Le Crete Senesi sono una di quelle zone in cui il paesaggio italiano si fa di colpo emozionante. E ve lo dice una che in Italia non si emoziona tanto facilmente.
Che si arrivi da nord o da sud, una volta lasciata la superstrada Siena-Bettolle all’uscita Taverne d’Arbia e imboccata la strada statale 438 per Asciano (Lauretana Antica), si abbandona quel mondo prosaico fatto di tangenziali, case a schiera e mega-store, per entrare in una dimensione poetica che pare sospesa nel tempo e totalmente priva di frenesia.
Gli occhi vagano, finalmente liberi, fra spazi aperti dolcemente ondulati e splendidamente spogli – tutt’altro che selvaggi – ma dove l’uomo, per una volta, ha saputo plasmare a meraviglia il territorio con mano “lieve”, senza deturparlo. E sembra quasi un miracolo, ai giorni nostri in questo paese, dove centri commerciali e orrendi cubi di cemento infestano ormai regolarmente gli spazi extra-urbani.
Ci troviamo nella zona collinare a sud-est di Siena, dove il terreno fortemente argilloso (da cui il nome “Crete”) conferisce al paesaggio un aspetto quasi lunare: a dominare la scena sono i colori della terra – i marroni, i grigi e i bruniti – che dipingono i colli di delicate sfumature tono su tono, creando geometrie morbide e altamente suggestive, arricchite da tocchi brillanti di verde in primavera o di giallo oro nel pieno dell’estate.
Seppure nelle Crete si trovino borghi interessanti come Buonconvento e Rapolano Terme, a renderle uniche sono piuttosto le linee pulite ed essenziali di un paesaggio ordinatamente coltivato, arricchito qua e là dalla presenza di abbazie, roccaforti e casali isolati appollaiati in cima ai colli, con le tipiche stradine sterrate – fiancheggiate da filari di cipressi – che si inerpicano lungo i crinali.
Le “strade bianche” (non asfaltate) sono caratteristiche di questa zona e seguono l’andamento sinuoso del territorio, offrendo bellissimi percorsi panoramici da intraprendere in auto o, meglio ancora, a piedi e in bicicletta. Decisamente imperdibile quella che sale al Castello di Leonina, un edificio di origine rinascimentale gradualmente trasformato in fattoria fortificata e oggi adibito a relais di lusso con annesso ristorante, perfetto per una fuga romantica! Un paio di anni fa io e mio marito abbiamo cenato lì in una bellissima sera d’estate, e ne siamo rimasti pienamente soddisfatti: la vista strepitosa, il servizio attento, la piacevole brezza estiva a solleticare fantasia ed appetito e la cucina assolutamente all’altezza! Il conto in linea con l’ambiente, ma non esagerato, considerata la media dei prezzi nella zona.
Per raggiungerlo basta prendere il bivio sulla sinistra della strada per Asciano, 2 o 3km circa dopo l’abitato di Arbia, e proseguire fin sulla cima del colle.
Per un panorama davvero mozzafiato, che spazia dal Monte Amiata a Siena, al Chianti e a tutto l’Appennino, occorre poi proseguire a piedi oltre l’abitato, fino al cosiddetto “Site Transitoire” dove, nel punto più alto, è stata collocata una controversa scultura moderna che ricorda un monolite. Qualcuno dice sia orrenda, io mi limito a dire che la trovo inutile e del tutto superflua, dato che nulla aggiunge ad un paesaggio che non necessita di abbellimento alcuno!
Per dormire beati – e senza spendere un occhio – nella pace rigenerante delle Crete, vi consiglio invece l’Agriturismo Il Paradiso nei pressi di Asciano, dotato di camere e appartamenti semplici ma molto confortevoli e di una bella piscina per il periodo estivo. La colazione è varia e abbondante; se poi siete buone forchette e non siete neppure vagamente vegani, allora fermatevi anche per cena…quantità e qualità assicurate a prezzi davvero modici!!! E per un pieno di “toscanità”, potete sempre richiedere una bella bistecca fiorentina… dopo aver nutrito l’anima a spasso per le Crete, anche il corpo vuole la sua parte!
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