Adesso lo so. I sogni a volte si avverano.
Si compiono come d’incanto e ti arrivano così – fra capo e collo – come un dono bellissimo e lungamente atteso, a farti scoppiare il cuore di gioia.
Il sogno, già da un po’, era quello di un incontro ravvicinato con quei buffi esserini piumati, che in un certo periodo dell’anno popolano le coste del Nord Atlantico – INGHILTERRA, IRLANDA, GALLES, SCOZIA, NORVEGIA, ISLANDA, tanto per citare alcune delle loro mete preferite (che in una vita precedente io sia stata una di loro???) e che di irresistibile hanno pure il nome… “PUFFIN” in inglese o “PULCINELLA DI MARE” in italiano.
Una specie di piccolo pinguino volante – testa e dorso di un lucente nero corvino, petto e guance candidi come la neve – che pare un incrocio con un pappagallo, per il suo grande becco arancione – curvo e appiattito – arricchito da striature rosse, gialle e blu che accendono di pennellate allegre e variopinte le tormentate scogliere nordiche.
Un viaggio breve, deciso così – quasi d’impulso – contro ogni razionale richiamo ai doveri del lavoro e alla voce del buonsenso, in una stagione per noi inconsueta, per il bisogno urgente di fare ritorno alle nostre latitudini predilette, questa volta con il plus di un possibile incontro proprio con LORO…i dolcissimi PUFFINS!!!
Eh sì, perché questi pennuti birichini si degnano di arrivare a terra soltanto ad aprile, giusto il tempo di nidificare e crescere un poco i loro piccoli, per poi raccogliere armi e bagagli a inizio agosto e tornare in pieno oceano, dove – chissà come e per quale forza misteriosa – trascorrono, come niente fosse, i lunghi e gelidi mesi invernali!
Ormai è deciso: si parteeee! Abbiamo a disposizione una manciata di giorni e un biglietto aereo per EDIMBURGO…ebbene, dove andare a incontrare questi teneri, sfuggenti, meravigliosi, benedetti PUFFINS???
Non fosse per il lungo viaggio, la scelta ricadrebbe su ORCADI e SHETLAND oppure sull’isola di HANDA (nelle Highlands di nord ovest) ma, tutto considerato, le ISOLE FARNE, qualche miglio al largo della costa del NORTHUMBERLAND – nell’Inghilterra di nord est, appena oltre il confine con la Scozia – ci sembrano la meta più adatta all’occasione.
Un gruppo di isolette brulle e selvagge – esposte all’impeto dei venti che spazzano il Mare del Nord – prive di una presenza umana stabile (solo i rangers del National Trust vi risiedono per parte dell’anno) eppure pullulanti di vita!
Il loro numero esatto dipende dai movimenti delle maree…15, 20, 30…ma, in ogni caso, lo sbarco è permesso solo su tre di esse: INNER FARNE, STAPLE ISLAND e LONGSTONE ROCK.
Partenza in tarda mattinata da SEAHOUSES, “villaggio anonimo” – così lo definisce la Lonely Planet – “paesino adorabile” dico invece io, con quei botteghini color del cielo e del mare allineati lungo il piccolo e animatissimo porto, ad offrire un passaggio verso il paradiso.
La giornata è di quelle radiose, in cui il sole ha deciso di accendere tutti i suoi watts, ma pur trattandosi dei primi di maggio, il vento soffia come un forsennato, sparando su di noi raffiche d’aria gelida che taglia la faccia e che sembra perforare le nostre giacche impermeabili.
Scivoliamo sul mare a bordo della SERENITY, una piccola imbarcazione bianca che non prevede alcun riparo per i passeggeri, e ci ritroviamo presto in balìa delle onde, fra spruzzi d’acqua ed effluvi di salsedine che ci investono da ogni direzione, riducendoci più o meno alla stregua di due tranci di baccalà. Sale, tanto sale – su di noi, da capo a piedi – e ondeggiamenti costanti e così vigorosi da rendere l’equilibrio del tutto precario, se non impossibile.
Ma chi l’ha fatto fare, proprio a me, animale decisamente terrestre, che fino a un anno fa temeva il mare mosso più o meno come si teme la sabbia negli occhi???
L’orizzonte è impazzito e il profilo della costa, sempre più lontana, cambia di continuo angolazione, rendendo vani i miei eroici tentativi di catturare tanta bellezza – sciorinata intorno a 360 gradi – in immagini fotografiche quanto meno decenti.
Corrispondenza perfetta fra scuotimento fisico e tumulto interiore…
Batticuore, ebbrezza, eccitazione, fermento, subbuglio, euforia e quel pizzico di sana “fifa”, che non sconfina mai nella paura vera, il tutto in un mix esplosivo che ha il sapore esaltante della conquista.
Quanta vita brulica sopra e tutt’intorno a quei piccoli frammenti di terra!
Testoline grigie che sbucano all’improvviso tra i flutti, accompagnate da una profusione di schizzi… Foche – foche ovunque – che ci scrutano con i loro occhioni lucidi, facendo capolino dalla superficie increspata dell’acqua; oppure ammassate sugli scogli, come bagnanti avidi di sole su una spiaggia del mediterraneo.
Completiamo il giro del piccolo arcipelago roccioso, sempre sballottati ferocemente dal mare, avvicinandoci a scogliere tappezzate di migliaia di uccelli di varie specie – urie, cormorani, rondini di mare, gabbiani tridattili, procellarie, edredoni e naturalmente anche qualcuno di loro, i piccoli e timidi PUFFINS – vocianti nel cielo, posati sugli scogli o tranquilli nei loro nidi a fare la cova.
Approdiamo a INNER FARNE, l’isola più grande e più vicina alla costa (grande si fa per dire, eh!) e a darci il benvenuto, appena sopra il molo d’attracco, è una graziosa cappella in pietra grigia risalente al 1370, costruita in memoria di ST CUTHBHERT, priore e poi vescovo di LINDISFARNE, che fece dell’isola la propria casa fra il 678 e il 684 d.C., salvo poi tornare a morirci qualche anno dopo, il 20 marzo del 687.
Non troppo distante c’è anche un faro, un edificio bianco segnato dal tempo e dalle intemperie, costruito nel 1811, anche se in realtà ne esisteva uno precedente fin dal 1673.
Eppure, su quell’isola basta posarci un piede, che tutto ciò di inanimato che sta intorno sparisce di colpo e non esiste più…
UN’ORA – UN’ORA SOLTANTO – PER FARE IL PIENO DI QUELL’INCREDIBILE FLUSSO DI VITA, che ti attraversa il corpo come una scarica elettrica, facendoti dimenticare il vento, il freddo, il sale, lo stomaco che ha ballato fino a un attimo prima…
Finalmente sei lì, in quel mondo “altro” e “parallelo”, occhi negli occhi con quei buffi pennuti dall’aria dolce e vagamente triste. Ce ne sono a centinaia – ovunque – e si muovono così goffamente su quel terreno crivellato dalle loro tane! Tu li insegui con l’obiettivo e non ragioni più. Vorresti che quell’ora durasse all’infinito e quello che speri con tutto il cuore è di portartene a casa uno che resti con te per sempre, in uno scatto perfetto…
Poi, una volta tornati a terra, tutti dritti al THE OLDE SHIP INN – straordinario pub storico, a due passi dal porticciolo di SEAHOUSES, pieno zeppo d’atmosfera e di cimeli marinari che ne ricoprono letteralmente soffitto e pareti – per sentirsi come veri lupi di mare, reduci da un’impresa memorabile, sorseggiando senza fretta una robusta pinta locale.
In alternativa – per i lupi un po’ meno allenati come me – una bella tazza di te’ bollente, che scalda le ossa e aggiusta lo stomaco; il cuore no, non ha bisogno di niente…quello sta in paradiso già così.
12 Comments
Giovy
12 Maggio 2016 at 18:43Che spettacolo il Northumberland.
Brava Ilaria, bel racconto.
ilaria
12 Maggio 2016 at 19:39Grazie mille per essere passata di qui Giovy, per me è un vero onore! E sono super contenta che il racconto ti sia piaciuto! Beh, che dire? Il Northumberland è stata davvero bellissima scoperta…spero di poterci tornare presto!!!
Simonetta
12 Maggio 2016 at 19:51Ooohhhhh Illyyyyyy….
Che sognoooooo! Mi stava scoppiando il cuore alla vista delle immagini di quei buffi e dolcissimi esserini
Come ben sai…io li adoro! Sono così dolci…Hai saputo descrivere tutto così perfettamente…sai trovare sempre le parole perfette per trasmetterci le tue emozioni…sensazioni…e per trasportarci nei luoghi che hai visitato! Ogni volta che leggo i tuoi racconti…mi sembra di essere lì! Prima o poi devo riuscire a vederli anch’io così da vicino!!! Hai fatto delle foto semplicemente MERAVIGLIOSE!!!❤️❤️❤️ I tuoi racconti sono anche molto d’aiuto per organizzarsi per eventuali viaggi nei posti che hai visitato tu…perché scrivi bene tutti i dettagli che servono…sei bravissima! Unico neo….perché non me ne hai portato uno???
Grazie Illy
Ti abbraccio forte
ilaria
12 Maggio 2016 at 20:49Grazieeee Simo!!! Sono troppo felice che il racconto ti sia piaciuto! E anche le foto!!! Mentre scattavo non ragionavo neppure…completamente stordita da quel luogo meraviglioso e pieno di vita!!!!! Finalmente li ho incontratiiiii e ancora non mi sembra vero! Sono così belli e tanto dolci anche nel modo in cui camminano, volano, planano sull’acqua…sarei rimasta a guardarli per ore e ore, peccato aver avuto così poco tempo! Adesso dovrò andarli a trovare ogni anno, non posso più farne a menoooo!!!!!!! E ti auguro di cuore di poter andare presto anche tu! Grazie ancora per il tuo commento pieno d’entusiasmo, un grandissimo abbraccio!
Beatrice
12 Maggio 2016 at 20:06Meravigliosi! è anche uno dei miei desideri, vedere i Puffin! Vediamo se riesco a farlo avverare entro fine mese 😉
Un abbraccio
Beatrice
ilaria
12 Maggio 2016 at 20:57Ciao Beatrice, vale proprio la pena affrontare le bizze del mare nordico pur di arrivare in certi paradisi pullulanti di esserini meravigliosi come questi!!!! Vederseli lì, a pochi metri, è un’emozione impagabile!!!! Provare per credere! Grazie per il passaggio e buona continuazione in Scozia…un abbraccio anche a te!
Rosalba e Massimo
12 Maggio 2016 at 22:09Commento a caldo: solo per aver definito “anonimo villaggio” Seahouses… Lonely Planet meriterebbe la scomunica! Noi siamo pronti per tornarci per la quinta volta 😀
Ilaria, ti avevamo avvisato sui Puffins & co… ora ci sei dentro fino al collo! Hehehe 🙂
Battute a parte, le Farne sono un luogo che ti cambia, e ancora di più se – come noi – è il primo incontro ravvicinato con questa incredibile fauna e con un’esperienza da lupi di mare. Vedrai che da oggi in avanti in ogni viaggio al Nord, se potrete prenderete il largo verso nuove e ancora più selvagge avventure. Il racconto calza a pennello e ci abbiamo ritrovato le emozioni che anche noi avevamo provato, con la dfferenza che tu sei riuscita nell’intento di fotografare bene nonostante il dondolio, noi parecchio meno! Decisamente il Northumberland meriterebbe più attenzione e considerazione, ma se rimane un angolino un po’ segreto e fuori dal turismo di massa…. beh, non è poi così male! Complimenti Ilaria, anche in questo caso sei riuscita a teletrasportarci lassù grazie alle tue parole e alle tue foto.
ilaria
12 Maggio 2016 at 22:26Sìììì, la Lonely dice proprio così!!! Ma come si fa a definire anonimo un posto così meravigliosamente autentico??? Avevate ragione…il Northumberland ha un fascino incredibile…e tanto meglio se questo è un segreto che in pochi conoscono!!!! Il suo essere poco noto non fa che renderlo ancor più speciale! Sui puffins ho già detto tutto…mai più senzaaaaa!!!!!!! Adesso ad agosto sentiro’ sempre un gran vuoto…e una capatina nella stagione giusta faro’ il diavolo a quattro pur di riuscire a farla! Grazie ragazzi per il passaggio, al vostro commento ci tenevo in modo particolare…
ANTONELLA
13 Maggio 2016 at 11:46Perdindirindina!!!!!!!!!!!!!!!!! Come faccio a non invidiarti adesso! Sai quanto mi piacciono pennuti e affini, ma questi sono troppo…tutto! Non potendo portarne a casa uno, come minimo, la prossima volta, un filmatino me lo devi fare! Se già cosi te ne innamori, chissà vederli in movimento…! O devo chiederlo all’asceta autista brillante? Battute a parte i tuoi racconti sono sempre pieni di passione e le tue foto molto seducenti. Per me, vero animale da tana, sono una manna dal cielo, perché mi permettono di viaggiare attraverso le tue emozioni. Grazie Ila.
L’unico neo in tutto questo è quella nota di dolce e malinconica nostalgia, che ti accompagna quando non sei “lì a casa”. Allora, visto che i desideri si avverano’ ti auguro con tutto il Cuore di tornare presto a casa.
ilaria
13 Maggio 2016 at 12:34Grazie di cuore, questo è davvero l’augurio più bello!!! E qui, quasi quasi, mi scende una lacrima…
Quanto al video, ci attrezziamo per la prossima volta…perché DOVRA’ esserci una prossima volta!
Eh no, senza i PUFFINS e tutti quei loro movimenti buffi non si può proprio più vivere!!!!
Stefania
13 Maggio 2016 at 12:37Carissima Ilaria! Che dire? Hai già detto tutto tu e le persone che ti hanno commentata…. A quanto ho letto tutti a dir poco entusiasti di questo tuo incontro coi puffins…. Sono davvero deliziosi ed anch’io sono d’accordo con te nel dire che d’ora in poi dovrai cercarli sempre, ad ogni tuo viaggio se no ti mancherebbero troppo.
Inutile dire che le foto sono semplicemente meravigliose, mi veniva voglia di accarezzarne uno di questi simpatici pennuti tanto erano belli e ovviamente fotografati con grande maestria.
Direi che il Regno Unito in genere non ha piu’ segreti per te. Oppure stai già studiando qualcos’altro da fotografare che ti manca nel carnet????? Sono sicura di si. Ti ammiro tanto anche per la tua voglia sfrenata di sempre nuove conoscenze e per la tua curiosità in genere. In questo credo di assomigliarti un poco come del resto la maggior parte dei tuoi lettori. Ti faccio i miei complimenti piu’ sentiti per le emozioni che sai regalare ad ogni tuo racconto. La prossima volta pero’ ci vorrebbe anche un video, davvero, per vederli in movimento. Attendo con impazienza la serata foto se avrai voglia di regalarmela. Un grande grandissimo abbraccio. Stefy
ilaria
13 Maggio 2016 at 12:55E’ stato un incontro così desideratoooo!!!! E così emozionante! Dopo avere esplorato in lungo e in largo il magnifico territorio britannico, non potevo certo esimermi dal conoscerne questi piccoli, buffi, adorabili abitanti!!!!!
Grazie mille per tutto quello che dici…l’apprezzamento è il carburante migliore per alimentare la mia grande voglia di comunicare e condividere! La prossima volta vedremo di aggiungere anche qualche piccolo video…per questo proveremo magari a coinvolgere il tecnico di famiglia!
Per la serata foto la voglia, credimi, è tanta…è il tempo che scarseggia assai!!!!! Ma vedremo cosa si può fare…
un super bacio, a prestooooo!