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HUISINISH DRIVE – una strada per sognare sull’isola di HARRIS

Siete pronti a perdervi fra baie inondate di luce, orizzonti affamati d’oceano, rocce ancestrali e cieli da capogiro fino a dimenticare del tutto chi siete e da dove venite?
Potrei sembravi esagerata, ma vi assicuro che se mai andrete a HUISINISH (o “HUISINIS” in gaelico scozzese) sarà proprio questo l’effetto prodigioso che quel luogo remoto avrà su di voi!

Anzi… a sbalordirvi non sarà solo la meta, ma ogni singola “yard” del tortuoso tragitto da percorrere per raggiungerla!

Già… è a malapena visibile sulla cartina, ma – credetemi – non teme confronti con le strade più famose, spettacolari e adrenaliniche di Scozia e del mondo intero!

“HUISINISH DRIVE” – Isola di HARRIS

 

Ecco la posizione di HUISINISH sulle isole Ebridi Esterne

 

“It’s an amazing and dreadful road!”   “È una strada straordinaria e terribile!”
Così si dice dell'”HUISINISH DRIVE”, ma definirlo straordinario è ancora riduttivo: 15 miglia che sembrano tante ma tante di più, strappate dall’uomo alla natura e messe lì, una in fila all’altra, a squarciarvi anima e stomaco, fra curve infinite, dossi improvvisi, salite cieche ed esilaranti discese incontro a panorami che gli occhi faticano a contenere!
Poi la strada di colpo finisce e ci si ritrova lì – quel pizzico straniti – immersi nel silenzio e presi da un senso di totale isolamento, in un angolo di mondo che, più lo guardi e più ti convinci che il settimo giorno della creazione deve essere stato proprio così!

Arrivare a “HUISINISH” è una piccola, entusiasmante sfida che chiunque può vincere facilmente a patto di:
1 – DISPORRE DI UN’AUTO – soltanto un mezzo proprio garantisce la conquista della meta in piena autonomia e senza restrizione alcuna in quanto a giorni e orari. Le cose si fanno parecchio più complicate per chi viaggia con i mezzi pubblici. Esiste in realtà un bus in partenza da TARBERT, ma le corse sono davvero poco frequenti e vengono inoltre sospese il sabato, la domenica e durante le vacanze scolastiche. Pare fra l’altro che sia consigliato assicurarsi un posto in anticipo, contattando direttamente l’operatore KENNETH MACLENNAN.
2 – DISPORRE DI UN PILOTA ABILE E IMPAVIDO (per questo mi porto sempre mio marito!!!!!) la strada è una SINGLE TRACK (strada a corsia unica) e di quelle lunghe e belle toste! Qui, più che mai, sono richiesti nervi saldi e una più che discreta attitudine alla guida…

Ecco il mio pilota di fiducia durante una sosta forzata lungo l’HUISINISH DRIVE

 

3 – DISPORRE DEL TEMPO NECESSARIO – l’ideale sarebbe dedicare all’escursione una mezza giornata e godersi tutto quell’incanto senza il minimo assillo; 2 ore sono il minimo sindacale, ma diciamo che 3 ore è un buon compromesso! È vero, si tratta solo di 15 miglia, ma per percorrerle mettete in conto circa quaranta minuti per la sola andata, al netto delle soste…

PRIMA DI INTRAPRENDERE L’HUISINISH DRIVE
Il nostro punto di partenza è appunto TARBERT, metropoli di 480 anime e principale centro abitato dell’isola di HARRIS, nelle magnifiche EBRIDI ESTERNE, al largo della costa occidentale scozzese (chi volesse sapere di più di questo magico arcipelago e come raggiungerlo clicchi QUI).
Solo a TARBERT, in tutta l’isola, ci si può abbandonare al vezzo di un minimo di shopping…
Cartoline, souvenirs, libri, cartine dettagliate, ma soprattutto il fantastico HARRIS TWEED, pregiato tessuto artigianale per cui l’isola è famosa. Affacciata alla baia troverete anche una DISTILLERIA nuova di zecca… All’epoca della mia visita (estate 2015) era ancora in costruzione, ora invece è pienamente operativa, con tanto di Visitor Centre e tours guidati, anche se per assaporarne il nettare bisognerà pazientare ancora, dato che il whisky richiede un invecchiamento in botte di minimo 5 anni (nel frattempo è però già in commercio l’HARRIS GIN prodotto in questa stessa distilleria, utilizzando erbe e aromi rigorosamente autoctoni).

Se il tempo a disposizione è poco, lasciate perdere tutto il resto, ma prima di avventurarvi nell’HUISINISH DRIVE fate a TARBERT tutte le provviste del caso!
Ricordate che poi, né lungo il tragitto, né tantomeno al capolinea, troverete di che soddisfare le esigenze di gola e stomaco!
Ditemi, cosa può esserci di più bello di un pic-nic a HUISINISH in una tiepida giornata di sole?
Per quest’ultima siamo nelle mani del cielo…ma per i viveri ci si può organizzare!

Il villaggio di TARBERT

Il primo tratto della B887, guardando verso TARBERT

 

IN VIAGGIO VERSO HUISINISH
Uscendo da TARBERT procedete lungo la B859 in direzione nord (verso Stornoway per intenderci) facendo attenzione, dopo circa 2 miglia, al bivio sulla sinistra per HUISINISH (B887).
State pronti… perché lo spettacolo comincia da subito, così come le frequenti incursioni in piena carreggiata di certe signorine morbide e pelose!
Piede sul freno e due, tre, quattro belle pigiate di clacson…vuoi vedere che forse, in tutta calma, si spostano??? Ve lo dicevo io che da queste parti non bisogna avere fretta!!!

Lungo la strada per HUISINISH, le invasioni di carreggiata sono all’ordine del giorno!

 

Intanto la strada serpeggia sinuosa fra scenari che tolgono il fiato, in un fantastico mix di brulli affioramenti rocciosi, colline spoglie ammantate di silenzioso mistero, e distese di blu affacciate su orizzonti lontanissimi, che la luce nordica accende di bagliori infiniti.

Alcuni dei panorami lungo l’HUISINISH DRIVE

 

Eppure, che ci crediate o no, lo spettacolo della natura non è tutto…
Lungo il tragitto sarete colpiti da più di un punto d’interesse:

Numero 1 – Una STAZIONE BALENIERA!
Il primo a richiamare l’attenzione è un’alta ciminiera quadrata di mattoni rossi dall’aspetto vagamente sinistro, che svetta solitaria sulla baia, proprio all’inizio del percorso… intorno, poche rovine sparse, brutalmente erose dal tempo e dalla salsedine.
Ebbene, ci troviamo al cospetto di ciò che resta della BUNAVONEADER WHALING STATION, una fiorente industria baleniera gestita fra il 1903 e il 1920 dalla famiglia norvegese degli HERLOFSENS: costoro si occupavano della caccia vera e propria, mentre la popolazione locale veniva impiegata per la lavorazione delle carcasse.
La Prima Guerra Mondiale bloccò ogni attività, finché la stazione fu acquisita nel 1920 da Lord Leverhulme, uomo d’affari e filantropo inglese che proprio in quegli anni, per la somma di 56,000 sterline, acquistò per intero le isole di LEWIS e HARRIS.
I suoi audaci progetti, mirati a portare nuova ricchezza alle isole, purtroppo fallirono; egli morì nel 1925 e la stazione chiuse i battenti nel 1928.
Fu nel 1950 che il capitano norvegese JESPERSON tentò di resuscitare l’attività, ma gli affari si rivelarono poco proficui e ogni velleità fu definitivamente abbandonata nel 1953.
Dopo oltre 60 anni di incuria oggi il sito è sotto la tutela di HISTORIC SCOTLAND, quale testimonianza d’inestimabile valore socio culturale e unico esempio di stazione baleniera installata sulle coste britanniche all’inizio del ventesimo secolo.

La magnifica baia che ospita i resti della BUNAVONEADER WHALING STATION

 

L’unica ciminiera sopravvissuta delle tre che esistevano in loco

 

Numero 2 – Una SCUOLA…
Proseguendo lungo la B887, il secondo punto d’interesse non tarda a palesarsi…
Che poi così tanto interessante non sarebbe, se non fosse collocato com’è in mezzo al nulla più assoluto! Non uno straccio di casa nel giro di chilometri, eppure… proprio sul ciglio di quella carreggiata accidentata, ecco spuntare una scuola elementare (Cliasmol Primary School) dipinta di un bel rosso fiamma, che neanche nelle fiabe ne esiste una uguale!!!
Peccato fosse chiusa per le vacanze estive… non so che avrei dato per vedere quegli alunni e le loro eroiche maestre arrivare qui di primo mattino, con tanto di libri e cartelle, sbucando da chissà dove per entrare in quel posto consueto eppure straordinario, a svolgere il loro dovere quotidiano…

Ditemi…non sarebbe un sogno lavorare o studiare in una scuola così???

 

Numero 3 – addirittura un CASTELLO!
Dopo un numero imprecisato di curve da brivido e molteplici incontri ravvicinati con pecore e mucche capellute, ecco che – incredibilmente – ci si imbatte in un CASTELLO, con tanto di giardiniere e Rolls Royce parcheggiata!!!
No, non avete capito male: non solo qui c’è un castello di quelli veri, nel tipico stile baronale scozzese, ma ciò che più sorprende è che per arrivare a HUISINISH si debba varcarne il cancello e attraversarne la tenuta!
Realizzato nel 1865 dall’architetto DAVID BRYCE per il settimo conte di Dunmore, ha un nomaccio impronunciabile – AMHUINNSUIDHE CASTLE – che mai imparerò a scrivere e che significa in gaelico “seduto accanto al fiume”.
È infatti proprio lì, dove il fiume va a gettarsi in mare con il suo carico invitante di trote e salmoni, che il castello con i suoi 55,000 acri di giardini e terreni stipati di fauna selvatica, attrae ogni anno ospiti facoltosi o intere comitive accomunate dalla passione per la caccia o per la pesca.

AMHNUISUHIDE CASTLE

 

Il pescoso fiume che scorre accanto al castello…

 

L’ARRIVO ALLA META
Eccoci finalmente a HUISINISH!!!
Attimo magico… Emozione pura…
Minuscola località sperduta che ha tutta l’aria di un solitario avamposto di frontiera…

La spiaggia di HUISINISH

 

Un piccolo parcheggio e una striscia di sabbia di un bianco che abbaglia;
grovigli di alghe dimenticati dal mare sulla battigia e quattro case quattro, voracemente mangiate dagli elementi.
Il vento qui non riposa mai
e l’odore intenso dell’oceano permea ogni cosa.
I vasti panorami verso LUSKENTYRE e sull’isola deserta di TARANSAY fanno sembrare immensa la piccola spiaggia di HUISINISH che brilla,
con la sua corona sgargiante di splendido MACHAIR…

… la pronuncia è quella tipicamente “dura” del gaelico scozzese… “MACHAIR”
Una parola che significa “pianura fertile”, ma usata anche per definire quel morbido tappeto erboso punteggiato di fiori che, alle Ebridi Esterne come in nessun altro luogo al mondo, affonda le radici nella sabbia, trasformando le dune in uno spettacolo in technicolor!

Il posto è così bello che qualcuno decide di fermarsi un po’ di più…

 

Ora che avete lasciato l’auto e che siete lontani da tutto, abbandonatevi  alla bellezza pura e selvaggia di un luogo che non finisce di stupire…

Perché c’è ancora da scoprire l’altro lato della baia, quello rivolto verso nord, quello da cui ammirare l’isola disabitata di SCARP.
Pochi metri soltanto da percorrere a piedi (sebbene anche in auto sia possibile) lungo una breve pista sabbiosa circondata da un mare ondeggiante di verde, tempestato di minuscole corolle gialle.
Poi di nuovo l’oceano. Un piccolo molo e una barca blu.

Alcune splendide vedute dal lato nord della baia di HUISINISH

 

Uno scorcio dell’isola di Scarp

 

La piccola barca in secca vicino al molo…

 

Da lì, lo sguardo non può che spingersi ancora più lontano, finché laggiù – in fondo in fondo – incontrerà una nuova striscia di bianco, intatta e splendente più che mai…
È la spiaggia di TRAIGH MHEILEIN.
Molto più che remota… ultraterrena!
Un altro mondo incredibile da scoprire. Nuovi sussulti del cuore.
Uno dei prossimi post che scriverò…

L’indescrivibile spiaggia di TRAIGH MHEILEIN, raggiungibile con una magnifica e corroborante camminata da HUISINISH

 

INFORMAZIONI PRATICHE

Per raggiungere TARBET: il mezzo più diretto è il traghetto della CALEDONIAN MACBRAYNE in partenza ogni giorno dal porto di UIG, lungo la costa ovest della penisola di TROTTERNISH a SKYE. La traversata dura circa 1,40h e il biglietto va prenotato in anticipo direttamente dal SITO, dove troverete anche gli orari e le tariffe.

TARBERT può inoltre essere comodamente raggiunta in auto dall’isola di LEWIS, nel caso preferiate traghettare da ULLAPOOL a STORNOWAY. Anche questa traversata (durata 2,45 h) viene operata dalla compagnia di navigazione CALEDONIAN MACBRAYNE (orari e tariffe online).

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20 Comments

  • Reply
    Beatrice
    14 Marzo 2017 at 11:59

    Mamma mia Ilaria, che perle ci nasconde questa nostra Scozia?
    Le Ebridi Esterne sono un mio grandissimo sogno, lo sai, e spero con tutto il cuore di poterle visitare un giorno o l’altro! Intanto grazie a te per mostrarmele attraverso le tue parole e le tue bellissime foto! Un bacione

    • Reply
      ilaria
      14 Marzo 2017 at 15:26

      Tante, tantissime perle Beatrice!
      E quanto vorrei scoprirle…anzi di più, quanto vorrei viverle tutte…una a una, con la giusta lentezza, quella che ti permette di assaporarne ogni piccola sfumatura!!!
      Ti auguro di cuore di poter visitare presto queste isole meravigliose, ma sappi che dovrai lasciarci un bel pezzo di cuore!!! Grazie mille per l’attenzione che dedichi sempre ai miei articoli, un grande abbraccio

  • Reply
    Mira
    14 Marzo 2017 at 13:21

    È quasi impossibile scegliere dove andare perché tutto proprio tutto in Scozia sembra bellissimo. Beatrice ha scritto un libro. Anche tu dovresti farlo. Cosi avremo tutto a portata di mano!

    • Reply
      ilaria
      14 Marzo 2017 at 15:30

      Hai detto bene Mira! La Scozia è così bella e ricca di attrattive che escludere qualcosa è sempre un colpo al cuore!!!
      La soluzione? Tornarci e tornarci ancora!!! E anche così non sarà abbastanza!
      Scrivere un libro sulla Scozia sarebbe un sogno…chissà…forse, prima o poi…
      Grazie mille per il passaggio, un bacione e a presto!

  • Reply
    irene
    14 Marzo 2017 at 13:46

    Ho avuto la fortuna di percorrerla ben tre volte, in condizioni climatiche sempre differenti! Una strada che resta nel cuore!! La rifarei ancora, perché davvero miglio dopo miglio é un pezzo di Scozia lontana e selvaggia che incide il cuore…

    • Reply
      ilaria
      14 Marzo 2017 at 15:35

      Perfettamente d’accordo Irene!!! Io l’ho percorsa due volte e spero tanto ci sarà una terza!
      HUISINISH è uno di quei luoghi straordinari che, ogni volta, sanno regalare sensazioni nuove ed intense… Grazie di cuore per avere lasciato il tuo commento, un bacione

  • Reply
    alessandra
    14 Marzo 2017 at 13:46

    Ciao bellissimo qst articolo!!! Mi hai messo curiosità di leggere tutta la guida! Grazie

    • Reply
      ilaria
      14 Marzo 2017 at 15:39

      Grazie a te Alessandra! La guida è molto bella e piena di spunti interessanti, perfetta per organizzare un primo viaggio in Scozia!
      Peccato ci fosse poco spazio per parlare approfonditamente delle isole… ma il mio capitoletto finale una bella infarinatura la dà comunque!!! Poi chissà che in futuro non esca una guida appositamente dedicata…

  • Reply
    Teresa
    14 Marzo 2017 at 16:33

    Non conosco l’arcipelago scozzese!mi hai fatto venire la voglia di andare ad esplorare quei posti!grszie mille
    Teresa

    • Reply
      ilaria
      15 Marzo 2017 at 13:04

      Ciao Teresa!
      Le isole scozzesi sono luoghi incredibili, così diverse per paesaggi e atmosfera dalla “terraferma”… vale proprio la pena che tu vada a esplorarle!!!
      Pensa che io alle Ebridi Esterne ho desiderato tornarci fin dal primo istante in cui vi ho messo piede… e ci sono tornata…e spero ardentemente di tornarci ancora! Quando ci andrai capirarai il perché!!!!
      Grazie mille per il passaggio e per il tuo graditissimo commento, a presto!

  • Reply
    ANTONELLA GORINI
    14 Marzo 2017 at 20:45

    Ma che meraviglia Ilaria! Le foto sono spettacolari e la descrizione di questa magnifica strada è una vera dichiarazione d’amore….
    Questo post è arrivato giusto in tempo per me, che a maggio avrò il piacere di visitare le Ebridi Esterne ( anche grazie ai tuoi preziosissimi consigli ) e non mi farò mancare, per nulla al mondo, di percorrere queste strepitose 15 miglia.
    Leggere i tuoi articoli è un vero piacere ed è grazie al tuo bellissimo blog, che quest’anno ritornerò in Scozia.
    Ciaooooooooooo!

    • Reply
      ilaria
      15 Marzo 2017 at 12:37

      Ciao Antonella,
      Non puoi immaginare quanto piacere mi faccia leggere queste tue parole!!! Maggio è un mese splendido per andare a scoprire quelle isole meravigliose…e io sarò là con te!!!! Non fisicamente purtroppo, ma con tutta l’anima e il cuore!
      Maggio è vicino…le isole ti aspettano!!! E vedrai…una volta viste e vissute, non ti lasceranno mai più
      Un grazie di cuore per il tuo commento e per l’affetto con cui mi segui. Un abbraccio e a presto!

  • Reply
    Silvia Demick
    14 Marzo 2017 at 21:24

    Sono stata in Scozia in diverse occasioni ma mai sull’isola di Harris: ora vorrei tornare soprattutto per vedere questo posto spettacolare. Il massimo sarebbe trascorrere lì un paio di giorni, magari dormendo in un castello.
    Grazie per avermi fatto sognare con le tue parole e le fotografie 🙂

    • Reply
      ilaria
      15 Marzo 2017 at 12:30

      Ciao Silvia, che piacere averti fra i miei lettori!
      Le Ebridi Esterne sono isole strepitose, ognuna con la sua particolare atmosfera…paesaggi diversi, diverse suggestioni…gioielli che brillano ognuno della propria luce! E Harris è forse quella che splende di più!!!!! Imperdibile! Un motivo in più per tornare in Scozia…
      Grazie davvero per il tuo passaggio e per il graditissimo commento!
      Nel caso avessi bisogno di qualche dritta non esitare a contattarmi. A presto!

  • Reply
    Stefania
    15 Marzo 2017 at 8:55

    Mamma mia! ma quante persone ormai ti seguono!!!! Ed hanno ragione di seguirti. I tuoi posts sono entusiasmanti direi, pieni di descrizioni dettagliate ma soprattutto carichi di passione e amore per queste terre che traspaiono dalle tue parole. Mi associo a cio’ che dice Mira nel dire che dovresti scrivere anche tu un libro sulla Scozia….Ma chi ti ferma piùùùù???? Grazie ancora una volta di avermi fatto viaggiare con te. E’ davvero piacevole farlo ogni volta che ti leggo. Complimenti per l’ennesima volta. Un grande abbraccio Stefy
    p.s. foto magnifiche!!!! Da incorniciare!!

  • Reply
    Stefania
    15 Marzo 2017 at 8:58

    Volevo aggiungere che quest’itinerario è favoloso…..Come non invidiare i 2 ragazzi in tenda che il mattino si svegliano davanti ad un panorama cosìììì???
    E le spiagge poi …da far invidia alle spiagge caraibiche piu’ famose…
    Per non parlare della scuola….Non servirà un aiuto????
    Con affetto Stefy

    • Reply
      ilaria
      15 Marzo 2017 at 12:54

      Stefy carissima…come risponderti se non con l’ennesimo grazie???
      Grazie e ancora grazie davvero, per avermi spronato prima e per il sostegno che continui a darmi nel tempo!
      Mettere nero su bianco le emozioni, le sensazioni piccole e grandi che certi luoghi sanno dare, non è affatto facile…
      A volte capita che riaffiorino così, da sole, guardando una foto o se solo un po’ di vento mi sfiora la faccia; altre volte invece devo andare a scavare…chiudere gli occhi e recuperare quei momenti da qualche parte dentro di me!
      Ma ti assicuro, non c’è niente di più gratificante di qualcuno che, come te, legge con il cuore e apprezza!!!
      Un super abbraccio
      PS non serviranno un paio di bidelle in quella scuola??? Farei qualunque cosa pur di lavorare lì!!!!

  • Reply
    Paolo Cracchiolo
    6 Luglio 2019 at 7:00

    Buongiorno Ilaria,
    che fantastico articolo anche questo…mordo il freno per arrivarci tra appena poco meno di un mese…mi piacerebbe moltissimo poter visitare anche l’isola disabitata di Scarp: sul web non ho trovato moltissimo…Che tu sappia, non c’è proprio possibilità di visitarla a pagamento attraverso un servizio di trasporto su barca?
    Un caro saluto.
    Paolo

    • Reply
      ilaria
      6 Luglio 2019 at 21:18

      Buonasera Paolo, eh sì, davvero meraviglioso l’Huisinish drive! Non credo però ci siano mezzi pubblici che arrivano fin lì, ma tu correggimi se sbaglio… nel caso, come pensi di arrivarci? Per quanto riguarda la piccola e misteriosa isola di Scarp credo che l’unico modo per visitarla sia accordarsi con qualcuno del posto dotato di barca e farcisi portare. Poi fammi sapere se ti riesce… piacerebbe moltissimo anche a me!!!

  • Reply
    Paolo Cracchiolo
    3 Settembre 2019 at 14:58

    Buonasera Ilaria,
    ci sono andato poi in taxi dopo aver perso il bus che non credevo che fosse in realtà un minibus (salvo poi capire cammin facendo il facilmente intuibile motivo…)
    Ho seguito il tuo preziosissimo suggerimento di non fermarmi soltanto a Huisinish, ho perciò imboccato il sentiero per la paradisiaca immensa spiaggia di Mheilen che ci si stupisce non sia reclamizzata come merita…personalmente la trovo persino più suggestiva della pur meravigliosa Huisinish beach.
    Mi sono poi spinto ancora oltre come un irrefrenabile esploratore, verso le ancora più isolate spiaggette di Loch Crabhadail, dove ho pure fatto un memorabile bagno nonostante l’acqua tanto limpida quanto gelida…(che blu lapislazzuli da far da contrasto alla spiaggia color avorio!) per poi, prima di rientrare a Huisinish, visitare l’adiacente Loch a’ Ghlinne su cui si affaccia Glen Cravadale…che panorama questo lago blu circondato dalle verdeggianti rocciose colline! Giornata da favola, anche grazie a un favorevole meteo, logicamente con tanto di video e foto da custodire gelosamente…quanto hai ragione quando parli di emozioni indescrivibili da andare proprio in visibilio dinanzi a questi luoghi fantastici!
    Non c’era il tempo per la puntatina all’isola di Scarp… more’s the pity, but you cannot have the cake and eat it too!
    Ci ho preso gusto guarda…la prossima estate si torna a Isle of Harris e andrò a visitare per la prima volta anche alcuni dei più intriganti posti di Isle of Lewis e poi anche l’isola di Mull (ho già prenotato al Caol Ithe Guest House che proponevi su suggerimento di una tua amica e chissà se mi andrà meglio stavolta nell’avvistamento anche solo di una delle tante aquile reali e/o di mare…) e quella magica isola sacra che risponde a quella di Iona, oltre a quello che sta diventando un chiodo fisso: l’altopiano vulcanico del Quirang di Skye, sperando anche se lì non è affatto facile, di trovare una giornata di cielo abbastanza limpido…
    Un caro saluto Ilaria e grazie tante ancora per i tuoi veramente mirabolanti utlissimi articoli!

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