Gran Bretagna Isole Ebridi Esterne Scozia

Cosa vedere sull’isola di LEWIS

C’è chi le chiama “WESTERN ISLES” perché sono loro di fatto a segnare l’estremo limite occidentale del Regno Unito, quello oltre il quale solo l’Atlantico burrascoso si interpone fra la Scozia e le lontane coste del Canada.

Isole remote, magicamente brulle e solitarie, le EBRIDI ESTERNE  sono gioielli scozzesi emersi dall’oceano a formare un mondo a sé, dove tutto ciò che sta “fuori” di colpo si allontana, si dissolve e non esiste più!

Isole che riempiono cuore, occhi, sogni e pensieri di un’alchimia di spazi, luci, colori, suoni e profumi, combinati in paesaggi densi di una bellezza spoglia che subito cattura, stupisce, confonde e disorienta.

Di queste isole meravigliose, di dove si trovano e dei loro mille incantesimi, vi ho già diffusamente parlato in un precedente post (vedi EBRIDI ESTERNE – Isole ai confini del mare”) e potrei continuare per ore…
Ma ecco che il mio senso pratico mi impone ora di passare a chiacchiere “più concrete” e di prendere in esame che COSA VEDERE A LEWIS, l’avamposto più settentrionale di tutto l’arcipelago… quell’immensa distesa di desolata brughiera che insieme alla più montuosa HARRIS, forma la maggiore delle isole scozzesi!
Chiariamolo ancora una volta: sebbene vengano considerate due isole distinte e una netta differenza sia in effetti percepibile a livello paesaggistico, LEWIS e HARRIS sono di fatto unite a formare un unico grande territorio, che l’Atlantico tiene beffardamente in pugno.
Mi viene chiesto spesso quanto tempo sia bene dedicare alle Ebridi Esterne…
La prima risposta che mi viene è: “una vita” – ma poi subentrano la ragione e il famoso senso pratico…
Non veniteci affatto se non potete rinunciare ai paesaggi boscosi e all’abbondanza di monumenti storici, ai luoghi animati e alle comodità sempre a portata di mano; veniteci invece se siete alla ricerca di scenari mozzafiato, autenticità, silenzio e solitudine, al prezzo magari di qualche comodità in meno…
Se siete attratti dalle EBRIDI ESTERNE, ma il tempo a disposizione è poco, seppure a malincuore, lasciate perdere le altre isole e dirigetevi a LEWIS, dove non avrete che l’imbarazzo della scelta fra gioielli paesaggistici, spiagge incontaminate e tesori archeologici d’importanza internazionale.
Ma badate bene: si tratta di un’isola a stretta osservanza protestante dove la regola del riposo domenicale è tuttora sacrosanta!
Persino STORNOWAY (la “capitale”) la domenica si trasforma più o meno in una città fantasma… tutto si ferma nel giorno del Signore… i caffè e i ristoranti (con qualche rara eccezione) sono chiusi, così come i musei, i “Visitor Centre” e i distributori di benzina!

I paesaggi dell’isola di LEWIS

 

Bene, ora che siete avvisati, ecco che COSA NON PERDERE sull’isola di LEWIS:

1) STORNOWAY
Con i suoi 6000 abitanti, il suo porto animato, le sue ottime (se non numerose) strutture ricettive e la discreta varietà di negozi e ristoranti, è l’unico centro abitato dell’intero arcipelago a poter essere considerato una città.
Epicentro della cultura gaelica e centro amministrativo delle WESTERN ISLES, è qui che si trova il terminal dei traghetti della Caledonian Macbrayne ed è sempre qui che approderete 2 ore e 45 minuti dopo esservi imbarcati a ULLAPOOL.

Rotta da ULLAPOOL a STORNOWAY

Nonostante la sua posizione privilegiata all’interno di un porto naturale lungo la costa est di LEWIS, STORNOWAY non possiede la fascinosa atmosfera e la variopinta armonia di altri centri isolani, come ad esempio Portree sull’isola di Skye, o Tobermory nel nord di Mull, ma è comunque un luogo molto piacevole in cui fare base durante un soggiorno a LEWIS.


Dopo aver gironzolato un po’ fra le barche colorate e i pescherecci ormeggiati nel porto, gli amanti dei castelli troveranno sfogo al LEWS CASTLE, circondato dagli estesi “CASTLE GROUNDS“, verde oasi insolitamente alberata sul suolo brullo di queste isole, dove approfittare di sentieri panoramici che offrono scorci deliziosi della città.
Costruito in epoca vittoriana (1844-51) quale residenza di campagna in stile neogotico per Sir James Matheson, l’allora proprietario dell’isola, il castello fu acquistato nel 1918 dall’industriale e filantropo inglese Lord Leverhulme, divenuto nel frattempo il nuovo proprietario di LEWIS, il quale lo cedette a sua volta agli abitanti di STORNOWAY nel 1923.
Quante vicissitudini fra quelle mura merlate!!!
Fu durante la Seconda Guerra Mondiale che il castello ospitò le forze d’aria e di terra impegnate nel conflitto, oltre a un ospedale navale; mentre negli anni ’50 venne trasformato in una specie di campus universitario in appoggio al LEWS CASTLE COLLEGE, scuola di grado superiore tuttora operativa a STORNOWAY.
Oggi di proprietà del consiglio comunale Comhairle nan EileanSiar, dopo anni di totale abbandono, a partire dal 2012 è stato sottoposto a un’estesa opera di restauro costata 4.6 milioni di sterline che lo ha riportato all’antico splendore.
Nel luglio del 2016 ecco che il castello apre i battenti al pubblico, mentre è nel marzo del 2017 che viene inaugurato ufficialmente alla presenza del primo ministro scozzese Nicola Sturgeon: una parte del complesso è adibita a lussuoso hotel della catena NATURAL RETREATS ed è anche possibile affittare i saloni del “GROUND FLOOR” per eventi; mentre il pubblico può accedere gratuitamente alla tenuta e al nuovissimo MUSEUM AND ARCHIVES, un museo multimediale bilingue (inglese – gaelico) davvero interessante e all’avanguardia, dove approfondire la conoscenza della storia e della cultura delle Ebridi Esterne.
Il nuovo accogliente caffè annesso al museo provvede poi a pranzi veloci, spuntini o afternoon tea di qualità, completando l’esperienza con un tocco “gourmand”.

Panorami di STORNOWAY dai  “CASTLE GROUNDS”

Se non andate troppo di fretta, sempre a Stornoway, fate un salto anche al modernissimo AN LANNTAIR ARTS CENTRE, una grande galleria d’arte dotata di auditorium e sede di frequenti mostre locali e internazionali, eventi musicali e workshops di vario tipo, provvista anche di un buon caffè-ristorante e di un negozio d’artigianato locale… il luogo perfetto dove spendere qualche ora in caso di pioggia!

2) CALLANISH (o Calanais)
A balzare all’occhio, da lontano, sono tredici pietre argentee, disposte in cima a una collina, illuminate di tanto in tanto da un fascio di luce sfuggito per caso alle nubi, sempre in movimento nei cieli di LEWIS…
CALLANISH o CALANAIS, come viene chiamato in gaelico, si raggiunge da Stornoway in circa mezz’ora ed è senza dubbio fra i siti preistorici più affascinanti e famosi di Scozia, riportato alla luce nel 1857 dopo che la torba se l’è mangiato – fino ad altezza uomo – per secoli, se non addirittura millenni!

Da STORNOWAY a CALLANISH

Il misterioso cerchio di pietre di CALLANISH e i magnifici paesaggi circostanti

Collocato a ovest dell’isola di LEWIS e indicato a lato della A858, il sito risale a 5000 anni fa, o giù di lì, ma la datazione esatta rimane incerta, così come la sua funzione originaria.
Visto dall’alto, ha più o meno la forma di una grande croce celtica: le tredici pietre principali, alte da uno a 5 metri, formano un ampio cerchio sovrastato al centro da un grande monolite; mentre ai lati, allineamenti di pietre più piccole disegnano lunghi corridoi incompleti che sembrano misteriosi viali rivolti verso l’ignoto. I resti di un tumulo circolare di tipo neolitico sono visibili all’interno del cerchio, ma ancora oggi non è chiaro se si tratti o meno di un’aggiunta successiva (a prevalere è quest’ultima ipotesi).
Osservatorio astronomico? Luogo di culto? Orologio cosmico?
Anche la leggenda vuole la sua parte: queste pietre slanciate – scolpite nella roccia più antica della terra, il LEWISIAN GNEISS – altro non sarebbero che giganti autoctoni trasformati da ST KIERAN in monoliti in seguito al rifiuto di convertirsi al Cristianesimo. La tradizione dice anche che quando il sole sorge nel primo giorno del solstizio d’estate, “un’entità splendente” si avvia lungo il viale a nord, annunciata dal canto del cuculo…
Credenze locali, mistero, leggenda, la scienza che arranca, il contesto naturale di sconvolgente bellezza… tutto a fare di CALLANISH uno dei luoghi enigmatici e rari da vedere almeno una volta nella vita!
Il sito è sempre accessibile gratuitamente, mentre il VISITOR CENTRE e l’annesso caffè sono aperti dal lunedì al sabato dalle 10,00 AM alle 6,00 PM.
Vi segnalo che al momento (maggio 2017) sul sito principale sono in corso lavori che condizioneranno un po’, ma speriamo non troppo, la vostra visita!
Potrete comunque avere tutti per voi i cerchi “secondari” presenti nei dintorni, di cui almeno tre visibili dal sito principale e battezzati dagli esperti “CALLANISH II”, “CALLANISH III”, “CALLANISH IV”.

Il nuovo VISITOR CENTRE

 

3) CALOWAY BROCH (DUN CARLOWAY)
La seconda meraviglia archeologica di LEWIS si trova 11 km più a nord e la si incontra deviando ancora una volta dalla A858, verso quel pugno di casette sparpagliate che è il villaggio di CARLOWAY.
È qui, fra affioramenti rocciosi solitari, pascoli impervi punteggiati di pecore curiose, specchi d’acqua dolce lucente e orizzonti marini argentei, che si trova uno dei BROCH meglio conservati di tutto il Regno Unito.
Pare che il termine derivi dallo scozzese “BURGH“, che significa “edificio amministrativo”, in questo caso riferito a costruzioni circolari fortificate risalenti all’età del ferro, tipiche della Scozia Settentrionale e delle isole del Nord (Orcadi e Shetland), molto simili ai nuraghe sardi.
Forse introdotti dagli antichi Pitti o da popolazioni giunte nel Nord della Scozia dall’Inghilterra, si ipotizza che fungessero da abitazioni e da fortificazioni durante gli scontri tribali.
È probabile, in particolare, che il CARLOWAY BROCH abbia ospitato una famiglia numerosa con tutto il suo bestiame, ma non si sa in effetti per quanto tempo sia rimasto in uso. Quello che invece pare certo è che nel XVI secolo fosse ancora praticamente integro, mentre a fine ‘800 le sue pietre erano già state ampiamente rimosse per essere riciclate altrove.
Lasciate l’auto nel parcheggio e incamminatevi verso il BROCH, varcatene la soglia e ispezionate attentamente ciò che resta delle antiche mura; dopodiché non mancate, mi raccomando, di seguire il sentiero fino in cima alla collina e di fermarvi lì, a godere del silenzio e dei panorami, vasti e magnifici in ogni direzione!
Se poi vi rimanesse il tempo, merita una visita il DOUNE BROCH CENTRE, costruito quasi interamente sottoterra, dove troverete un’interessante ricostruzione di come poteva svolgersi la vita all’interno del BROCH.

Il CARLOWAY BROCH è immerso nella solitudine di scenari strepitosi che non ti stancheresti mai di ammirare!

 

4) GEARRANAN BLACKHOUSE VILLAGE
Per vedere con i vostri occhi che fine hanno fatto le pietre prelevate nel corso dei secoli dai possenti muri del Carloway Broch, proseguite brevemente verso nord (2,5 km) e fermatevi a visitare il GEARRANNAN BLACKHOUSE VILLAGEun minuscolo villaggio d’altri tempi splendidamente annidato all’interno di una baia circondata da collinette rocciose, che in agosto si tingono di mille sfumature d’erica.
Mirabilmente ristrutturato e dotato di VISITOR CENTRE con tanto di punto di ristoro, accoglie oggi un museo e una struttura ricettiva in regime di self-catering, dove risvegliarsi ogni mattina al suono delle onde che si infrangono con impeto sulla costa accidentata.
Formato da nove cottage tradizionali, di quelli fiabeschi che fanno sognare – con i muri spessi di pietra, il tetto di paglia e le finestrelle piccine – è un luogo altamente suggestivo che ben lascia immaginare quante generazioni abbiano condotto vite dure fra queste mura, in una parte di mondo lontana da tutto e avara di risorse, affrontando ogni giorno i rigori del clima e la sfida incessante dell’Atlantico, sempre prodigo di tempeste!
Le più antiche BLACKHOUSES risalgono al ‘600, ma quelle che vediamo oggi a GEARRANNAN sono degli inizi dell’Ottocento e sono state abitate fino agli anni settanta.
Tuffatevi a capofitto nel passato entrando nell’unico cottage lasciato così com’era un tempo, con tutti i suoi arredi originali, i pavimenti sbilenchi di terra battuta e le pareti irregolari annerite dal fumo di torba; quella che ancora oggi, come allora, arde senza sosta in un grande focolare, saturando l’aria del profumo intenso e affumicato tipico di queste isole.

I cottages sono oggi adibiti ad affascinanti sistemazioni da affittare in “self-catering”

 

5) PORT OF NESS
È la brezza pungente del nord a dare il benvenuto a PORT OF NESS, nella minuscola ma solidissima roccaforte della lingua e cultura gaelica!
È il villaggio più settentrionale di LEWIS ed è una tappa da non mancare…
Sonnolento, deserto, spazzato dal vento… perso chissà dove, fra cieli immensi e pascoli di un verde che qui si fa improvvisamente brillante, se paragonato ai toni marroni e bruciati di buona parte dell’isola; su e ancora su, dove tutto sembra immobile nel tempo e ancora più sperduto… ancora più distante!
È dal suo porticciolo riparato che generazioni intere di marinai hanno affrontato le sfide più insidiose dell’Atlantico ed è fra quelle case silenziose che aleggiano come fantasmi gli infiniti misteri delle leggende locali e le tradizioni antiche, a volte dure da comprendere, che hanno dato forma nel tempo all’identità forte di queste isole.
Una volta arrivati fin qui, a respirare a pieni polmoni il senso d’isolamento e i rigori climatici del Nord Atlantico, non vi sarà difficile capire perché proprio questi luoghi abbiano ispirato all’autore scozzese Peter May la sua acclamata trilogia noir “L’isola dei cacciatori di uccelli”, “L’uomo di Lewis” e “L’uomo degli scacchi”…

 

6) SPIAGGE
Sebbene sia HARRIS a possedere le spiagge più incredibili, più belle e famose di tutto il Regno Unito, anche LEWIS può vantare con orgoglio la sua bella fetta di paradiso!
TOLSTA, GARRY, EOROPIE, DALMORE, VALTOS, REEF, ARDROIL… ce ne sono un po’ ovunque e sono belle da togliere il fiato; distese di sabbia finissima bagnate da un mare infinitamente turchese che, quando il sole splende, diresti un pezzo di Caraibi trapiantato in Scozia, salvo poi tornare nordiche, cupe, inquietanti, potenti e irrequiete… squisitamente scozzesi, mi verrebbe da dire, non appena il vento giunge impetuoso a soffiare burrasca da ovest!
Menzione speciale per TOLSTA, da raggiungere percorrendo la B895 nel nord est di LEWIS, e per l’ancora più sensazionale GARRY BEACH (TRAIGH GHEARRADHA) posizionata appena più a nord e dotata di grandi faraglioni rocciosi e cupe caverne, a farne la spiaggia più fotogenica dell’isola!
Alle sue spalle, il “BRIDGE TO NOWHERE” se ne sta lì solitario fin dall’inizio del secolo scorso… la sola traccia umana presente sul posto, quella che nei disegni ambiziosi di Lord Leverhulme doveva essere l’inizio di una strada – mai costruita – fra TOLSTA e NESS.

Dall’alto in basso: spiagge di ARDROIL, DALMORE, VALTOS, GARRY

 

BUTT OF LEWIS
Eccoci nel punto più a nord dell’isola di LEWIS, menzionato nel Guinness dei primati quale luogo più ventoso di tutto il Regno Unito!
È qui che i pascoli verdeggianti del nord dell’isola lasciano il posto a nere scogliere a strapiombo sull’Atlantico, dove onde impetuose vanno a infrangersi ai piedi di un imponente faro, che è d’obbligo assoluto visitare per chiunque approdi a LEWIS!
Proprio lui, il BUTT OF LEWIS LIGHTHOUSE, inaugurato nel 1862; un faro tanto suggestivo quanto insolito, per quella sua alta torre di mattoni rossi stranamente non intonacata.
Sensazione inspiegabile trovarsi al suo cospetto… lasciarsi il mondo alle spalle e arrivare fin qui, dove tutto, ma proprio tutto sembra finire! Posare i piedi su rocce fra le più antiche di questa terra e abbandonarsi alla furia del vento, mentre lo sguardo – libero – scivola via verso l’infinito…

Il suggestivo faro rosso nell’estremo nord di Lewis detto “BUTT of LEWIS”

 

BAIA DI UIG (UIG SANDS)
Per chiudere in bellezza, facciamo un salto a sud ovest: imboccando la B8011 e seguendola fino all’estremo opposto di LEWIS, arriveremo in quello che è il suo angolo più segreto e defilato… oltre che, in assoluto, il mio preferito!

Arrivarci da Stornoway è quasi un viaggio: 45 minuti buoni, forse un’ora, lungo strade tortuose che sfrecciano nel nulla… eppure è proprio qui – al mitico SUAINAVAL BED & BREAKFAST – in questa parte dell’isola lontana da tutto e totalmente decentrata, che ho scelto di soggiornare durante le mie due visite a LEWIS!
Se avrete la pazienza di arrivarci, non potrete che restare soggiogati da scenari unici e grandiosi, in cui il turchese intenso, tipico di queste isole, si fonde con paesaggi montuosi che ricordano le Highlands di Nord ovest… ma con il respiro più grande e inebriante dell’oceano!

Il paesaggio spettacolare che circonda il SUAINAVAL B&B

La strada che porta al SUAINAVAL B&B

La BAIA DI UIG vista da CROWLISTA

Riempitevi di vento lungo le spiagge di VALTOS e REEF (dove c’è anche un campeggio) raggiungibili con una deviazione sulla destra dall’estremità del LOCH ROAG, dove grandi gabbie circolari ospitano allevamenti di salmoni.
Ma soprattutto, non mancate di raggiungere (proseguendo lungo la strada principale) le minuscole frazioni di CROWLISTA e TIMSGARRY, case sparpagliate sotto cieli sconfinati, fra distese rigogliose di “machair”, dove gli occhi impazziranno alla vista abbagliante delle UIG SANDS, regalo generoso della bassa marea…
Proseguendo ancora si raggiunge ARDROIL, altra spiaggia sorprendente dove perdersi su un mare di sabbia fine e compatta, fra dune erbose che per millenni custodirono i famosi UIG CHESSMEN, piccoli scacchi preziosi in avorio di tricheco, ritrovati qui nel 1831 e forgiati probabilmente in Norvegia nel XII secolo (oggi esposti al nuovo MUSEUM AND ARCHIVES di Stornoway per gentile concessione del NATIONAL MUSEUM of SCOTLAND e del BRITISH MUSEUM)
Dopo una breve tappa presso una minuscola distilleria dal nome impronunciabile – ABHAINN DEARG – nata di recente dalla grande passione di un gruppo di amici, ecco che il nostro viaggio a LEWIS va a concludersi un po’ più in là, al cospetto dei faraglioni aguzzi e delle scogliere ripide di MANGERESTA, e poi ancora oltre, sulle spiagge più piccole, ma bellissime, di MEALISTA dove il vento soltanto e forse qualche pecora, verranno a farvi compagnia…

COME RAGGIUNGERE LEWIS:
in traghetto da ULLAPOOL, prenotando i biglietti direttamente sul sito della CALEDONIAN MACBRAYNE (la prenotazione è indispensabile se si viaggia in alta stagione e con un’auto al seguito). La traversata dura 2 ore e 45 minuti e porta direttamente a STORNOWAY, la “capitale” di LEWIS e delle EBRIDI ESTERNE.
In traghetto da UIG (Isola di SKYE) con una traversata di circa 1 ora e 40 minuti che vi porterà in questo caso a TARBERT, villaggio principale di HARRIS. Dato che le “due” isole sono in realtà attaccate, da TARBERT è possibile raggiungere LEWIS in auto. Questa è la soluzione ideale se volete visitare entrambe le isole o se già vi trovate a SKYE. Anche in questo caso, soprattutto nei mesi estivi, la traversata deve essere prenotata in anticipo sul sito della CALEDONIAN MACBRAYNE.
– in aereo con voli FLYBE in partenza da vari aeroporti scozzesi ed europei. Per maggiori informazioni potete consultare il sito www.flybe.com

DOVE SOGGIORNARE A LEWIS:
Fare base a STORNOWAY è la scelta più “ovvia” e certamente più la più “sensata”…
È lì infatti che si trovano gran parte delle strutture (hotels e bed&breakfast) con tutti i vari servizi (ristoranti, caffè, negozi…) a portata di mano.
Si possono comunque trovare sistemazioni sparse un po’ per tutta l’isola (molte in regime di self-catering) e questo è il sito dove poterne visionare l’elenco:
http://www.visitouterhebrides.co.uk/accommodation

A chi fosse alla ricerca di “una camera con vista” e/o di una piccola esperienza di vita “on the edge” (“ai margini del mondo”) consiglio invece vivamente quel luogo eccezionale che è il SUAINAVAL B&B, una casa isolata e bellissima situata a CROWLISTA, dotata di due sole stanze (chiedete la doppia per un panorama da urlo) e direttamente affacciata su quel luogo incredibile che è la baia di UIG. È questo l’angolo di mondo in cui ho lasciato il cuore, come già a suo tempo ho raccontato (“Luoghi del cuore – La BAIA DI UIG”)
Consigliata naturalmente solo a chi non teme l’isolamento, la scarsissima presenza di servizi e la totale assenza di un qualsiasi accenno d’intrattenimento mondano!

La nostra stanza al SUAINAVAL B&B

La BAIA di UIG vista dalla nostra finestra

La BAIA di UIG vista dalla finestra della nostra stanza al SUAINAVAL bed&breakfast

 

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14 Comments

  • Reply
    ANTONELLA GORINI
    17 Maggio 2017 at 3:28

    Carissima Ilaria,
    non puoi immaginare la mia contentezza nel leggere questo tuo ultimo post, come sempre interessante e corredato da foto magnifiche, visto che tra due giorni partirò per le Ebridi ed i tuoi consigli sono preziosissimi.
    Ti confesso che di tutte le tappe previste, quella nella baia di Uig è quella che attendo con impazienza ed ho grandi aspettative…spero solo in un tempo clemente per poter gustare al meglio la bellezza del posto !
    Un abbraccio. Antonella

    • Reply
      ilaria
      17 Maggio 2017 at 18:56

      Ciao Antonella! In effetti scrivendo questo post ti ho proprio pensato…
      Che dire? La tua nuova avventura scozzese sta per iniziare e so già che sarà meravigliosa! Ti auguro che tutto vada alla perfezione e che quelle isole diano per voi il meglio del meglio di sé!!! Salutami la mia adorata BAIA di UIG e abbraccia forte Kirsty e Tony da parte mia e di mio marito Renzo. Quella per noi è un po’ la nostra casa, il nostro luogo dei sogni nel mondo e spero di cuore che possa diventare anche il vostro…
      Un bacione, buona Scozia e buon tutto! A risentirci presto…aspetterò vostre notizie al rientro!

  • Reply
    Beatrice
    17 Maggio 2017 at 18:25

    Un sogno chiamato Ebridi….prima o poi lo realizzerò! 🙂

    • Reply
      ilaria
      17 Maggio 2017 at 18:59

      Già… un sogno meraviglioso che ti auguro di realizzare presto Beatrice!
      Grazie mille per il passaggio, spero che nei miei articoli tu possa trovare sempre fonte d’ispirazione…

  • Reply
    Stefania Mereni
    29 Maggio 2017 at 13:31

    Che dire amica mia carissima se non che quando si termina di leggere un tuo post si comincia a sognare ad occhi aperti!!!! Ed io che sono incline a tutto ciò, come ben sai, ho già iniziato. Brava brava hai descritto minuziosamente l’isola di Lewis , che deve esser fantastica, fatto foto stupende e perciò non posso far altro che aggiungerla ai luoghi assolutamente da non perdere in Scozia. Complimenti ancora una volta, sei forte!!! Un abbraccio Stefy
    P.s. vedendo poi quei giganteschi monoliti, che mi piacerebbe visitare, il mio pensiero è corso subito ad “Outlander”. Credo mi capiranno le numerose fans della saga

    • Reply
      ilaria
      29 Maggio 2017 at 18:39

      Ciao Stefy, aspettavo il tuo commento!!! Perché so che ogni volta ti sai entusiasmare come pochi ai miei racconti! Ed è proprio quell’entusiasmo sincero la gratificazione più grande al mio “lavoro” di scrittura… LEWIS è uno dei tanti posti speciali che la Scozia ha in serbo per noi… per noi che ci emozioniamo di fronte allo spettacolo di una natura intatta e grandiosa; noi che ci riempiamo il cuore di quelle piccole grandi cose che rendono speciale ogni angolo di quella terra!
      Grazie mille per il passaggio… e, mi raccomando, continua ad entusiasmarti e a sognare insieme a me! Un abbraccio

  • Reply
    Edoardo
    7 Giugno 2017 at 19:56

    Complimenti per il tuo Blog. Spunti molto utili per il mio prossimo viaggio in Scozia

    • Reply
      ilaria
      7 Giugno 2017 at 20:51

      Grazie Edoardo, complimenti molto apprezzati! Sei prossimo alla partenza? Che giro farai? Ovunque andrai, vedrai, la Scozia non ti deluderà!

  • Reply
    aldo
    26 Giugno 2017 at 6:22

    Aspetto solo che il commercialista mi comunichi quanto devo pagare di INPS e 730, per sapere se possiamo pensare ad un secondo giro ancora nel 2017. 🙂

    • Reply
      ilaria
      26 Giugno 2017 at 7:36

      Ciao Aldo, che piacere trovarti qui!!! Non ho ancora deciso se ridere o piangere a questa tua affermazione, perché anche io e mio marito abbiamo avuto la bella idea di sceglierci lo Stato come socio di maggioranza!!!
      Forse a LEWIS quest’anno ci andrà lui…

  • Reply
    Celeste
    29 Giugno 2017 at 21:29

    Ilaria, ho appena finito di leggere il tuo post e sto sognando ad occhi aperti.
    Dovremmo tornare in Scozia a novembre, ma il giro è già deciso e comunque non mi sembrava la stagione giusta. Ma la prossima volta Lewis non mi scappa, è dalla prima foto che ho visto di Callanish che sogno di andarci.
    Quindi grazie di cuore, mi salvo tutto sperando che possa tornarmi utile il prima possibile!

    • Reply
      ilaria
      29 Giugno 2017 at 21:40

      Ciao carissima, che piacere trovarti qui! L’isola di LEWIS merita assolutamente…magari in primavera oppure in estate, quando l’oceano si fa (normalmente) più mansueto e le giornate sembrano non finire mai! Ma vedrai che anche a novembre la Scozia saprà regalarvi emozioni stupende… ogni stagione ha le sue meraviglie da offrire e ogni angolo il suo fascino speciale. Certo le Ebridi Esterne sono fra i luoghi più spettacolari che io abbia mai visto e vi auguro di cuore di poterci andare presto! Grazie per il passaggio, un abbraccio

  • Reply
    Alessandro Censi
    18 Gennaio 2020 at 15:30

    Ciao, grazie mille per questi tuoi articoli, sto organizzando il viaggio attingendo molto dalle tue esperienze!
    Secondo te quindi i gironi da dedicare a Lewis sono 2 + quelli di arrivo? considerando gli altri 2 giorni da dedicare ad Harris un totale di 4 giorni tra Harris e Lewis possono bastare? io avrò 2 settimane piene, vorrei fare tutte le ebridi esterne compresa barra, skye (almeno 2 giorni) e possibilmente qualche isola piu a sud come Mull o islay o Arran.
    Grazie!

    • Reply
      ilaria
      18 Gennaio 2020 at 17:17

      Ciao Alessandro, 4 giorni pieni fra Harris e Lewis possono bastare, ma se riesci ad attaccarci un giorno in più (magari a Harris che è veramente strepitosa)sarebbe anche meglio! Alle Uists ti consiglio un paio di giorni (facendo base nell’una o nell’altra) e una notte almeno a Barra. Ovvio che poter prolungare di un giorno sarebbe il massimo, ma sei tu a dover valutare la durata delle singole tappe in base al tuo itinerario complessivo, fermo restando che a Skye 2 giorni pieni sono il minimo indispensabile per visitare almeno i principali “luoghi imperdibili”. L’isola più semplice da abbinare a Ebridi Esterne e Skye fra quelle da te citate direi che è Mull, ma aggiungila solo se davvero ti rimane del tempo “in più”. Secondo me ti converrebbe ad esempio aggiungere un giorno a Skye e magari prendertela un po’ più comoda alle Ebridi Esterne, rimandando le restanti isole a un futuro viaggio… c’è così tanto da vedere su ognuna di esse!!!! Se avessi altri dubbi o consigli da chiedere ricontattami pure. Buona pianificazione e a presto

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