Gran Bretagna Scozia

La Scozia nel piatto – CULLEN e il CULLEN SKINK

Sapida, cremosa, profumata…densa al punto giusto!
Chi di voi ha mai affondato il cucchiaio in una scodella fumante di CULLEN SKINK?
Un piatto semplice, ma davvero appetitoso… a prova del turista italiano più restio e schizzinoso!
Che ci crediate o no, anche la cucina scozzese riserva a volte piacevoli sorprese…
Rimandate quindi pizza e spaghetti al vostro ritorno in patria e – una volta che sarete in Scozia – provate invece, con mente aperta e palato curioso, questa e le molte altre specialità del posto!
Perfetto per gli amanti del pesce e per scaldarsi le ossa nei giorni freddi e piovosi che in Scozia capitano in ogni stagione, il CULLEN SKINK è una zuppa succulenta e sostanziosa, preparata con smoked haddock (possibilmente della varietà “Finnan haddie” affumicata con legno verde e torba) patate e cipolle, più una generosa dose di latte o panna, da servire rigorosamente bollente e accompagnata da un bel pezzo di pane rustico fatto in casa!

CULLEN SKINK

La si trova nel menù di molti ristoranti su tutto il territorio scozzese e viene normalmente servita come “starter” durante le cene ufficiali o di gala, come nel caso del BURNS NIGHT SUPPER, la festa che si tiene un po’ ovunque in Scozia (e non solo) il 25 gennaio e che prevede una cena tipica con lettura di poesie, brindisi a base di whisky, musica di cornamuse e danze tradizionali (ceilidh) per celebrare la vita e le opere del famoso e amatissimo poeta scozzese ROBERT BURNS.

Ancora non vi ho convinto del tutto? Qualcuno continua ad arricciare il naso?
Sono certa che apprezzerete di più questo piatto dopo avere visitato la località suggestiva da cui proviene…
Impossibile sbagliarsi: si chiama CULLEN SKINK perché a dargli i natali fu proprio CULLEN, ridente villaggio placidamente annidato lungo la costa del MORAY, nel nord dell’ABERDEENSHIRE, un centinaio di chilometri circa (96 e mezzo per l’esattezza) a est di INVERNESS.

Ecco la posizione di CULLEN lungo la costa del MORAY

 


Del tutto dimenticato, o nel migliore dei casi, liquidato in poche righe persino dalle guide turistiche più complete e prestigiose, a visitarlo non sono poi in tanti…
Il turismo, qui, è rimasto un fenomeno squisitamente “locale” e appena percepibile durante i mesi estivi, quando molti scozzesi vengono a trascorrervi le vacanze, magari in uno dei cottages allineati lungo il mare, preso in affitto per la stagione.

Eppure, posso assicurarvi che CULLEN è uno di quei gioiellini scozzesi capaci di rendere speciale un viaggio… basta un’occhiata e un respiro profondo… ed ecco che per magia il ritmo rallenta, il cuore si placa… e mentre i polmoni si gonfiano del profumo inebriante del Mare del Nord, gli occhi indugiano dolcemente fra quelle case da fiaba, rimbalzando tra file ordinate di comignoli buffi e sonnolenti incroci di viuzze semi deserte…

Un piccolo luogo adorabile, persino in una cupa giornata di giugno come quella che è toccata a noi… con il vento gelido a tagliarci la faccia e la pioggia sempre in agguato!

CULLEN ha una lunga storia.
Il villaggio venne fondato da WILLIAM THE LION nel dodicesimo secolo, in posizione leggermente arretrata rispetto a quella attuale, ma fu ROBERT DE BRUCE nel 1327 a concedergli ufficialmente lo status di “città”.
Successivamente, nel 1455, GIACOMO II lo insignì del titolo di “borgo reale”, per le fiorenti attività legate alla pesca e gli intensi scambi commerciali intrattenuti con il resto d’Europa. A quel tempo CULLEN era una vivace cittadina portuale specializzata nell’esportazione di haddock affumicato e possedeva tre grandi “CURING HOUSES” ovvero stabilimenti per l’essicazione e la salatura del pesce.

A guardarlo oggi questo passato illustre proprio non si direbbe.
Ora qui c’è solo pace, vento pungente e assordante silenzio…
E se quello che cercate è “movimento”, negozi per turisti, vita notturna e locali di tendenza, mi raccomando, non venite a CULLEN!

Case allineate lungo la strada che scende verso la “SEATOWN”

 

In realtà il villaggio è diviso in due:
1 – “NEW CULLEN” è la parte “moderna” che sorge in cima alla collina, ed è lì che si trovano alcuni servizi pubblici, qualche piccolo negozio e una chicca di gelateria, chiamata semplicemente “THE ICE CREAM SHOP” e annoverata fra le migliori di tutta la Scozia.
2 – la “SEATOWN” è invece il quartiere affacciato sul mare, cui si accede scendendo lungo la strada principale e passando sotto gli archi di uno dei grandi viadotti ferroviari che incorniciano il villaggio, ormai in disuso dal lontano 1968 e oggi incorporati nel “coastal path” (sentiero costiero) verso Portcknockie.

Uno dei viadotti in disuso che circondano il villaggio

 

CULLEN “SEATOWN”

PREPARATEVI AL COLPO D’OCCHIO…

La CULLEN “marinara” è una visione che conquista all’istante: tetti rossi che risaltano fra tetti grigi e linde casette a effetto “patchwork”, strette fra il verde brillante della collina e il blu profondo della baia… un quadro pieno di colore anche in quei giorni tipicamente nordici, in cui non c’è proprio verso di intravedere un solo raggio di sole!

Il porticciolo si trova a est del villaggio ed è una chicca da non perdere, anche perché a progettarlo, fra il 1817 e il 1819, fu quel THOMAS TELFORD, scozzese di nascita, che durante la prima rivoluzione industriale realizzò nel Regno Unito un gran numero di strade, ponti, acquedotti e infrastrutture di vario tipo, spesso innovative e pure di bell’aspetto (l’ingegnoso CALEDONIAN CANAL è opera sua, tanto per fare un esempio).

Il porticciolo progettato da THOMAS TELFORD, visto dall’alto

 

Ma quanto è piacevole passeggiare lungo il molo!

Segue verso ovest la spiaggia – sabbia dorata punteggiata di scenografiche e bizzarre formazioni rocciose – spazzata dal vento del Nord e quasi sempre deserta.

Giocate forse a golf?
Concedetevi allora un “round” sul fantastico “green” di CULLEN, con le sue 16 buche affacciate direttamente sul mare…
Il sole splende ma il golf non è decisamente il vostro forte?
Avventuratevi a piedi lungo la magnifica costa rocciosa che corre verso ovest, fino al villaggio di PORTCKNOCKIE, facendo incetta di cieli e panorami da immortalare!
Se invece il meteo fa le bizze, o se soltanto il tempo stringe, optate semplicemente per la tranquilla e godibilissima passeggiata in cima al viadotto… e CULLEN, vista da lì, resterà per sempre un ricordo indelebile!

La spiaggia con le sue belle formazioni rocciose, in una gelida e uggiosa giornata di giugno!

 

Uno scorcio del campo da golf

 

Le colline alle spalle del viadotto

 

E PER CHI VOLESSE FERMARSI A DORMIRE…
CULLEN BAY HOTEL – ubicato a due passi dalla spiaggia, è il luogo perfetto per un rilassante soggiorno in ambiente curato, luminoso e informale.
Le 14 stanze, rinnovate di recente, regalano splendide vedute della baia o delle colline circostanti, mentre il suo ristorante – rinomato per l’ottima cucina locale e aperto anche agli esterni – è il posto migliore in zona per una cena da gustare ammirando il tramonto sul MORAY FIRTH (sempre che siate più fortunati di noi con il meteo!)

Cullen Bay Hotel

 

ACADEMY HOUSE – per chi, come me, preferisce l’atmosfera familiare (e il prezzo più abbordabile) dei bed&breakfast, suggerisco invece l’ACADEMY HOUSE, una ex-scuola oggi trasformata in elegante casa tradizionale, nonché struttura a 5 stelle, situata nello storico e pittoresco villaggio di Fordyce, a soli 7,5 km da Cullen.
Il livello del servizio offerto, la cura degli ambienti e il fantastico giardino, lo collocano a pieno titolo fra i migliori bed&breakfast che io abbia mai sperimentato… e ad un prezzo davvero competitivo!

Academy House bed&breakfast

 

Un particolare del giardino

 

CURIOSITÀ…
da cinque anni a questa parte, presso il CULLEN BAY HOTEL si tiene la “CULLEN SKINK WORLD CHAMPIONSHIP”, la gara fra chefs che assegna il premio per il miglior Cullen Skink in base ai seguenti parametri: densità, consistenza, colore, sapore, profumo e presentazione.
Vincitore dell’ardua battaglia per il 2016… indovinate un po’?!?! Proprio il ristorante dell’hotel!

DULCIS IN FUNDO…
Per tutti coloro che, una volta tornati a casa, volessero ritrovare nel piatto tutto il gusto del Mare del Nord e i profumi sciorinati dal vento a CULLEN e dintorni, ecco la ricetta originale del CULLEN SKINK:

Dosi per 6
INGREDIENTI:
500 gr di haddock affumicato (eglefino) con la pelle
una foglia di alloro
una noce di burro
una cipolla, pelata e finemente tritata
un porro, lavato e tagliato a tocchetti
2 patate medie con la buccia, lavate e tagliate a pezzi
500 ml di latte intero
erba cipollina tritata per servire

Filetti di eglefino affumicato (smoked haddock)

PROCEDIMENTO:
Mettete il pesce in una grande casseruola e copritelo con circa 300 ml d’acqua fredda. Aggiungete la foglia d’alloro e portate dolcemente a bollore.
Una volta che l’acqua sarà giunta a bollore, il pesce dovrebbe essere cotto.
Verificate e, se necessario, cuocete ancora per qualche minuto.
Toglietelo dal tegame e mettetelo da parte a raffreddare. Rimuovete la casseruola dal fuoco.

Fate sciogliere il burro in un altro tegame su fuoco medio/basso.
Aggiungete la cipolla e il porro e lasciateli sudare senza che prendano colore, finché si saranno ammorbiditi. Aggiungete un po’ di pepe.

Aggiungete le patate a pezzi e mescolate bene per amalgamarle con il burro.
Versate nel tegame il liquido di cottura del pesce con la foglia d’alloro e fate sobbollire finché le patate saranno tenere.

Nel frattempo togliete la pelle e le eventuali lische al pesce e riducetelo in fiocchi.

Togliete un generoso mestolo di patate e porri e mettetelo da parte. Togliete la foglia d’alloro. Aggiungete nel tegame il latte e metà del pesce e mescolate bene fino a ottenere una specie di purea grossolana.

Aggiustate di sale e/o pepe e servite in singole fondine, aggiungendo in ognuna un generoso cucchiaio di composto di patate, porri e haddock (eglefino).
Completate con una spruzzata di erba cipollina tritata e servite la zuppa accompagnandola con una bella fetta di pane rustico.

Gustate la zuppa guardando le vostre foto di CULLEN. E sognate, sognate…

BUON APPETITO!

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10 Comments

  • Reply
    Beatrice
    25 Marzo 2017 at 16:01

    Che bello Ilaria, la stessa ricetta che abbiamo messo nella guida 🙂
    Durante l’ultimo viaggio in Scozia la signora che mi ha ospitata mi ha anche viziata con molti manicaretti, Cullen Skink inclusa! Mi ricorderò per sempre tutte le prelibatezze che ho assaggiato…ho l’acquolina in bocca solo a pensarci!

  • Reply
    ilaria
    25 Marzo 2017 at 22:41

    Già…io lo dico sempre Beatrice… gustare la cucina scozzese è parte integrante dell’esperienza di viaggio in quella terra! Come rinunciare ad esempio a un bel Scottish Breakfast, in tutte le sue succulente varianti???
    Viaggiare è stravolgere le abitudini, vivere ritmi diversi, scoprire paesaggi inconsueti e sapori nuovi!!!!! Non posso pensare a un viaggio senza tutto questo!
    E pazienza se fra le tante cose buone ce ne sarà pure qualcuna che non ci entusiasmerà…
    Grazie per essere passata di qui…è sempre bello ricevere un tuo commento!
    Un bacio e a presto…

  • Reply
    ANTONELLA GORINI
    26 Marzo 2017 at 16:14

    Ciao Ilaria, non ci crederai, ma proprio ieri, mentre ero al ristorante, ho detto a mio marito che non vedevo l’ora di gustare nuovamente il Cullen Skink … L’anno scorso, durante il nostro tour scozzese, l’ho mangiato diverse volte e l’ho trovato decisamente gustoso. Sono contenta che tu ci abbia regalato la ricetta, così da poterlo replicare a casa , ma dove trovare l’eglefino affumicato ???
    Ieri abbiamo fatto una capatina in Liguria, dopo pranzo il tempo si è rannuvolato ed è iniziato a piovere, abbiamo fatto una passeggiata sulla spiaggia con il vento freddo e la pioggia ed in un attimo mi sono sentita in Scozia…
    Grazie del tuo bel post. Un abbraccio

    • Reply
      ilaria
      26 Marzo 2017 at 22:13

      Ma che combinazione Antonella… abbiamo pensato allo stesso piatto, più o meno nello stesso momento! Davvero buono un Cullen Skink preparato come si deve!!!
      Certo qui in Italia l’eglefino è introvabile… l’unica è sostituirlo con del merluzzo, ma non è esattamente la stessa cosa!
      Sai che anche a me capita spesso che una certa luce, un’improvvisa raffica di vento, un movimento inaspettato nel cielo, il profumo della pioggia, mi riportino per un attimo in Scozia? Lei è sempre lì, rannicchiata nel mio cuore e pronta ad uscire in qualsiasi istante!
      Grazie mille per il tuo commento, prezioso come sempre. Un super abbraccio e a presto!

  • Reply
    Stefania
    28 Marzo 2017 at 12:39

    Buongiorno cara amica mia .Ora vuoi diventare anche una food blogger??? Oltre a farmi venir voglia di partire, mi fai venire anche l’acquolina in bocca… Credo che proverò davvero a cucinare la Cullen Skink, anche se ovviamente con la variante del merluzzo e molto probabilmente ti inviterò a cena così potrai fare il paragone con quella orginale. Mi sa tanto pero’ che dovrò andare sul posto di persona per fare il confronto!!!
    Scherzi a parte, complimenti ancora una volta per questo tuo post ricco di dettagliate descrizioni e foto stupende.Ogni località scozzese anche quella piu’ anonima riserva a volte sorprese graditissime e forti emozioni, oltre alla bellezza del paesaggio..

    Hai proprio ragione quando dici che basta un niente per far riaffiorare qualcosa di Scozia dentro di noi…Pensa succede a me solo leggendo i tuoi posts..chissà dopo che saro’ tornata veramente da quei luoghi e cioè dopo il 6 agosto, cosa mi succederà!!!!!
    Ancora grazie del post bellissimo che hai scritto…. un abbraccio Stefy

    p.s. ti faccio pubblicamente i complimenti anche per l’articolo scritto sulla guida di Beatrice e colgo a proposito l’occasione per ringraziare Beatrice e tutti quelli che hanno collaborato alla stesura. Scritta molto bene, lettura fluida e immediata, utilissima da tenere in borsa durante i vari itinerari. Ho notato una cosa che accomuna questi scrittori: non è solo un’indicazione per visitare determinate località, ma dai loro racconti traspare la passione, quella vera, quella con la P maiuscola per la magica Scozia.
    Complimenti a tutti quanti!!!

  • Reply
    ilaria
    28 Marzo 2017 at 13:13

    Grazieeeee Stefy, anche a nome di Beatrice e di tutti coloro che hanno collaborato alla guida!!! Sono davvero contenta che ti piaccia! Anche quello che di primo acchito poteva sembrare un difetto (la dimensione ridotta) si rivela in effetti una carta vincente…sarà la guida perfetta per seguirti ovunque durante le tue avventure scozzesi!
    Per quanto riguarda il Cullen Skink (o “la”…visto che si tratta di una zuppa!) ti prendo in parola… lo/a gusterò molto volentieri a casa tua, magari quando sarai appena tornata dal tuo viaggio in Scozia…così verseremo su quel piatto fiumi di parole e magari qualche lacrimuccia!
    Scommetto che anche con il merluzzo sarà buonissima…perché il sapore della Scozia ce lo portiamo nel cuore…sempre e comunque!
    Un grazie immenso, un grande abbraccio, e sempre sempre EVVIVA LA SCOZIA!

  • Reply
    Tiziana
    29 Agosto 2018 at 13:42

    Ciao Ilaria dopo aver mangiato la Cullen skin proprio a Cullen prima di tornare in Italia mi sono procurata lHaddock affumicato (noi viaggiamo in camper!) e seguendo la tua ricetta è venutoa buonissima e il ricordo della Scozia mi ha fatto venire le lacrime agli occhi….e adesso che ho finito la mia scorta come faccio a procurarmelo???? Su internet non sono riuscita a trovare nulla…hai per caso qualche indirizzo da consigliarmi?
    Grazie e buon viaggio….con un pizzico di invidia….

    • Reply
      ilaria
      29 Agosto 2018 at 17:58

      Ciao Tiziana, certi sapori sono capaci di farci rivivere ricordi bellissimi ed intensi… persino, come dici tu, fino a commuoverci!!! La Cullen Skink porta con sé i profumi sublimi del mare del Nord ed è così bello poterli gustare di nuovo anche a casa, ripensando ai momenti meravigliosi vissuti lassù! Purtroppo, qui da noi, procurarsi lo smoked haddock risulta praticamente impossibile e bisogna ripiegare sul merluzzo, aggiungendo magari del salmone affumicato per dare quel tocco di “fumo” che rende unico il gusto della zuppa! Prova e vedrai… verrà benissimo anche così! Un caro saluto e a presto

  • Reply
    Jacopo
    9 Maggio 2022 at 16:44

    Ma quando è nato il piatto??

    • Reply
      ilaria
      9 Maggio 2022 at 21:47

      Il piatto è nato verso la fine dell’800 quando il porto di Cullen diventò un fiorente centro di pesca delle aringhe e il villaggio si specializzò anche nella produzione di eglefino affumicato, l’ingrediente principe di questa buonissima zuppa

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