonia, mentre i piccoli yachts e le barche a vela ondeggiano sul mare prima che questo si ritiri lasciandole in secca per ore.
A rendere il quadro davvero irresistibile una lunga fila di deliziosi cottage che abbracciano la costa seguendo la curva del minuscolo porto incorniciato da fitti boschi e imponenti montagne. A separarli dal mare una piccola strada mezzo occupata dalle auto parcheggiate, oltre la quale altrettanti giardini privati si aprono sulla baia come verdi fazzoletti ordinati di cui appare subito evidente la cura maniacale. Piccoli cancelli pittoreschi oltre i quali fiori variopinti e graziose panchine invitano a spendere le ore in beato relax in quei miti pomeriggi estivi che di tanto in tanto capitano pure qui, nelle piovose e capricciosissime Highlands!
Durante la bassa marea l’isolotto roccioso che emerge dal mare proprio lì di fronte si trasforma di colpo in un forte richiamo a cui bisogna per forza dare ascolto: procedendo con cautela fra residue pozze d’acqua e cumuli d’alghe scivolosi lo si può raggiungere a piedi e scoprire così scorci inaspettati, piccoli tesori segreti e nuove prospettive di straordinaria bellezza. Verso nord, dall’altra parte del porto, un gruppetto di attraenti cottage bianchi se ne stanno appollaiati su uno sperone roccioso a dominare il mare, con le montagne scoscese del Wester Ross a disegnare lo sfondo più bello che si possa immaginare.
Sul lato opposto della baia, lungo la sponda meridionale del LOCH CARRON, a colpire l’occhio è il DUNCRAIG CASTLE, un bellissimo castello dall’aspetto fiabesco annidato nel bosco sul fianco della collina. A farlo costruire nel 1866 fu Alexander Matheson, un membro del Parlamento e uomo d’affari scozzese entrato in possesso di quelle terre proprio in quegli anni. Di proprietà della famiglia Matheson fino agli anni ’20 il castello fu poi venduto a Sir Daniel Hamilton e durante la Seconda Guerra Mondiale venne utilizzato come ospedale navale. Dopo la morte dei coniugi Hamilton, alla fine della guerra, fu lasciato in eredità al consiglio comunale che lo adibì a college di economia domestica per ragazze, operante fino al 1989 anno della sua definitiva chiusura. Dopo un decennio di totale abbandono e una nuova proprietà che fra varie vicissitudini lo abitò fino al 2009, l’attuale proprietaria del castello lo ha sottoposto a una lunga e costosa ristrutturazione annunciandone la riapertura nel 2021 come bed&breakfast di lusso nonché suggestiva location per matrimoni (cosa non deve essere risvegliarsi lì!!!!)
Plockton oggi è un luogo inaspettatamente vivace… diciamolo pure… anche fin troppo per i miei gusti! Nei mesi estivi sono molti i turisti a riversarsi sul suo lungomare e nelle ore centrali del giorno accaparrarsi un parcheggio può diventare un bel problemino! La sua fama cominciò a crescere dalla metà degli anni ’90 quando la BBC decise di girare qui una serie televisiva intitolata “HAMISH MACBETH” e intanto la gente arrivava a fiumi per vederne la location. Ora che l’effetto TV è ormai scemato PLOCKTON resta comunque un villaggio parecchio animato ed è solo la sera tardi o nelle prime ore del mattino che ritrova la pace assoluta e l’atmosfera profondamente autentica dei piccoli villaggi sonnolenti delle Highlands. Un sogno da realizzare? Visitarlo almeno una volta durante i lunghi e tempestosi mesi invernali… e magari anche dormirci per scoprirne al risveglio il volto più taciturno e corrucciato; sperimentare il silenzio ovattato delle gelide mattine d’inverno quando l’ululato del vento, le voci stridule degli uccelli marini e il fragore delle maree atlantiche sono gli unici suoni a scandire il ritmo della giornata.
La sua economia si nutre oggi quasi esclusivamente di turismo, ma non fu sempre così. Le prime menzioni di Plockton risalgono alla fine del XVIII secolo quando il conte di Seaforth parlò per la prima volta della necessità di tracciare o pianificare un villaggio sulla penisola di PLOC. Il villaggio nacque di lì a poco, durante quel periodo della storia scozzese caratterizzato dal triste fenomeno delle CLEARANCES: d’un tratto numerosi proprietari terrieri si resero conto che le loro terre avrebbero reso molto di più se sgombrate dalle famiglie di contadini che da decenni le occupavano per essere invece adibite all’allevamento delle pecore e al pascolo. E così ovunque nelle Highlands centinaia di persone furono costrette ad abbandonare le loro case e ad emigrare altrove.
Nel 1798, la tenuta che comprendeva il promontorio di PLOC fu messa in vendita ed acquistata da Sir Hugh Innes, il quale trovandosi nella stessa situazione pensò di creare il villaggio di pescatori di PLOCK TOWN (da PLOC= promontorio e TOWN= città) per trasferirvi i fittavoli cacciati dalle zone più interne. Il villaggio guadagnò rapidamente slancio poiché la pesca delle aringhe divenne improvvisamente un’industria redditizia. Tra il 1850 e il 1880, Plockton raggiunse l’apice della popolazione e dell’attività marittima. Nel frattempo Sir Alexander Matheson aveva rilevato la tenuta diventandone il proprietario e, una volta costruita la sua residenza nel castello di Duncraig, fece eseguire lavori di imboschimento dell’area. Portò inoltre avanti l’estensione della “Highland Rail” (la linea ferroviaria delle Highlands) fino a Stromeferry e fece costruire una nuova scuola in uso ancora oggi. Ma sfortunatamente di lì a poco le rotte di migrazione delle aringhe cambiarono e l’industria della pesca si esaurì. Il villaggio cadde presto in rovina e divenne noto come il villaggio dei poveri ( in gaelico, Baile na Bochdainn). Fu solo alla fine della seconda guerra mondiale che nelle Highlands arrivarono grandi cambiamenti di cui PLOCKTON beneficiò enormemente. Alla fine degli anni Quaranta fu introdotta l’elettricità e dalla metà degli anni ’60 la popolazione locale tornò ad aumentare; da allora grazie alla costruzione di strade e vie di comunicazione più agevoli il turismo cominciò a svilupparsi fino a divenire il supporto chiave per la comunità.
E se ne capisce facilmente il perché! Nelle giornate limpide l’azzurro è ovunque e risplende nel mare e nel cielo rimbalzando come un’onda luminosa sulle pareti delle montagne. Il profumo dei boschi e dei fiori nei giardini si mescola al sentore penetrante delle alghe, mentre l’aria è così dolce che pare di stare in un villaggio di riviera. Vale la pena allungare un po’ la passeggiata lungomare, oltrepassare il minuscolo edificio fiabesco del POST OFFICE e raggiungere l’estremità nord del villaggio dove si trova il nuovo molo. Nonostante la pesca su larga scala a PLOCKTON non sia mai ripartita, è lì che si può ancora trovare qualche pescatore di gamberi e di aragoste con le sua barchetta colorata. Ed è da quello stesso molo che nei mesi estivi partono i CALUM’S SEAL TRIPS, piacevolissime crociere della durata di un’ora intorno alle isolette che punteggiano la Plockton Bay e al largo del Loch Carron pe avvistare le foche dentro a uno scenario da paura (crociere quest’anno purtroppo sospese causa Covid)
E se mai la vivacità di PLOCKTON vi venisse a noia, il luogo perfetto per rifugiarsi rapidamente nel silenzio è DUIRINISH, a meno di due miglia di distanza fisica, ma a più di un abisso quanto ad atmosfera! Un villaggio minuscolo, pittoresco e silenzioso fatto di linde casette rurali che qui prendono il nome di “CROFTS”, disposte in due file separate lungo le sponde dell’ALLT DHUIRINISH, un piccolo torrente con pascolo annesso spesso frequentato da super fotogeniche muccone delle Highlands. Degno di nota il ponte in pietra opera del grande ingegnere scozzese THOMAS TELFORD, che dal 1826 permette alla strada principale di oltrepassare il fiume proseguendo in direzione nord verso Plockton oppure in direzione sud verso Kyle of Localsh. I due lati del villaggio si ricongiungono invece all’estremità orientale dell’abitato grazie a un guado e a un piccolo ponte pedonale di legno che regala un colpo d’occhio semplicemente incantevole.
Le muccone al nostro passaggio purtroppo non c’erano, ma la magia quella sì… era lì tutta per noi! E anche una dolcissima famigliola di papere intenta a sguazzare nel fiume, l’unica presenza oltre a qualche pecora paffuta e a noi due!!! DUIRINISH è uno spazio senza tempo, uno di quei posti dove resteresti lì per ore impegnato nel più dolce far niente, a respirare pace e silenzio, a riempirti il cuore di poesia.
E se a forza di fare niente la ginnastica del cuore vi mettesse un languorino, lì proprio dietro l’angolo, ecco comparire una fantastica tearoom che pare uscita da una favola e planata direttamente in questo angolo sperduto di mondo! Un’insegna adorabile; profumi golosi e sapori genuini, mentre fuori un violento scroscio di pioggia irrompe inaspettato nel blu del cielo. E quale momento migliore per una pausa di dolcezza? Nulla ci è mai parso più buono di quello scone e di quella generosa fetta di carrot cake!!! La pioggia continua a scendere copiosa durante la nostra merenda. Poi, come niente fosse, di nuovo il sole, mentre nell’aria tutto brilla di una luce ultraterrena.
Ma ditemi voi come si fa a non perdere la testa per la Scozia ❤️
2 Comments
antonella gorini
18 Ottobre 2020 at 20:24Ciao Ilaria!
Di questi due gioiellini uno mi é familiare, ricordo bene il lungomare di Plokton , i suoi bei cottages con il giardinetto davanti, l’isolotto e la panchina dove ci sedemmo per mangiare il nostro sandwich con il salmone comperato direttamente nell’affumicatoio del paese…
A Duirinish non ci siamo stati, mi piacerebbe vederlo, chissà…
Un abbraccio.
P.S. quella fetta di Carrot Cake mi ha fatto venire l’acquolina in bocca!
ilaria
22 Ottobre 2020 at 13:24E cosa può esserci di più gratificante che assaporare un buon sandwich al salmone seduti su una panchina di fronte allo spettacolo della baia di Plockton? Felicissima di averti evocato un ricordo tanto bello e piacevole Antonella! La prossima volta non mancare di fare un salto anche a Duirinish perché quel villaggino è una vera delizia… e poi quella carrot cake è davvero imperdibile!!! Grazie mille come sempre per il passaggio, un grande abbraccio