Difficile immaginare qualcosa di più spettacolare della Val di Funes in autunno. Se poi il sole splende in un cielo blu che di più non si può, allora il gioco è fatto… La calda tavolozza di colori che ne accende i panorami mozzafiato è davvero imbattibile!
Nel caso vi pigliasse la voglia di andare a verificare di persona, salite in macchina e percorrete l’autostrada del Brennero fino a Chiusa, proseguite quindi per 2 km circa in direzione di Bressanone e svoltate poi a destra seguendo le indicazioni per questo gioiello di valle, persa nel cuore delle Dolomiti.
Spingetevi fino al fondovalle, oltre i centri abitati di Tiso e San Pietro, fino a raggiungere quota 1339 dove, sullo sfondo di uno scenario grandioso, il minuscolo paese di Santa Maddalena se ne sta rannicchiato ai piedi delle Odle con i suoi 370 abitanti. Parcheggiate l’auto in paese e avviatevi in salita lungo l’unica strada sulla sinistra della storica Gasthof Edelweiss, verso la pittoresca chiesetta in posizione sopraelevata, così suggestiva da sembrare uscita direttamente da una fiaba!
Si tratta di una chiesa molto antica le cui origini sembrano risalire al 1394, anche se di quell’epoca è rimasto solo il campanile, mentre il resto data di un secolo più tardi. La leggenda vuole che sia stata costruita proprio nel punto in cui le acque del rio Fopal trascinarono un quadro miracoloso raffigurante Santa Maddalena ed è indubbio che ancora oggi sia il simbolo per eccellenza della valle.
In prossimità della chiesa sarete irresistibilmente attratti da quel paio di panchine orientate verso i picchi dolomitici, le cui pareti scoscese sbucano imponenti da un fitto bosco di larici e abeti per stagliarsi aguzze contro il cielo. Se siete appassionati di fotografia già qui vi scapperanno a occhio e croce i primi cento scatti, perché il tripudio di rossi, gialli e verdi che fanno da cornice ai colossi dolomitici già spruzzati di neve, congiurerà di certo a farvi perdere il controllo!
Ma è solo proseguendo oltre la chiesa, lungo il sentiero dapprima in discesa e poi in dolce risalita lungo il pendio erboso della montagna, che la valle offre la classica veduta da cartolina, di quelle che in un’unica immagine condensano e racchiudono l’intera essenza di un luogo…
Il paesino di Santa Maddalena è, a sua volta, un delizioso insieme di belle casette tradizionali, con tanto di orticello e legna perfettamente accatastata, e conserva intatto il suo carattere idilliaco di piccolo centro di montagna fuori dalle rotte più battute. Unica nota stonata: il nuovo centro visitatori, un brutto cubo di cemento armato concepito dalla mente geniale di qualche architetto di grido, che nulla ci azzecca con l’ambiente circostante. Forse sarò di gusti antichi, ma ogni volta che l’occhio mi cade lì, mi chiedo come gli amministratori locali abbiano potuto approvarne il progetto e la realizzazione!
Per chi avesse il tempo di fermarsi di più e di esplorare per bene questa piccola valle ancora snobbata dal turismo di massa (e per fortuna!), c’è tutto il meraviglioso mondo del Parco Naturale delle Odle da scoprire, con una miriade di camminate per tutte le gambe e per tutti i gusti.
Se posso consigliarne una fra tutte, senza esitazione vi dico “MALGA CASNAGO”, collocata in posizione così panoramica che le Odle le puoi quasi toccare, e raggiungibile in circa 1 ora e mezza di cammino dal parcheggio della Malga Zannes (poco sopra il paese di Santa Maddalena). Ma in questo luogo paradisiaco ci sono arrivata, non in autunno, bensì in un limpido giorno di primavera.
Altra storia quindi…per oggi fermiamoci semplicemente in quel fondovalle incantato, nella quiete profonda del fuori stagione, ad ammirare la veduta dolomitica forse più bella e riconoscibile dell’intero arco alpino, splendida più che mai nel suo abito autunnale…
Per dormire:
HOTEL TYROL: Un 3 stelle superior in posizione panoramica, dotato di un bel giardino attrezzato e di un piccolo ma modernissimo centro benessere. Ottima cucina, prezzi medio-alti;
HOTEL GASTHOF EDELWEISS: albergo vecchio stile proprio nel centro del paese. Per chi dispone di un budget limitato e si sente pronto ad atmosfere un po’ kafkiane. Ambienti poco luminosi e leggermente stantii, anche se dal sito non si direbbe. L’anziana proprietaria un vero personaggio. Un’esperienza tutto sommato non terribile e piuttosto divertente;
HOTEL RANUIMULLERHOF: forse la scelta migliore, per il buon rapporto qualità/prezzo e il livello dei servizi offerti, pur in un ambiente intimo e familiare senza troppi fronzoli. C’è anche una nuova sauna in legno di cirmolo
4 Comments
ANTONELLA
26 Gennaio 2016 at 13:50GUARDO…VEDO…MI COMMUOVO E…SOGNO…
ilaria
26 Gennaio 2016 at 13:54Felicissima di sognare insieme!!!!!!
carolina
24 Agosto 2018 at 10:35Ciao Ilaria!
ti chiedo qual è il periodo migliore per andare in autunno secondo te..fine settembre ci sono già quei colori? o bisogna aspettare metà ottobre?
grazie ciao!
ilaria
24 Agosto 2018 at 14:04Ciao Carolina,
fine settembre è decisamente troppo presto per avere splendidi colori autunnali! Un accenno magari sì, ma per uno spettacolo che sia davvero mozzafiato bisogna andare nella seconda metà di ottobre/inizio novembre. Calcola che queste foto io le ho scattate durante il ponte di Ognissanti! Comunque la Val di Funes in autunno è davvero strepitosa, da vedere almeno una volta nella vita!!!