Italia Trentino-Alto Adige

Una giornata in VAL D’ULTIMO – Ecco cosa vedere in poche ore


VAL D’ULTIMO.
Fu proprio quel nome a incuriosirmi quasi trent’anni fa. Un nome che fa pensare subito a un luogo estremo, dimenticato, misterioso.
E poiché da sempre il richiamo dei luoghi poco frequentati risuona forte dentro di me, fu proprio allora che volli fortemente una vacanza estiva in Val d’Ultimo alla scoperta di un piccolo universo alpino rimasto intatto e tenacemente legato alle sue tradizioni. Piccolo… ma grandioso: una valle lunga 40 chilometri che si estende a sud ovest di MERANO in ALTO ADIGE, dalla gola Gaulschlucht presso LANA fino ai ghiacciai al termine della valle, parte del PARCO NAZIONALE DELLO STELVIO. Chilometri di natura incontaminata: boschi, pascoli, laghi cristallini, antichi masi di legno con i tipici tetti sormontati da grosse pietre e cime via via più alte a incorniciare il tutto fino ai quasi quattromila di sua maestà l’ORTLES, che svetta fiero alle spalle del minuscolo borgo di SANTA GERTRUDE (o SANTA GELTRUDE come viene spesso tradotto dal tedesco), un posticino da fiaba dove ti aspetti di vedere Heidi aggirarsi felice fra le poche case e quel paio di alberghi sparpagliati ai piedi di una bellissima chiesetta dal campanile appuntito.

La chiesetta e i vecchi masi di SANTA GERTRUDE

 

Trovandoci a RUMO per il weekend (vedi articolo precedente) non potevamo proprio resistere alla tentazione di fare un salto in VAL D’ULTIMO per ritrovare quelle stesse suggestioni trent’anni dopo. È infatti la VAL D’ULTIMO a segnare il confine nord della Val di Non… troppo ghiotta l’occasione di averla a lì a quaranta minuti scarsi d’auto dal nostro bed&breakfast! E di poter rivedere quei luoghi accompagnati da un bellissimo sole, avendone ricordi stracolmi di cieli uggiosi, nuvole basse e incessanti scrosci di pioggia (forse un preludio di Scozia?)
Imbocchiamo quindi la comoda e poco trafficata strada provinciale 86 che da RUMO sale a PASSO CASTRIN per poi ridiscendere a valle in prossimità del villaggio di SANTA VALBURGA (1190 m), il capoluogo del comune di ULTIMO che comprende le frazioni a monte di S. Nicolò e S. Gertrude.

Il tragitto che dalla Alta Val di Non porta in Val d’Ultimo

 

Un maso tradizionale a Santa Gertrude

Il paese a prima vista ci pare un po’ cambiato. La chiesa in posizione fortemente decentrata a vegliare dall’alto come sempre sul centro abitato, qualche antico maso rimasto immutato, ma a disorientarci è l’aggiunta di un nuovo annesso alla storica GASTHOF EGGWIRT, vero fulcro del paese, che pur avendo mantenuto la bellissima parte vecchia con i suoi interni originali, essendosi allargata ha di fatto modificato un po’ la fisionomia del villaggio. Ai suoi piedi, intorno alla piazzetta dove si trova anche l’ufficio informazioni turistiche, negozi che un tempo non c’erano e, sul lato opposto della strada, una grande casa di riposo in stile vagamente moderno di cui non avevamo memoria. Ora come allora pensiamo che SANTA VALBURGA sia senz’altro una buona base per visitare la valle, ma non certo la sua località più suggestiva.
Per trovare il meglio bisogna andare più su, proseguendo lungo la strada che risale sinuosa la valle, a tratti profilata dalle tipiche staccionate in larice intrecciate a mano che si ritrovano pure lungo i sentieri. I panorami si fanno presto idilliaci e ci accolgono in un profondo e rinfrescante abbraccio che infonde infinito benessere fra ripidi pendii scuri tappezzati di conifere e pascoli verdeggianti punteggiati di casette e masi da fiaba. Un vero tripudio di verde in tutte le sue sfumature, interrotto dal blu scintillante del LAGO DI ZOCCOLO (Zoggler Stausee in tedesco), un grande lago artificiale formato dal torrente Valsura che si estende per 4 km tra i paesi di Pracupola e Santa Valburga.

Vecchi masi nel nucleo più antico di SANTA VALBURGA

 

Due chiacchiere ai tavoli esterni del GASTHOF EGGWIRT, molto frequentato dalla gente del posto

 

I paesaggi idilliaci del fondovalle

 

MA COSA FARE IN VAL D’ULTIMO AVENDO UN SOLO GIORNO A DISPOSIZIONE?
Le possibilità sono naturalmente infinite, dalle più semplici passeggiate nel fondovalle, agli itinerari da facili a medi lungo una fitta rete di sentieri, alle escursioni alpinistiche più impegnative che portano in quota fino ai rifugi e/o ai piedi del ghiacciaio.
Ma se come noi capiterete in valle per un solo giorno, fra le tante cose da scegliere, ecco quelle che non dovreste proprio perdervi… e vi assicuro che poche ore basteranno a farvi innamorare di questa valle!

LAGO DI FONTANA BIANCA
È lì, a quota 1885 e a circa 6 km dal paese di S. Gertrude, che dopo una salita assai stretta e tortuosa degna della più impervia “single track” scozzese, la strada della Val d’Ultimo si ferma al cospetto di uno scenario montano mozzafiato. È vero, il lago di FONTANA BIANCA è un bacino artificiale e non è nemmeno grandissimo (lo era molto di più nei miei ricordi), ma bastano tre passi lungo le sue sponde per trovarsi immersi in un mondo incontaminato e meraviglioso, fatto di panorami selvaggi, vette maestose, scorci d’acqua turchese, ruscelli gorgoglianti, splendidi cavalli allo stato brado, famigliole di dolci caprette e rigogliose distese di rododendri.

Quella che già di per sé sarebbe una fantastica meta dove trascorrere una giornata in totale relax, è in realtà il punto di partenza di numerosissime escursioni: da FONTANA BIANCA salendo alla Malga dei Pini (2036 m, 0.45 ore) i più intrepidi potranno imboccare vari sentieri che si inerpicano verso le vette più alte regalando panorami da paura. Ad esempio il numero 107 che porta dapprima al LAGO PESCE (2068 m), quindi al LAGO LUNGO (2340 m) per proseguire poi verso il LAGO NERO (2544 m), il GIOGO NERO (2823 m) ed il COLLECCHIO (2958 m). In alternativa si può salire fino al bellissimo RIFUGIO CANZIANI al Lago Verde (2560 m) e proseguire da lì per la CIMA STERNAI (su sentiero alpinistico, con tratto su ghiacciaio) o ancora, spingersi fino al PASSO di RABBI (2460 m) e raggiungere quindi i laghi del Corvo (2465 m) percorrendo il meraviglioso Sentiero Panoramico. E non sarebbe finita qui. Ma per stavolta, in qualità di semplici gitanti giornalieri a caccia di fresco e di un tranquillo (seppure attivo) relax, ci accontentiamo di compiere il PERIPLO DEL LAGO  lungo un comodo sentiero pianeggiante, fermandoci spesso ad ammirarne gli scorci più suggestivi e approfittando dei comodi tavoli e panchine piazzati qua e là nelle posizioni più strategiche! Giunta poi una certa ora non possiamo certo farci mancare un goloso pranzetto in perfetto stile montano, che ci viene servito al Weïssbrunner Almhütte, direttamente ai piedi dell’ORTLES!

Il goloso piatto altoatesino KAISERSCHMARRN servito con zucchero a velo e marmellata di mirtilli rossi

CURIOSITÀ: lo sapete come nasce il KAISERSCHMARRN (o più semplicemente, FRITTATA DOLCE DELL’IMPERATORE) nonché dolce tirolese dal sapore squisito che rischia di creare dipendenza?  Come capita per molti piatti “leggendari”, si dice che sia nato per errore. Siamo nel periodo fra la fine dell”800 e l’inizio del ‘900, quando l’imperatore Francesco Giuseppe d’Austria, uomo molto impegnato, ordina una crêpe al suo cuoco da consumare in privato nella sua stanza. Quest’ultimo, indaffarato a preparare la cena per tutta la famiglia reale, dimentica la crepe sul fuoco lasciandola bruciacchiare. Come se non bastasse, nella fretta di rimediare all’errore, tentando di girarla la rompe. Preso dal panico, il povero cuoco deve inventarsi subito una soluzione: così la spezzetta completamente, copre le bruciature con lo zucchero a velo e la presenta all’imperatore (facendosi il segno della croce) accompagnata con della marmellata di mirtilli rossi. E all’imperatore piace così tanto che diventa il suo dolce preferito!!!

NOTA BENE La strada che da Santa Gertrude sale a Fontana Bianca in alcuni tratti è veramente strettissima ed è quasi completamente priva di vie di fuga (niente “passing place”!!!) richiede quindi estrema attenzione e prudenza alla guida, soprattutto nel caso vi capiti di incrociare auto nel senso di marcia opposto. Per chi preferisce lasciare la macchina a Santa Gertrude, nei mesi estivi è normalmente previsto un servizio navetta che porta fino al lago, ma in questo strano periodo “post-Covid” è necessario verificarne l’operatività presso l’ufficio turistico!

LARICI MILLENARI
Considerati come le conifere più antiche d’Europa, i LARICI MILLENARI di SANTA GERTRUDE sono un prodigio della natura e rappresentano una tappa obbligata per ogni spirito sensibile e curioso. Collocati a 1430 metri d’altezza su un fresco pendio ombroso, formano una piccola oasi di pace dove l’incanto fiabesco del bosco si fonde con l’energia primordiale della terra. Il modo migliore per raggiungerli è la bella passeggiata panoramica di circa 20 minuti che parte dal CENTRO VISITATORI del PARCO DELLO STELVIO a Santa Gertrude, poco distante dalla strada principale, in prossimità della suggestiva SEGHERIA VENEZIANA (dove si può lasciare l’auto). Il percorso è segnalato ‘Larici secolari – Ultner Urlärchen’ e segue una stradina asfaltata lungo il torrente che sale poi con pendenza minima nel mezzo di prati meravigliosi punteggiati di splendidi masi.

La SEGHERIA VENEZIANA di Santa Gertrude

I bellissimi paesaggi lungo il sentiero

Nel 1930 uno di questi larici fu purtroppo abbattuto e fu allora che nel suo tronco si contarono più di 2000 anelli di accrescimento: si stabilì così che quell’albero era nato più di 2000 anni prima! Oggi gli esemplari sopravvissuti sono tre, ognuno dei quali possiede qualcosa di veramente unico e curioso. La punta di quello più alto (36,5 metri) è stata colpita e seccata da un fulmine, ma la forza vitale dell’albero ha resistito e nella parte bassa mostra ancora una bella chioma verde e fluente. A pochi metri di distanza c’è poi il larice con il tronco più grande (pensate che la circonferenza supera addirittura gli 8 metri!!!) dotato di una corteccia così spessa e di radici così enormi che spuntano dal terreno come gli artigli di un drago. Seguendo brevemente il sentiero in salita fino a un piccolo spiazzo erboso si arriva infine all’ultimo larice, quello che più di tutti colpisce l’immaginazione! La sommità dell’albero si è spezzata a sei metri di altezza e la corteccia forma ora una specie di guscio vuoto in cui si può entrare quasi si trattasse di una piccola casa degli elfi, con tanto di finestrella e panchetta in sasso su cui accomodarsi. Ma il suo spirito è vivo più che mai e dalla sua corteccia spunta un ramo laterale che germoglia ogni anno e che ha ormai raggiunto la bellezza di 22 metri e mezzo d’altezza!

Il bellissimo bosco dei LARICI MILLENARI di Santa Gertrude

 

LAGO ZOCCOLO
Fermati qua e fotografa di là, la nostra giornata in VAL D’ULTIMO ahimè passa veloce e al LAGO ZOCCOLO ci rimane giusto il tempo per una sosta fulminea e per qualche scatto in profondità dalla diga. Come già vi dicevo si tratta di un bacino artificiale formato dal torrente Valsura, un grande specchio d’acqua blu ben visibile dalla strada principale che attraversa tutta la valle. Siete fortunati abbastanza da avere ancora del tempo da spendere in VAL D’ULTIMO? Ebbene, c’è una bella passeggiata da fare lungo il comodo sentiero sterrato che costeggia la sponda del lago a ridosso della montagna. Lungo il tragitto (peraltro pianeggiante) le aree di sosta attrezzate non mancano e c’è pure un percorso KNEIPP dove riattivare la circolazione e rigenerare anche i piedi più stanchi nell’acqua ghiacciata! Se invece siete in vena di un trekking più spinto troverete facilmente pane per i vostri denti consultando la cartina all’ingresso della diga con le indicazioni sui vari percorsi possibili intorno al lago e sul fianco della montagna che lo sovrasta.

Uno scorcio in profondità sulla valle con lo ZOGGLERSEE (LAGO DI ZOCCOLO) visibile all’orizzonte

 

La distesa blu del LAGO ZOCCOLO

 

COME ARRIVARE IN VAL D’ULTIMO

DALLA VAL DI NON:
La Val d’Ultimo (Ultental) si trova in ALTO ADIGE proprio al confine nord della Val di Non, dall’altra parte della catena delle Maddalene e si raggiunge attraversando le gallerie del passo Castrin sopra PROVES a cui si arriva passando da RUMO oppure da REVÒ e seguendo le indicazioni per la Val d’Ultimo. Partendo da CLES, principale centro della VAL DI NON, per arrivare a Santa Valburga si impiega circa 1 ora.

DALL’AUTOSTRADA DEL BRENNERO:
Autostrada del Brennero A22 – uscita autostrada: BOLZANO SUD (svincolo per la Superstrada Bolzano-Merano) seguendo le indicazioni per SS38/MERANO/PASSO MENDOLA. Prendere l’uscita per LANA e imboccare infine la VAL D’ULTIMO

Confesso, in certi momenti e davanti a certi scorci, di avere pensato fortemente alla mia SCOZIAAA!!!!

 

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3 Comments

  • Reply
    antonella gorini
    13 Luglio 2020 at 20:25

    Ciao Ilaria!
    Anch’io sono stata in Val d’Ultimo in giornata tantissimi anni fa ed il ricordo è ormai sbiadito.
    In occasione della prossima vacanza in Alto Adige mi piacerebbe ritornarci, magari seguendo i tuoi consigli.
    Un bacione!
    P.S. 1 Adoro la kaiserschmarrn, ma non conoscevo la curiosità circa la sua origine…
    P.S. 2 Foto bellissime!

    • Reply
      ilaria
      15 Luglio 2020 at 18:00

      Ciaooo Antonella!
      La Val d’Ultimo merita davvero… è un’oasi di pace dove si respira ancora un’atmosfera molto autentica e offre infinite possibilità per belle passeggiate rilassanti in mezzo alla natura! Spero di poterci tornare presto e magari di potermi fermare più a lungo per azzardare qualche camminata più impegnativa. Il Kaisermarrn servito al Weïssbrunner Almhütte poi è una favola… ci tornerei anche solo per quello!!! Un bacione e grazie come sempre per il graditissimo passaggio

  • Reply
    Paolo Cracchiolo
    3 Settembre 2020 at 8:17

    Ciao Ilaria! Tu avresti dovuto fare la giornalista fotoreporter, anzi lo sei proprio!
    Wow! Che posti magicamente meravigliosi, mamma mia!
    Come mi insegni, la Scozia è sempre la Scozia: a proposito ho la possibilità di andare in vacanza ancora una settimana questo autunno:
    secondo te, si fa preferire visitare la Scozia a ottobre piuttosto che a novembre non solo per le giornate leggermente più lunghe, che dici? Sono di ritorno dal fantastico Pembrokeshire dove mi sono trovato nel bel mezzo delle tempeste Ellen e Francis, il primo un vero e proprio uragano! Ma anche bel tempo a sprazzi, ma lo spettacolo delle riprese con la tempesta in atto valgono il solo viaggio.
    Il mio proposito di un’altra settimana di vacanza è però sempre logicamente subordinato alla situazione covid, ma come sono riuscito ad andare in Galles, così dovrebbe essere anche per una Scozia il cui parlamento mi sembra tuttavia un po’ più severo a tema, ragion per cui ho optato per la costa sud occidentale del Regno Unito che, devo dire, mi ha stregato sebbene il cuore dice Scozia tutta la vita! 🙂
    Un caro saluto.
    Paolo

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