Italia Veneto

Riscoprire Venezia – vi spiego perché resisterle è impossibile

Ci sono tornata lo scorso gennaio dopo lunghi anni d’assenza, ma solo ora che l’estate è alle porte e la morsa dell’afa si fa sentire, mi decido finalmente a scriverne. Gli impegni, il poco tempo, la Scozia che mi porta la testa e il cuore perennemente altrove! Ma in fondo Venezia è una città senza stagioni… ferma in un attimo eterno d’immutata e straripante bellezza!

Una città che vive d’acqua; che dall’acqua sorge e nell’acqua sprofonda, con quel suo fascino arcano – così malinconico ma prepotente, sontuoso e decadente, squisitamente imperfetto e dolcemente ammaliante – che ti prende tuo malgrado, mentre provi a mantenere le distanze; come un dolce veleno che non puoi respingere e che esce copioso dai muri scrostati, corre lungo le calli strette, giù dai ponti e attraverso i canali, dentro i “campi” e nei sestieri fino a scivolarti nelle vene.

Luci d’inverno sul Canal Grande

 

Venezia vista dall’acqua… un giro in gondola è una di quelle cose da fare almeno una volta nella vita!

 

Venezia è un attimo infinito di silenzio che ti isola per magia dal frastuono della folla; è il sogno che non avresti mai fatto e che diventa improvvisamente realtà… difficile parlare di Venezia, perché di lei è già stato detto tutto, ma tutto non è ancora abbastanza!
Sono sincera: non credevo che visitandola per la seconda volta (anzi la terza o forse la quarta, se contiamo i viaggi risalenti alla notte dei tempi, quando ancora ero bambina) mi avrebbe preso così tanto… io che, più di tutto, amo gli spazi aperti e la solitudine, e che le mete troppo turistiche le rifuggo come la peste! Io che, diciamolo pure – l’arte e le belle città mi piacciono, sì – ma gira e rigira finisco sempre col prediligere il tocco semplice e rigenerante della natura!

Stavolta però a Venezia ho voluto dormirci, proprio lì fra le sue calli, che nel buio della notte si fanno vuote e silenziose… il caos si spegne e si prende una pausa, mentre tutto rimane lì, come sospeso, nell’attesa di un nuovo giorno pieno di passi e di voci. Città carissima Venezia, che farci due giorni è un salasso da cui occorre poi riprendersi, ma con qualche accorgimento ce la si può fare a uscirne vivi! Ad esempio, come abbiamo fatto noi, andandoci d’inverno, in giorni infrasettimanali e non prettamente festivi… rimandando la visita dal capodanno (che inizialmente avevamo prescelto) al 4/5 gennaio con rientro il giorno dell’Epifania… piccole attenzioni che sono bastate a farci risparmiare non poco, con l’ulteriore vantaggio di un afflusso turistico, per quanto possibile a Venezia, decentemente ridotto. L’alloggio in questione è l’HOTEL ALA, un tre stelle ubicato in pieno centro, a dieci minuti scarsi di cammino da Piazza San Marco e con una comodissima fermata del vaporetto proprio dietro l’angolo (CAMPO SANTA MARIA DEL GIGLIO)… dovessi tornare di nuovo a Venezia (come spero), la mia scelta cadrebbe ancora lì, per l’ottimo rapporto qualità/prezzo, l’impagabile comodità della location e l’estrema gentilezza del personale!

Un classico scorcio dall’attracco dei vaporetti a SAN MARCO

 

MA DA CHE PARTE COMINCIARE UNA VISITA A VENEZIA? E SOPRATTUTTO, COSA ASPETTARSI?
Ebbene, lo confesso: sono arrivata a Venezia con più di una punta di scetticismo – ahhh i miei luoghi selvaggi e sperduti del Nord, quell’inebriante senso di spazio e di solitudine! – ma sforzandomi da subito di guardarla con occhi diversi; con la voglia di toccare con mano quel che già sospettavo… oltre al Canal Grande e al ponte di Rialto; oltre alla Basilica di San Marco, al Palazzo Ducale e all’affollatissima Riva degli Schiavoni (meravigliosi eh, non ci si scappa!!!) da vivere e scoprire a Venezia c’è molto ma molto di più! C’è la Venezia dei veneziani, delle piccole botteghe nascoste fra le calli, dei mercati rionali che odorano di pesce, delle chiacchiere per strada in veneziano stretto, dei panni stesi e dei passaggi segreti, delle chiese meno note che trasudano silenzio, dei tanti “bacari” (le tipiche osterie veneziane) che, in certe zone e soprattutto la sera, pullulano di studenti e di gente del posto.

Scorci della Venezia “popolare”

 

Una città così complicata da capire… dove è bello perdersi, come fosse un labirinto, e lasciarsi condurre da un riflesso, da uno scorcio, da una voce, dall’istinto o anche semplicemente dal caso! Non la classica città dove a formare i quartieri sono piazze, viali e strade ordinate… ma “calli”, “campi” e “canali” che si intrecciano in gomitoli fitti a formare i sestieri – in tutto sei – ognuno con nome e atmosfera diversi, a caratterizzare le varie zone della città. Pensate un pò che a Venezia la numerazione civica, salvo rare eccezioni, è unica per ciascun sestiere e raggiunge numeri a quattro cifre, fino quasi a toccare i 7000 a Castello!!!
Ma lo sapevate che, simbolicamente, i sestieri sono rappresentati dai sei denti anteriori del ferro da gondola, la tipica decorazione delle celebri imbarcazioni veneziane? Il dente posteriore rappresenta invece l’isola della Giudecca, mentre ogni altra parte corrisponde a un qualche elemento “portante” della città (Canal grande, Ponte di Rialto ecc…)

Venezia e i suoi SESTIERI (FONTE)

 

Guide su Venezia se ne trovano naturalmente a bizzeffe: cartacee, online, in mille edizioni e in tutte le lingue del mondo… e non è certo mia intenzione propinarvene l’ennesima versione! Ma un rapido accenno ai SEI SESTIERI e alle loro più eclatanti meraviglie, quello sì, giusto per darvi un’idea di come affrontare quel “mostro di bellezza” che è Venezia!

ANDAR PER SESTIERI…
Cominciamo da SANTA CROCE, il sestiere meno turistico… quello che difficilmente appare su una qualsiasi cartolina! È questa la Venezia in cui il vecchio si mescola al nuovo e dove si rischia di dormire e mangiare a prezzi quasi ragionevoli!
Il VECCHIO, perché anche qui come nel resto della città troverete calli anguste e intrecci di canali; il NUOVO, perché è l’unico sestiere in cui le auto possono circolare, seppure in una zona molto limitata! Grazie al Ponte della Libertà, è infatti Santa Croce il punto d’incontro di Venezia con la terraferma ed è qui – in Piazzale Roma – che si trovano i grandi parcheggi (preparatevi al salasso!), il terminal dei pullman, la Stazione Marittima (capolinea dei vaporetti) e il People Mover (sistema di trasporto che collega l’Isola del Tronchetto alla città)… è dunque SANTA CROCE a dare il benvenuto a chiunque decida di arrivare a Venezia con un mezzo motorizzato a due o a quattro ruote!
Un modernissimo ponte in acciaio e vetro (PONTE DELLA COSTITUZIONE) progettato dall’architetto spagnolo Calatrava e realizzato fra il 2002 e il 2008, collega infine il Piazzale Roma alla grande stazione ferroviaria di Santa Lucia (nel sestiere di CANNAREGIO). A meno che non siate in vena di camminare fino allo sfinimento, per raggiungere il centro, approfittate del passaggio di uno dei tanti vaporetti che solcano senza sosta l’ansa sinuosa del CANAL GRANDE! Ma attenzione: valutate da subito la possibilità di acquistare un abbonamento plurigiornaliero! Vi avviso: costano tutti un botto, ma d’altra parte siamo a Venezia e il prezzo della corsa semplice è di ben 7 euro!!! La consolazione è che gli abbonamenti includono anche i vaporetti per le isole… Murano, Burano, Torcello… solo per citare le più note ed ambite… meglio quindi approfittarne!
Fra le attrazioni imperdibili, nel più “modesto” dei sestieri troviamo due bellissimi edifici storici, PALAZZO MOCENIGO e CÀ PESARO. Il primo, dislocato nel campo di San Stue, ospita il Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume e si dice essere abitato dallo spirito irrequieto di Giordano Bruno, il filosofo condannato dall’inquisizione per eresia al rogo, su denuncia di Giovanni Mocenigo, proprietario del palazzo. Il secondo, direttamente affacciato sul Canal Grande, è invece la sede permanente della Galleria Internazionale d’Arte Moderna.

Imbarcazioni ormeggiate a Santa Croce

 

In vaporetto lungo il Canal Grande, verso il cuore di Venezia!

 

SAN POLO è il sestiere più piccolo, ma anche uno dei più vivaci, e deve il suo nome all’omonima chiesa e al Campo San Polo, la più grande piazza veneziana dopo quella di San Marco. È qui che si trova il PONTE DI RIALTO, il più antico dei quattro ponti che collegano le due sponde del Canal Grande; inconfondibile per quella sua scalinata gremita di bancarelle di souvenir, dove orde di turisti provenienti da ogni parte del globo, si accalcano per un selfie dal “balcone” veneziano più bello e famoso!
È fra le calli e i vivaci campi di San Polo che si tiene il MERCATO DI RIALTO, un tripudio di colori, rumori, profumi e odori che si mescolano dolcemente a quello salmastro della laguna, in un mix di stimoli visivi e olfattivi che gli valgono alla grande il titolo di “suk veneziano”!!! Curiosità: quelle bancarelle pittoresche, cariche di ogni genere alimentare, compaiono in una scena del film “The tourist”, con Angelina Jolie e Johnny Depp che, nei panni del protagonista, durante una fuga rocambolesca tra i tetti di Venezia, si getta appunto su uno dei teloni del mercato!
Da non perdere in zona, la BASILICA DEI FRARI, che racchiude importanti affreschi di Tiziano e del Bellini e la SCUOLA GRANDE DI SAN ROCCO, ornata dagli splendidi affreschi del Tintoretto. Se ne rimane il tempo è sempre da quelle parti che si può visitare CASA GOLDONI, probabile luogo di nascita del famoso commediografo e oggi sede del Museo del Teatro.

Scorci di Rialto, nel sestiere San Polo

 

È invece nella parte orientale della città che il SESTIERE CASTELLO sfodera il suo fascino variegato: attrazioni turistiche, giardini e zone residenziali piacevolmente mescolati nel più grande di tutti i sestieri… l’unico a non affacciarsi sul Canal Grande! Nucleo abitativo fra i più antichi di Venezia, deve il suo nome alla presenza di un antico castello, oggi scomparso, costruito in origine per scopi difensivi. Ne fa parte, ad esempio, la famosissima RIVA DEGLI SCHIAVONI, fra le fondamenta più ampie della città, che si estende dal bacino di San Marco (a ridosso del Palazzo Ducale) fino al Rio di Ca’di Dio.

C’è sempre una maschera su Riva degli Schiavoni… anche se non è carnevale!

 

Ma se vi dicessi che possiamo considerarlo il quartiere industriale della città? Potrebbe sembrare un’eresia, ma di fatto non lo è!!! La sua superficie è infatti occupata in gran parte dall’ARSENALE, l’immenso complesso di cantieri navali e officine, da cui uscirono i colossi del mare che nel XII secolo fecero grande la Serenissima! Grazie all’organizzazione del lavoro e all’alto numero di addetti specializzati (i cosiddetti “ARSENALOTTI”) è proprio l’ARSENALE di Venezia ad anticipare di alcuni secoli il concetto moderno di fabbrica, al punto che possiamo considerarlo l’esempio più importante di “complesso produttivo a struttura accentrata” dell’economia preindustriale. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale l’attività cantieristica si ridusse notevolmente e l’ARSENALE si avviò a un lento declino; ma fu sul finire del XX secolo, dopo decenni di utilizzo della struttura da parte della MARINA MILITARE, che si pensò ad un recupero dell’area: alcuni locali furono assegnati alla BIENNALE DI VENEZIA per le sue esposizioni d’arte contemporanea o adibiti a iniziative culturali di vario tipo; mentre in altre sue parti sopravvive qualche piccola attività cantieristica.

Fondamenta Nuove: da qui partono i vaporetti per Murano, Burano e Torcello

 

Il luogo giusto, a CASTELLO, dove infilarsi per respirare un po’ della Venezia più autentica? L’indirizzo è: Calle Longa di Santa Maria Formosa… il posto è fra quelli speciali che aggiungono fascino alla città, come se Venezia non ne avesse già da vendere! All’ingresso c’è un grande cartello che recita “WELCOME TO THE MOST BEAUTIFUL BOOK SHOP IN THE WORLD”. Se sia il più bello in assoluto, non saprei dire… ma squisitamente veneziano e assolutamente imperdibile, questo sì!!! Niente scaffali ordinati, né libri patinati, piuttosto un caos polveroso di volumi vecchi e nuovi, vecchie stampe e cartoline, accatastati alla rinfusa dentro a gondole, barche e canoe, pronte a salvare tutto quell’ammasso di sapere in caso di acqua alta! E LIBRERIA ACQUA ALTA è per l’appunto il suo nome, uno spazio dove a regnare è l’horror vacui e dove tutto odora di carta e di passione; di polvere, genio e sregolatezza… mescolati, naturalmente, ai tipici effluvi lagunari! Almeno tre le chicche: i gatti sornioni acciambellati fra i libri; l’uscita di sicurezza provvista di poltroncina che si apre direttamente su un canale e la “scala dei libri”, nata dall’ingegnoso recupero di una gran quantità di tomi da macero che ora – gradino dopo gradino – permettono ai clienti di affacciarsi sui canali veneziani!

La famosa “scala dei libri” che permette di affacciarsi sul Rio de la Tetta

 

Il sestiere più popolato, nonché il più esteso dopo quello di Castello?
Si chiama CANNAREGIO, forse perché si è sviluppato in una zona paludosa un tempo occupata da vasti canneti, o forse per via del canale che lo attraversa, chiamato in passato “CANAL REGIO” (oggi “CANALE DI CANNAREGIO”), l’unico del centro storico, insieme al CANAL GRANDE, ad essere percorso dai vaporetti. Confinato nella parte nord della città, è un quartiere popolare spesso dimenticato dai turisti, dove stradine strette, piccoli negozi, bar e laboratori artigianali, mettono in scena l’autentica vita di Venezia!
Se questa, di per sé, è già un’ottima ragione per venirci, è la presenza del più antico e meglio conservato GHETTO EBRAICO del mondo, proprio nel cuore di CANNAREGIO, a fare di questo sestiere una meta davvero irrinunciabile! La parola stessa “GHETTO” nasce qui, nel 1516, quando il governo della Repubblica di Venezia stabilì che la comunità ebraica, presente in città fin dal secolo XI e in continua impressionante crescita, dovesse risiedere in un’unica zona e, più precisamente, nell’area dove erano anticamente situate le fonderie, dette “GETI” in veneziano. Parola che, al singolare e pronunciata alla tedesca (molti erano gli ebrei provenienti da quell’area), suona appunto “GHETTO”. Collocato su un’isoletta circondata da un anello d’acqua, con due sole possibili vie d’accesso, il Ghetto veniva chiuso e sorvegliato durante la notte, per evitare uscite clandestine. Ancora oggi, il suo centro è il CAMPO DEL GHETTO, una piazza circondata da edifici insolitamente alti e suddivisi in piani più bassi della norma, per poter ospitare sulla stessa superficie un numero di ebrei sempre crescente! Queste case sbiadite, dall’aspetto stranamente sbilenco e quasi allampanato, ospitano tuttora ben 5 sinagoghe, esternamente molto spartane, ma internamente ricchissime: per individuarle osservate quelle case con estrema attenzione… si trovano tutte ai piani alti, per un contatto più diretto con Dio, e sono dotate ognuna di 5 grandi finestre allineate… 5 come il numero dei libri della Torah!!!
Ma lo sapevate che fu la Serenissima a obbligare gli ebrei a gestire i banchi di pegno? Il prestare denaro a interesse era considerato peccato dalla Chiesa; proprio per questo, si preferí demandare quel tipo di attività alla comunità ebraica. A Venezia, esistevano tre banchi – il ROSSO, il VERDE e il NERO a seconda del colore della ricevuta rilasciata – dove ci si recava per impegnare un oggetto ottenendo in cambio un prestito in denaro… pare che espressioni come “andare in rosso” o “essere al verde” derivino proprio da qui! Se volete visitare l’antico BANCO ROSSO, o saperne di più, cliccate il sito www.bancorosso.org
È infine a CANNAREGIO che si trova la STAZIONE FERROVIARIA SANTA LUCIA, che accoglie ogni giorno circa 450 treni e, mediamente, 82 mila persone, per un totale di circa 30 milioni di presenze l’anno… mica noccioline, eh!!!!!

Scorci del GHETTO EBRAICO e degli immediati dintorni

 

Il sestiere più famoso, più ricco e sfarzoso di tutti? È naturalmente SAN MARCO,
il cuore indiscusso della città! Non c’è turista che non lo visiti non appena posato l’alluce del piede a Venezia… incredibile come tanta opulenta bellezza possa concentrarsi in così poco spazio! E d’altronde, cosa può esserci di più elettrizzante che trovarsi lì, fra i più blasonati tesori artistici della città più amata, più invocata e desiderata al mondo??? La BASILICA e il CAMPANILE di SAN MARCO, il PALAZZO DUCALE, le PROCURATIE VECCHIE e NUOVE, la TORRE dell’OROLOGIO, il PONTE dei SOSPIRI, il TEATRO LA FENICE… le tante facce di un sogno che diventa realtà!!! Ma i sogni hanno un prezzo… e che prezzo a Venezia! Fate attenzione, perché è qui che correrete il rischio più alto di essere spennati, salvo che vogliate concedervi un capriccio… niente di meglio allora che un aperitivo o una qualsiasi cosa in locali storici pieni di fascino come l’Harry’s Bar, il Caffè Florian o il Caffè Quadri, che da sempre hanno attratto a sé personalità di spicco… da Stendhal a Woody Allen, da Wagner e Proust, solo per citarne alcuni!!!

La classica immagine da cartolina del PALAZZO DUCALE affacciato sul Canal Grande

 

E per finire… DORSODURO! Il sestiere più “bohémien” e dal nome più bizzarro, per via probabilmente delle compatte dune di sabbia che caratterizzano la zona, a quanto pare meno paludosa rispetto alle altre! Frequentato da artisti e studenti, vi aleggia un’atmosfera frizzante e vivace, che è un piacere respirare fra calli e canali, oltre che nella piazza principale – il CAMPO SANTA MARGHERITA – sede di mercatini, locali tipici e bar davvero accoglienti, che fanno di questo sestiere una delle aree più piacevoli da frequentare a Venezia la sera! Adagiato nella parte sud est della città, DORSODURO si estende fino alle FONDAMENTA ALLE ZATTERE, dove è bello passeggiare con gli occhi rivolti all’isola della GIUDECCA, che sorge dal mare proprio lì di fronte! Vale davvero la pena raggiungerlo da San Marco attraversando il PONTE DELL’ACCADEMIA (purtroppo “impacchettato” per lavori all’epoca della nostra visita) per scoprire che proprio a Dorsoduro si concentrano un sacco di attrazioni, come il museo dell’ACCADEMIA, la collezione PEGGY GUGGENHEIM e la splendida chiesa barocca di SANTA MARIA DELLA SALUTE che, da PUNTA DELLA DOGANA, domina con la sua grande cupola il Bacino di San Marco e il Canal Grande. A volerla furono gli stessi veneziani, quale ex voto alla Madonna per la liberazione dalla terribile epidemia di peste che tra il 1630 e il 1631 colpì Venezia e, da allora, continua a regalare scorci strepitosi alla città! Curiosità: sapevate che nel cuore di DORSODURO, lungo il rio San Trovaso, sorge il più antico SQUERO di Venezia? “SQUERO” dal veneziano “squara”… termine riferito a una squadra di persone che collaborano per costruire imbarcazioni. Si tratta infatti del tipico cantiere veneziano dove si creano e si riparano gondole, pupparini, sandoli, sciopòni… le caratteristiche imbarcazioni di piccola taglia della tradizione lagunare! Lo SQUERO SAN TROVASO risale addirittura al seicento ed è uno dei pochissimi ancora in funzione a Venezia: passeggiando lungo il canale balza subito all’occhio… una specie di chalet di montagna trapiantato in laguna! Ma a ben pensarci, la cosa non è poi così strana, dato che tanto il legname quanto i carpentieri provenivano tutti dal Cadore!

Il Canal Grande e Santa Maria della Salute dal Ponte dell’Accademia che collega SAN MARCO a DORSODURO

 

FONDAMENTA ALLE ZATTERE presso i MAGAZZINI DEL SALE

 

ANDAR PER “BACARI” E “CICHETI” (o “CICCHETTI”)…
Chiamale “tapas veneziane”, “finger food” o semplicemente “stuzzichini”… ma i “CICHETI” altro non sono che l’appetitoso, coloratissimo e sostanzioso aperitivo “alla veneziana”, da consumare al banco o seduti a un tavolo nei tipici “BACARI” (da “far bàcara” ovvero “far festa/baldoria”), le tradizionali osterie dove ci si riunisce a “cichetar e ciacolar” verso l’ora di pranzo o prima di cena. Che poi, tutto quel ben di Dio sotto forma di crostini, tramezzini e assaggini vari, accompagnati da “un’ombreta” (bicchiere) di vino, può sostituire alla grande un pranzo o una cena, in modo simpatico, informale e poco dispendioso!!!
I BÀCARI a Venezia sono tanti e si concentrano soprattutto nelle aree più popolari, ma se ne trovano – di più o meno validi – in tutti i sestieri. Eccone qualcuno fra i più conosciuti e frequentati…

Cicchetti veneziani

Andiamo con ordine:
SESTIERE SANTA CROCE
BACARETO DA LELE (Campo dei Tolentini – Santa Croce, 183)
Si trova di fronte alla chiesa di San Nicola da Tolentini, a soli due passi dal Piazzale Roma e dal parcheggio. È famoso per i suoi gustosi panini mignon “millegusti” proposti a ottimo prezzo (da 1 €). Il locale è minuscolo e non ha posti a sedere, ci sono solo due botti all’esterno dove appoggiare il bicchiere… e meno male che si mangia in piedi, perché è sempre pieno!!!

OSTERIA LA ZUCCA (Sotoportego del Tintor – Santa Croce, 1762)
Non esattamente un bacaro, ma comunque una piccola osteria tipica con cucina a vista, dove le verdure occupano sempre un posto speciale e le primizie di stagione sono impiegate per tortini, primi piatti e zuppe. Le specialità vanno dal flan di zucca allo sformato di patate e broccoli con ricotta affumicata, al piatto vegetariano con riso o cous cous. Non mancano naturalmente le proposte per “carnivori”. Il giorno di chiusura è la domenica.

SESTIERE SAN POLO
CANTINA AI DO MORI (Calle dei Do Mori – San Polo 429)
È fra i bacari più antichi di Venezia e ne conserva l’atmosfera d’altri tempi, con damigiane e lavagnette dappertutto e il soffitto tappezzato di paioli di rame! Molto frequentato tanto dai turisti che dai veneziani, si narra che fosse anche il luogo dove il giovane Casanova usava dare il primo appuntamento alle sue amate! Specialità della casa è il “francobollo”, un piccolo tramezzino ben imbottito di prosciutto, uova, gorgonzola, gamberetti e molto altro ancora. Gli ingressi sono due: i foresti entrano di solito da calle dei Do Mori dove la gestione è più formale; se invece volete mescolarvi con i veneziani, dovete accedere da calle Galeazza dove l’oste Sergio gestisce il banco con cortesia e passione! È chiuso la domenica.

 

CANTINA DO SPADE (San Polo, 859)
A due passi dal Ponte di Rialto, offre una gran varietà di “cicchetti” da consumare al banco; oppure primi e secondi piatti tradizionali serviti al tavolo. Da non perdere assolutamente i fiori di zucca fritti ripieni di baccalà, le sarde in saor e i calamari ripieni, di cui viene fornita anche la ricetta! È chiuso il martedì a pranzo.

SESTIERE CASTELLO
OSTERIA Al PORTEGO (Calle de la Malvasia – Castello 6014)
Molto popolare fra gli studenti, l’Osteria Al Portego è situata a pochi minuti a piedi dal ponte di Rialto e pur essendo in zona centralissima, rimane comunque abbastanza appartato rispetto alle rotte turistiche. Ha pochi tavoli all’interno, per cui si sta in piedi o fuori. Ci si viene per assaggiare le più squisite e deliziose specialità della cucina veneta: polpette, crostini, cicchetti e piatti a base di baccalà. I cicheti sono soprattutto di pesce (sarde in saor, tonno alla Livornese, baccalà alla Vicentina, seppie al nero, granchio e insalate di fagioli), accompagnati da un bicchiere di prosecco.

L’ACIUGHETA (Campo SS. Filippo e Giacomo – Castello, 4357)
L’Aciugheta oltre ad essere un bacaro è anche un ottimo ristorante (Il Ridotto) e una rinomata pizzeria. I cicheti, preparati direttamente dalla cucina del ristorante, sono molto gustosi e hanno per di più un prezzo molto onesto. “Il Ridotto”, che dal 2013 può vantare una stella michelin, soddisfa invece i palati più raffinati. Prenotare è sempre consigliato in quanto il locale è abbastanza piccolo ed è sempre molto affollato!

Le tipiche e gustosissime  “linguine alla Busara”

 

SESTIERE CANNAREGIO
IL PARADISO PERDUTO (Fondamenta de la Misericordia – Cannaregio, 2540)
Un po’ bar, un po’ Jazz Club, un po’ bacaro e anche osteria, si trova vicino al Ghetto Ebraico e offre una grande varietà di cicheti: fritti di ogni genere, dalle alici, alle polpette e al baccalà, oltre a vari assaggi di verdure, baccalà mantecato e frutti di mare. Dopo aver ordinato il proprio piatto al bancone ci si può sedere a uno degli ambitissimi tavolini lungo il canale (meglio prenotare!!!) oppure unirsi agli altri avventori nelle lunghe tavolate all’interno. E se proprio non si trova posto, si può sempre mangiare seduti per terra, come i giovani veneziani, con le gambe a ciondoloni sul canale! Chiuso il martedì.

BOTTEGA AI PROMESSI SPOSI (Calle dell’Oca – Cannaregio 4367)
È una tipica osteria nascosta in una calle tranquilla, nei pressi di Campo S.S. Apostoli, lontano delle ondate di turisti. Ci si viene per la grande scelta di cicchetti e per gli ottimi fritti, per un aperitivo con gli amici, ma anche per pranzo o per cena, in una saletta arredata semplicemente, per gustare a buon prezzo piatti casalinghi tipici della città lagunare e uno specialissimo tiramisù!

SESTIERE SAN MARCO
DA FIORE (Calle delle botteghe – San Marco, 3461)
Nasce come tipica trattoria/osteria veneziana nel 1871, ma è nel 1991 che si sdoppia dando vita al “Bàcaro da Fiore”, ora famosa cicchetteria dove si possono trovare il baccalà mantecato, le seppioline ai ferri o fritte, le moeche fritte con la polenta bianca, le sarde in saor e verdure di ogni tipo. Attenzione: se non siete in vena di un conto astronomico, non confondetelo con il raffinato ed esclusivo ristorante “Da Fiore” ubicato invece nel sestiere San Polo!

BACARANDO (Corte dell’Orso – San Marco 5495)
Non è di quelli storici e la gestione è abbastanza recente… qui l’ambiente è giovane e si respira un’aria di freschezza e originalità! Il locale è organizzato su due piani: al piano terra è un grande bacaro con diversi tavoli, mentre al piano superiore fa servizio ristorante.

SESTIERE DORSODURO
OSTERIA AL SQUERO
Si trova esattamente dinanzi allo storico squero di San Trovaso… non c’è altro locale in città che permetta di bere un bicchiere di vino e di ritrovarsi con gli amici avendo di fronte lo scenario della costruzione o del restauro delle gondole, che qui si può ammirare direttamente dalla vetrina dell’osteria! La vetrinetta del bancone è uno spettacolo di crostini preparati con insaccati e formaggi provenienti dal Friuli e dalla Carnia, prosciutto San Daniele e speck di Sauris, baccalà e sottoli di qualità. I posti a sedere sono davvero pochi, ma ci si può accomodare all’esterno, direttamente sul muretto che fiancheggia il canale!

Squero San Trovaso

 

TAVERNA SAN TROVASO (Calle Contarini Corfù – Dorsoduro, 1016)
In questo caso non un bacaro ma una trattoria molto frequentata, che serve un tipico menù veneziano senza troppe pretese, con un buon rapporto qualità/prezzo. Da provare il piatto di antipasti misti di pesce… ottimo e abbondante! Mi raccomando: prenotare un tavolo è essenziale.

L’antipasto misto di pesce della TAVERNA SAN TROVASO

 

DORMIRE A VENEZIA
Oltre al validissimo e centralissimo HOTEL ALA, di cui già vi ho parlato strada facendo, ecco qualche indirizzo interessante da tenersi annotato:
LOCANDA CASA PETRARCA
Calle Schiavine, SAN MARCO, Venezia

La Locanda Casa Petrarca si trova praticamente in Piazza San Marco, all’interno di una piccola calle da scovare con l’aiuto di una cartina. La struttura dispone di 7 camere, non grandissime ma ben arredate, pulite e ben tenute dai simpatici gestori, sempre disponibili a dare informazioni e consigli. Tutte le camere dispongono di Wifi gratuito e la colazione è inclusa nel prezzo.

LOCANDA CA’ DEL BROCCHI
Rio Terà San Vio, DORSODURO 470, Venezia

Un ottimo bed & breakfast ubicato a pochi passi dal museo Guggenheim, verso Punta della Dogana. Le stanze e i bagni sono spaziosi, puliti e accoglienti; con arredi d’epoca in stile veneziano. L’atmosfera è molto tranquilla e silenziosa, lo staff sempre gentile e disponibile.

RESIDENZA CA’ DORIN
Calle Pezzana, SAN POLO 2165, Venezia

Un piccolo bed & breakfast collocato al centro del sestiere, al quarto piano di un palazzo d’epoca. Le stanze e i bagni sono molto puliti e spaziosi. La colazione è abbondante e varia e viene servita in una sala con bellissima vista. Nonostante l’ottima posizione, il prezzo è molto conveniente considerando gli standard veneziani!

ALLORA CHE MI DITE… VI HO CONVINTO A PARTIRE PER VENEZIA???

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4 Comments

  • Reply
    antonella gorini
    5 Giugno 2018 at 17:43

    Eccome se mi hai convinta !!!!!!!!!! Partirei ora se potessi…
    Cara Ilaria il tuo articolo è perfetto, l’itinerario già organizzato, i consigli per mangiare e dormire ci sono, le curiosità non mancano (interessanti quelle sul ghetto ebraico) e le foto sono invitanti, cosa chiedere di più ?
    Leggendo la tua definizione di Venezia – la città più amata, evocata e desiderata al mondo – mi sono vergognata un po’ di essere stata a New York e di non essere mai stata a VENEZIA….
    Una curiosità: ma bacari e taverne di cui ci parli li hai provati tutti ?
    Un abbraccio

  • Reply
    ilaria
    5 Giugno 2018 at 23:59

    Eh sì Antonella, devi assolutamente andare a Venezia al più presto… pensa che c’è un fiume di gente che affronta un lunghissimo viaggio e costi enormi, pur di vederla con i propri occhi! Gente che si emoziona fino alle lacrime e che proprio lì ralizza il sogno della sua vita!!! Anch’io mancavo da tanti anni e mai in passato le avevo dedicato più di una visita in giornata, ma ti garantisco che tornarci e dedicarle più giorni ne è davvero valsa la pena! Abbiamo la fortuna di averla qui, a poche ore d’auto, sarebbe un delitto non approfittarne! Ti ringrazio tantissimo per l’apprezzamento entusiastico del mio articolo… ci ho messo un po’, ma ti dirò che poi mi è venuto di getto… direttamente dal cuore! Riguardo ai bacari, no in tre giorni scarsi non li ho provati tutti, ma qualcuno sì e i restanti sono quelli che mi erano stati consigliati da alcune amiche che, per un motivo o per l’altro, sono molto legate a Venezia (per averci vissuto gli anni dell’Università; per amore ecc…). Grazie davvero Antonella… e vorrà dire che se presto andrai a Venezia, sarà un po’ merito mio!

  • Reply
    Luisa
    14 Agosto 2018 at 8:35

    Venezia….citta’meravigliosa e magica!!!
    Ci sono stata nel 2014 per il carnevale di Venezia,uno dei piu’bei Carnevali che io abbia mai visto.Non hai idea di quanti fotografi c’erano!!!!Spero di poterci tornare per un altro Carnevale magari senza pioggia.
    Complimenti per il tuo bellissimo reportage fotografico e turistico

    • Reply
      ilaria
      14 Agosto 2018 at 15:41

      Ciao Luisa, che bella sorpresa ritrovarti qui! Venezia sprigiona un fascino davvero unico, che ti prende il cuore tuo malgrado!!! Sono contenta che l’articolo che le ho dedicato ti sia piaciuto… non capita spesso che scriva di luoghi diversi dalla Scozia, ma Venezia mi ha proprio ispirato! Ti ringrazio molto per il passaggio e spero tornerai presto a trovarmi. Un abbraccio

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